Ancora
sulle finte serre fotovoltaiche autorizzate in Sardegna, sul sequestro e la denuncia per truffa dei responsabili
Le serre sequestrate nel Comune di Giave |
Basta una
passeggiata per le zone costiere della Sardegna per vedere tante lussuose villette costruite in area agricola: tutte con
"regolare licenza ad edificare". Buona parte di queste villette sono
state autorizzate perchè accompagnate da una relazione agronomica che
dimostrava la finalizzazione dell'edificio ad un progetto di "miglioramento
fondiario". Infatti i vani indicati in progetto sono nella generalità dei
casi stalle e fienili, pagliai o cantine, ricoveri attrezzi o caseifici,
talvolta anche frantoi oleari. Più difficile è stato indicare fastose piscine
come abbeveratoi! Una pratica durata negli anni, con la connivenza degli uffici
tecnici comunali e che probabilmente perdura ancora.
Stesso sistema
è stato riproposto dal 2008 ad oggi per le serre fotovoltaiche. Anche in questo
caso i Comuni e la Regione hanno autorizzato "progetti di miglioramento
fondiario" finalizzati all'attività agricola, grazie a relazioni agronomiche
compiacenti. Salvo poi omettere di avviare le dovute verifiche.
Non è stato
difficile "carpire la buona fede" di tecnici e amministratori compiacenti
che non hanno voluto capire quanto stava accadendo. Anche un profano avrebbe
capito da subito che quelle serre rappresentavano dei semplici sostegni per i
panelli fotovoltaici posti in luogo delle coperture e che queste finte serre sarebbero state a tutti gli effetti dei veri e propri opifici destinati alla produzione di
energia elettrica. Il tutto grossolanamente mascherato da impresa agricola.
Sarebbe bastata una lettura, anche superficiale della relazione agronomica, per capire che non ci sarebbe stata alcuna produzione agricola.
Sarebbe bastata una lettura, anche superficiale della relazione agronomica, per capire che non ci sarebbe stata alcuna produzione agricola.
Il progetto
di miglioramento fondiario era giustificato da un agronomo compiacente che
proponeva improbabili coltivazioni di tonnellate di aloe e asparagi e di quintali di basilico.
Neppure un magazzino per accogliere concimi e anticrittogamici, nessuno spazio dove
conservare i prodotti agricoli, assenza totale di ricoveri per le macchine
agricole. Spazi non previsti perché non servivano, perché nessuna produzione
agricola era prevista. Si trattava a tutti gli effetti di impianti industriali
per la produzione di energia elettrica - un facile escamotage alla norma che
vieta l'installazione dei pannelli fotovoltaici su grandi estensioni di suolo
agricolo che, oltre ad essere stati abusivamente ubicati in area agricola,
percepiscono incentivi dal Conto Energia grazie a una indebita posizione di
vantaggio nella graduatoria nazionale degli incentivi statali, in danno di
coloro che avrebbero avuto diritto in quanto in possesso di titolo
legittimamente conseguito.
Sarebbe
stato sufficiente un semplice sopralluogo, a impianto installato, per
verificare la quasi totale assenza di produzione agricola e lo stato di
abbandono delle serre e del terreno. Impianti che di certo non rispettano gli
obblighi previsti dalla normativa vigente sulle "serre fotovoltaiche
effettive". Chi avrebbe dovuto fare i controlli? Probabilmente gli stessi
tecnici che hanno autorizzato in maniera dubbia e talvolta connivente gli
impianti.
Lo stato di abbandono delle serre di Narbolia |
L'attività
investigativa, durata quasi due anni, ha permesso di scoprire un complesso
disegno criminoso che, attraverso dichiarazioni fraudolente rese da periti
agronomi ed altri raggiri, ha permesso ad una società residente a Giave, controllata
da un gruppo finanziario facente capo ad una holding di Taiwan, di beneficiare
di ingenti contributi pubblici, per un ammontare di quasi 9 milioni di euro.
Gli ideatori del progetto hanno utilizzato relazioni agronomiche "di
comodo" per ottenere le autorizzazioni necessarie a costruire
numerosissime serre fotovoltaiche, per una capacità totale di 16MW e
distribuite su una superficie di oltre 31 ettari. Le stesse serre hanno poi
consentito ai proprietari dell'impianto di incassare il contributo statale
relativo alla produzione di energia rinnovabile. I responsabili delle serre di
Giave avevano affinato la truffa fino ad arrivare ad utilizzare fatturazioni
fittizie (per 1.500.000 euro) finalizzate ad acquisire prodotti agricoli per
poi rivenderli e dimostrare così una produzione agricola inesistente.
Gli inquirenti sanno che la relazione agronomica presentata per richiedere l'autorizzazione al "miglioramento fondiario" delle serre di Narbolia è una fotocopia della relazione che giustifica le serre sequestrate ieri nell'agro di Giave (e probabilmente la stessa fotocopia ha accompagnato numerose altre finte serre in Sardegna). Sottoscritta dallo stesso agronomo denunciato a Giave.
Gli inquirenti sanno che la relazione agronomica presentata per richiedere l'autorizzazione al "miglioramento fondiario" delle serre di Narbolia è una fotocopia della relazione che giustifica le serre sequestrate ieri nell'agro di Giave (e probabilmente la stessa fotocopia ha accompagnato numerose altre finte serre in Sardegna). Sottoscritta dallo stesso agronomo denunciato a Giave.
Ci
aspettiamo adesso che anche le altre Procure interessate siano conseguenti e
che i Comuni e l'Assessorato Regionale all'Agricoltura - tanto solerti nel
rilasciare i permessi e nel convalidare le autorizzazioni "viziate"
assentite dai SUAP - esercitino il proprio ruolo, stabilito
dalla legge, di controllo e di vigilanza finalizzata alla verifica dei
requisiti di “serra fotovoltaica effettiva”.
Sarà una
grande delusione per loro verificare il degrado, lo stato di abbandono dei luoghi e l'assenza del
tanto decantato "miglioramento fondiario" da loro assentito. Non
troveranno all'opera in loco neppure le centinaia di lavoratori annunciate dalle
poco credibili relazioni agronomiche!
Sull'argomento
Blog Italia Nostra Sardegna - Finte serre fotovoltaiche a Narbolia: ingiustizia è fatta
Blog Italia Nostra Sardegna - Illegittime le serre fotovoltaiche a Narbolia: condanati Regione e Comune
Blog Italia Nostra Sardegna - SERRE FOTOVOLTAICHE: un aiuto all'agricoltura o una speculazione industriale? Il ruolo della Regione
Blog Italia Nostra Sardegna - Finte serre fotovoltaiche a Narbolia
La Nuova Sardegna - Giave, truffa da 9 milioni: sigilli al maxi-impianto fotovoltaico
AskaNews - GdF Sassari sequestra impianto fotovoltaico nel comune di Giave
L'Unione Sarda - Truffa sui contributi: sequestrati un impianto fotovoltaico e 9 milioni
Sardegna Blogger - Pdg: il fottovoltaico
Alguer.it - Truffa fotovoltaico da 9 milioni. Sigilli ad impianto nel sassarese
Corriere Quotidiano.it - Sotto sequestro megaimpianto fotovoltaiconel sassarese
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