mercoledì 17 aprile 2013

Fermiamo le torri d'acciaio sotto il Monte Sirai


Generatori eolici installati a Portoscuso 
Nascono come funghi nelle colline e nelle pianure della Sardegna. Le chiamano wind farm o parchi eolici: sono mostri di acciaio che svettano sulle colline e le montagne e nelle belle giornate si vedono a centinaia di km di distanza.
È il progresso che avanza inesorabile distruggendo la nostra storia, la nostra cultura e il paesaggio della Sardegna.
Stanno invadendo le aree agricole, le aree fertili e chiedono di arrivare oltre, fino al mare.
Vorrebbero occupare perfino il mare con le torri eoliche offshore: nel golfo di Cagliari, nel golfo di Palmas e perfino nel parco dell'Asinara.
Hanno aggredito la terra, le aree coltivabili con le serre fotovoltaiche, con il termodinamico a concentrazione: altre torri in mezzo alla campagna e centinaia di ettari desertificati per lasciare spazio a immense superfici di specchi e acciaio.
Vogliono aggredire perfino la piana di Arborea,  il compendio di maggiore produttività e pregio zootecnico della Sardegna e uno dei più importanti a livello nazionale.
Mentre l’agricoltura sarda è in agonia e necessita di incentivi e supporti, gli unici contributi che arrivano sono quelli che alimentano la speculazione delle energie rinnovabili. Si incentivano gli impianti che daranno il colpo di grazia all’agricoltura sarda.
Area interessata dalle nuove installazioni

Qualche giorno fa Vandana Shiva scriveva:
“La più grande sfida che dobbiamo fronteggiare oggi è la rapina dei nostri beni comuni da parte delle multinazionali. I semi come beni comuni sono stati sottratti tramite la privatizzazione e brevettazione, l'acqua è stata privatizzata tramite leggi, la terra è stata privatizzata e rubata nei paesi poveri, in India, in Africa, ma anche nei paesi ricchi a causa dell'aggravarsi della crisi economica.
Penso che in questo momento di crisi, di crisi economica, la terra è l'unico luogo in cui possiamo ritornare per ricostruire una nuova economia”




Sabato 20 aprile ore 17

Assemblea Pubblica di sensibilizzazione contro l'installazione di un Parco Eolico sotto Monte Sirai!




 


Coordina Sara Marroccu - NED

Interverranno tra gli altri:


Prof. Piero Bartoloni con una lettera di sostegno all'iniziativa - Archeologo, Direttore degli scavi a Monte Sirai e direttore Museo Archeologico di Sant'Antioco
Giuseppe Casti - Sindaco di Carbonia
Salvatore Cherchi - Presidente della Provincia Carbonia-Iglesias
Emanuele Cani - Deputato Partito Democratico-
Mauro Esu - Ass. Urbanistica del Comune di Carbonia
Loriana Pitzalis - Ass.Cultura del Comune di Carbonia
Pietro Cocco - Consigliere Regionale Partito Democratico
Giovanni Tocco - Presidente Commissione Ambiente della Provincia
Antonio Caggiari - Presidente Commissione Ambiente Comune di Carbonia
Cinzia Grussu - Vicepresidente Commissione Ambiente Comune di Carbonia
Graziano Bullegas - Presidente Regionale "Italia Nostra" -
Roberto Puddu - Segretario Generale Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente
Teresa Diana - Coop. Mediterranea
Operatori del settore turistico-culturale
Associazioni, Cittadini che vogliono difendere il nostro territorio


 Sull'argomento

evento su facebook
Valutazione di Impatto Ambientale parco eolico società Gaia srl
Valutazione di Impatto Ambientale parco Eolico Su Campu
Servizio di Videolina
La Nuova Sardegna: No alle pale eoliche a Monte Sirai
Interrogazione in Consiglio Regionale di Claudia Zuncheddu
Zorba il Gatto




sabato 13 aprile 2013

Nessuna Trivellazione ad Arborea



Italia Nostra aderisce alla manifestazione indetta ad Arborea per il prossimo 20 aprile per dire no al PROGETTO ELEONORA della Sargas.
Si incomincia con l’attività di ricerca ed esplorazione di giacimenti metaniferi nel territorio di Arborea e si finisce con la petrolizzazione del territorio di Arborea, zona di punta dell'agricoltura della provincia di Oristano e della Sardegna e emergente area turistica.
Già a marzo del 2012 la sezione Sinis Cabras Oristano dell’Associazione Italia Nostra, in fase di screening ambientale, ha presentato motivate osservazioni al SAVI evidenziando alcune criticità che si riportano in sintesi: 


