mercoledì 30 aprile 2014

Impedire l'installazione di impianti industriali in aree agricole

Italia Nostra Sardegna, assieme a numerosi comitati e altre associazioni ambientaliste, ha sottoscritto, un documento per chiedere la modifica del D. Lgs. 387/2003 sulle energie rinnovabili al fine di impedire che impianti industriali per la produzione di energia elettrica vengano installati in aree agricole sottraendo aree fertili alla produzione agricola.
Piana di Campu Giavesu

Con la nota inoltrata la capo del governo e ai ministeri competenti, le associazioni e i comitati chiedono che venga impedito l'esproprio delle aree utile soltanto alla speculazione delle rinnovabili, per salvaguardare gli interessi delle aziende agricole (quelle vere che generano reddito dall'attività agricola e dall'allevamento) e un'economia rispettosa dell'ambiente e del paesaggio. 

Questo documento è successivo a diversi altri documenti sottoscritti dall'Associazione per impedire l'installazione di impianti industriali nelle aree agricole della Sardegna e per chiedere una moratoria al rilascio di autorizzazioni per impianti energetici devastanti


link al documento presentato 


Area interessata dall'impianto Termodinamico di Cossoine e Giave

sull'argomento











giovedì 10 aprile 2014

Confronto sulle tematiche di governo del territorio


Spiaggia di Coa 'e Cuaddus - Sant'Antioco
Si è svolto stamattina un interessante incontro tra l’Assessore Reg.le agli EE.LL e Urbanistica, supportato dal suo staff, e le Associazioni Ambientaliste della Sardegna sulle tematiche del governo del territorio: Piano Paesaggistico Regionale e revisione del quadro legislativo regionale in materia urbanistica ed edilizia.
L’Assessore Cristiano Erriu ha manifestato l’esigenza di coinvolgere i portatori di interessi diffusi nel processo di revisione del PPR e in tutte le scelte in materia di gestione del territorio che la nuova Giunta Regionale si appresta ad operare. Ha informato inoltre sulla ripresa dei contatti col Ministero dei Beni Culturali per riattivare la copianificazione bruscamente interrotta lo scorso anno.
Le Associazioni ambientaliste intervenute, nel riconoscere l’importanza del coinvolgimento degli stakeholders, auspicano che si apra un nuovo corso che veda ripristinato il valore del confronto tra le istituzioni e le Associazioni e che il processo decisionale sia sempre preceduto dall’ascolto e dal coinvolgimento dei rappresentanti della comunità.
Santa Caterina di Pittinuri
Le Associazioni Ambientaliste riconoscono nella delibera della nuova Giunta Regionale n. 10/20 del 28 marzo 2014 - che annulla in via di autotutela la precedente delibera “elettorale” del febbraio scorso - un importante atto che  riporta la legalità nelle scelte paesaggistiche della Regione Sarda. Le Associazioni hanno comunque espresso unanime richiesta perché venga annullata anche la delibera n° 45 del 25 ottobre2013 con la quale la vecchia giunta ha approvato in maniera unilaterale un nuovo Piano paesaggistico, che presenta insanabili vizi di legittimità. In particolare, da tutti i partecipanti è stata evidenziata la confusione normativa creata dall’adozione del nuovo Repertorio dei beni paesaggistici – che non riporta una parte molto rilevante delle tutele disposte dal PPR 2006 in coerenza con i principi costituzionali e gli indirizzi innovativi della convenzione europea e del codice del paesaggio - e che anziché semplificare le procedure amministrative creerà ulteriore contenziosi in caso di rilascio di titoli abilitativi in zone protette.
La nostra associazione ha rilevato, inoltre, l’assoluta necessità di ottemperare alle ripetute pronunce del Consiglio di  Stato disapplicando in tutte le sedi istituzionali l’art. 13 del Piano casa, avente l’unica funzione di derogare alle misure di salvaguardia imposte dal Piano paesaggistico regionale.
Costa Verde
Le Associazioni hanno manifestato  grande interesse a partecipare al processo di revisione del PPR del 2006 nelle parti in cui sono presenti delle criticità: l’aggiornamento cartografico, il riordino delle informazioni sul territorio etc.. Condizione imprescindibile è che il PPR del 2006 non sia cancellato, ma semplicemente applicato in tutte le sue parti, rimuovendo eventuali criticità presenti nella procedura di adeguamento della pianificazione provinciale e comunale alle sue norme ma ponendo, al contempo, dei termini perentori agli enti locali.
In chiusura l’assessore Erriu, nel ricordare l’importanza e i riconoscimenti internazionali della pianificazione paesaggistica del 2006 e nel ribadire la centralità del bene paesaggio, ha condiviso molte delle osservazioni presentate dagli intervenuti e ha garantito il proseguo del confronto sui temi oggetto della discussione.

Sull'argomento

Sardegna Oggi - PPR, via alle modifiche.
Italia Nostra - Sardegna: confronto sulle tematiche del governo del territorio