venerdì 24 agosto 2012

Specchi e acciaio in nome delle rinnovabili

Campu Giavesu - Meilogu
L'Associazione Italia Nostra Sardegna ha presentato in data odierna le osservazioni alla procedura di verifica/screening richiesta dalla ditta Energogreen Renewables srl  finalizzata alla realizzazione di un impianto termodinamico solare a concentrazione per la produzione di energia termica ed elettrica da realizzare  in località Campu Giavesu nei  comuni di Cossoine e Giave (SS).   

Si tratta di un impianto di circa 30 Megawatt di potenza installata, 160 HA di terreno occupato da specchi e acciaio, un’estensione  circa 6 volte più ampia della superficie occupata dai centri abitati di Cossoine e Giave. Un intervento fortemente invasivo, una grave offesa al territorio e al paesaggio, uno stravolgimento senza precedenti di questi luoghi che rappresentano elementi essenziali di riconoscibilità e di leggibilità dell’identità territoriale.
160 ettari di terreno occupato
L’intervento, oltre al deturpante impatto paesaggistico, potrà compromettere le attuali e future attività agricole della zona, in palese contrasto con gli stessi strumenti urbanistici dei comuni di Cossoine e Giave, e con le norme urbanistiche per le Zone Agricole.
Purtroppo l’aggressione alla piana di Campu Giavesu sembra non avere fine, infatti in quell’area insistono altri due impianti fotovoltaici che occupano una superficie complessiva di circa 40 HA per cui se venisse autorizzato anche il nuovo impianto risulterebbero occupati complessivamente 200 Ha di territorio agricolo e la potenza  complessiva (tra installata e richiesta) sarebbe di circa 50 MWe.   Si pone quindi il serio problema dell’effetto cumulativo del notevole impatto ambientale che l’insieme delle centrali elettriche potrebbero arrecare all’area agricola interessata.
L’associazione ha inoltre sollevato forti perplessità per il forte impatto paesaggistico riconosciuto dagli stessi proponenti l’opera, che probabilmente verrà maggiormente accentuato dagli interventi di mitigazione proposti. Così come la presenza dei numerosi nuraghi che circondano la vallata verrebbe completamente svilita dall’occupazione dell’intera area con specchi e acciaio.
Anche le numerose specie di avifauna stanziale e migratoria – nell’area nidifica anche la cicogna -  subirebbero un danno irreversibile dalla trasformazione dell’habitat.
Per tutti questi motivi l’Associazione ha chiesto all’ufficio Valutazione Impatti della Regione (SAVI) che l’impianto termodinamico solare a concentrazione venga considerato inammissibile o, in subordine, sia sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale.
24 agosto 2012

 
 
 
 

Sull'argomento:

 

Con DELIBERAZIONE N. 48/37 DEL 11.12.2012 la Giunta Regionale ha deciso di sottoporre a procedura di VIA l'impianto solare termodinamico di Cossoine - Giave