1)        Il progetto prevede l'estrazione di idrocarburi gassosi in un'area abitata, i cui nuclei abitativi più prossimi sorgono tra 410 e 420 metri dall'epicentro dello scavo e con una forte presenza di aree protette (SIC e ZPS e Important Bird Area) per la tutela della biodiversità: stagno di S’Ena Arrubia, di Corru S’Ittiri, di Santa Giusta, di San Giovanni, di Marceddì, Cirras, di Cabras e gli stagni di Oristano, S'Ena Arrubia.
2)        La Saras non analizza mai il suo progetto in un ottica a lungo termine. Come detto, dopo il pozzo preliminare, vengono quelli permanenti ed inevitabile infrastruttura pesante di trattamento che necessariamente avranno bisogno di risorse e di spazi per crescere. In Basilicata ad esempio, l’industria petrolifera si è via via espansa arrivando ad installare pozzi di petrolio ed oleodotti finanche dentro a parchi nazionali e nei pressi di ospedali. Il progetto Saras già solo per la costruzione di un pozzo preliminare prevede il riadattamento di una pista ciclabile in una strada adibita al traffico di camion e cisterne, aumentando dunque traffico, emissioni inquinanti, smog. Cosa comporterà allora l’estrazione permanente di gas naturale?
3)       La possibilità di inquinamento delle falde idriche in seguito alle operazioni di trivellamento del pozzo esplorativo è reale con possibili migrazioni dei fluidi di perforazione – inquinanti e tossici - che potrebbero intaccare le falde idriche. Questo fenomeno è già noto in letteratura, in particolare in Basilicata, dove diverse sorgenti idriche millenarie sono state chiuse in anni recenti a causa della contaminazione da rifiuti petroliferi. Nel progetto si parla anche di ben 5 vasche per il contenimento di rifiuti tossici a cielo aperto, come illustrato dalle immagini a pagina 28 del progetto, che potrebbero riversare materiale tossico, in caso di incidenti o piogge, quali che siano le condizioni meteorologiche e che di sicuro porteranno con se forti esalazioni.
4)        La qualità dei prodotti agricoli di Arborea e dei suoi dintorni è eccellente, grazie ai suoi fertilissimi terreni. Qui si producono fragole, carote, angurie, finocchi, insalata, cavoli, cipolle, pomodori, meloni, patate, zucchine. Gli agricoltori sono riuniti in varie cooperative fra cui la Cooperativa Produttori Arborea: i prodotti agricoli della zona sono conosciuti in tutta Italia e il loro marchio è garanzia di qualità. L’area è immersa in una folta pineta, vi sono vari percorsi naturalistici e nel comprensorio sorgono decine e decine di allevamenti di bovine da latte unite sotto la Cooperativa 3A che produce latte di Alta Qualità e prodotti lattiero-caseari. I bovini vengono abbeverati direttamente dai pozzi artesiani che attingono dalle ricche falde acquifere della zona. Oltre alle possibilità di inquinamento delle falde, ci sono i possibili danni d’immagine sia per i derivati lattiero-caseari che per i prodotti agricoli che sono il perno dell’attività economica di Arborea.
5)        La Saras non affronta il problema possibile della subsidenza del terreno dovuta alle sue infrastrutture e al suo pozzo estrattivo. In Italia e nel mondo ci sono moltissimi esempi di subsidenza indotta dall’attività umana. Il Polesine si è abbassato di oltre tre metri nell’arco di 30 anni di attività metanifera. I pozzi di gas sono stati chiusi all’inizio degli anni ’60 per evitare ulteriori disastri, fra cui le inondazioni del delta del Po. Altri esempi di subsidenza indotta dalle estrazioni petrolifere si sono registrate nella Louisiana, in Texas, nei mari della Norvegia, in California, in Venezuela. La provincia di Oristano ed i cittadini di Arborea dovrebbero essere informati d tali rischi.
6)        La subsidenza indotta ha anche la caratteristica di aumentare la salinità del territorio, compromettendo le colture agricole e con potenziale moria di alberi da frutta. Questo fenomeno è stato già studiato ed analizzato nel delta del Po, dal professor Mario Zambon, in seguito alle estrazioni metanifere degli anni ’50 quando vi furono morie di alberi di pesca e di mandorli nei pressi dei pozzi di metano. Per questi motivi – subsidenza indotta, alta salinità, e alluvioni del delta del Po - le operazioni metanifere furono in larga parte smantellate alla fine degli anni ’60.

7)        Oltre subsidenza indotta c’è da considerare che le estrazioni di petrolio e di gas naturale contribuiscono a rendere instabile il terreno. Microterremoti dell’ordine di 3 o 4 gradi della scala Richter si sono registrati in varie zone del mondo non sismiche, e anche in Basilicata, a causa dell’attività petrolifiera. In alcuni casi, le conseguenze sono state più gravi. La ditta Schlumberger riporta uno studio in cui le estrazioni di idrocarburi in Russia hanno portato a terremoti anche di grado 7 della scala Richter. Anche se la provincia di Oristano non è zona sismica occorre tenere presente questi possibili rischi.
8)        La Saras non descrive la tipologia di gas che si aspetta di trivellare e il problema dello smaltimento dell’idrogeno solforato è trattato in maniera del tutto superficiale. In Italia la maggior parte dei giacimenti minerari presenta forti concentrazioni di gas sulfurei: questo in Basilicata, in Abruzzo, in Puglia. Se il gas estratto dalla Saras sarà saturo di idrogeno solforato (una possibilità che la stessa Saras presenta) il progetto in esame non offre nessuna discussione su quali precauzioni prenderà per salvaguardare la salute ed evitare disturbi, e malattie, alla popolazione di Arborea, alle sue attività agricole e di allevamento e ai turisti. L'idrogeno solforato è una sostanza tossica, puzzolente, dalle proprietà mutageniche e cancerogeno. I limiti italiani sono insufficienti a garantire una vita sana.
 
9)        La Saras afferma ripetutamente che la zona riguardante il pozzo e l'area attorno ad Eleonora 01-Dir si presenti scarsamente antropizzata e risulta adibita ad uso agricolo che consiste in allevamenti di bovine da latte e ortaggi di ottima qualità che rappresentano il sostentamento delle popolazioni locali. Le emissioni di H2S hanno conseguenze gravi non solo sulla salute delle persone ma anche su quella dei prodotti agricoli. Studi di laboratorio, mostrano come emissioni basse ma durature nel tempo di H2S, possano compromettere la crescita di prodotti ortofrutticoli come pomodori, carote, melanzane di cui la gente si nutre e che coltiva. I danni all’agricoltura sono ulteriore fonte di preoccupazione per il lungo termine. In Basilicata la presenza di attività estrattiva ha portato alla presenza di idrocarburi nel miele, nei vigneti, nei meleti e nei campi di fagioli impraticabili, insalata e frutta di qualità pessima, oltre che a forti danni d’immagine.

 Sull'argomento

Documentazione depositata al SAVI per listanza di Valutazione di Impatto Ambientale

Video: io dico NO
 
 
 
 

giovedì 11 aprile 2013

Puliamo le spiagge del Sinis

PULIZIA DELLE SPIAGGE

La Sezione Provinciale Sinis Cabras Oristano di Italia Nostra, in  collaborazione con l'AMP di Cabras, gli operatori ecologici del Servizio Igiene Rifiuti e i bambini della scuola primaria dell'I.C. di Cabras, ha promosso l'iniziativa, intitolata: 

ARENABIANCA_2013

in occasione della giornata di pulizia delle spiagge organizzata dalla Surfrider Foundation Europe, che promuove campagne periodiche e sistematiche di pulizia dei litorali e dei fondali marini in tutto il mondo.

L'evento si svolgerà presso le spiagge di Maimoni (Comune di Cabras) nella giornata di sabato 13 Aprile a partire dalle 9,30.

Oltre all'attività di pulizia e rimozione di rifiuti solidi attraverso l'opportuna differenziazione, si intende svolgere un laboratorio formativo con i bambini delle classi 4^ della scuola primaria dell'I.C. di Cabras.

Alle ore 12,30 si concludono le operazioni di pulizia e di laboratorio dei bambini. L'iniziativa, oltre ad offrire una efficace attività di pulizia delle spiagge, consente di sensibilizzare i "cittadini di domani" al rispetto dell'ambiente e del bene comune.

Vi invitiamo caldamente a partecipare e ad estendere l'invito a chiunque.

Per l'attività di pulizia verranno consegnati guantini e sacchetti.
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