sabato 23 dicembre 2023

Ampliamento della fabbrica delle bombe RWM: nessun colpevole ma restano gli abusi.

L’assoluzione dei nove imputati del processo RWM non cancella i numerosi abusi edilizi commessi nel corso dell’ampliamento dello stabilimento di Domusnovas–Iglesias e, per fortuna, neppure li sana. 



La Procura di Cagliari, con una inchiesta avviata nel 2019, ha cercato di stabilire se vi fossero responsabilità penali legate agli abusi commessi, e per questo, nel 2022, ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici aziendali oltre che di alcuni tecnici che avevano lavorato ai progetti di ampliamento e di alcuni funzionari comunali che ne avevano rilasciato le autorizzazioni edilizie. L'inchiesta aveva esaminato ben 84 pratiche edilizie, nelle quali il progetto complessivo di ampliamento era stato frammentato tra il 2016 e il 2019, ravvisando numerose lacune e irregolarità, da cui le accuse di falso (art. 483 e 479 cp) e abuso edilizio (art. 44 D.P.R. n. 380 del 6/6/2001) rivolte agli imputati.

Il limite della sentenza di ieri, ma soprattutto dell’inchiesta condotta dalla Procura di Cagliari è quello di non essere riusciti a trovare i colpevoli degli abusi. Attenderemo le motivazioni della sentenza per saperne di più. 

Certo è inquietante che non sia stato possibile individuare nessun responsabile per un ampliamento realizzato abusivamente in un’area che, in buona parte, non ha neppure una destinazione industriale, tutelata dal Piano Paesaggistico Regionale e inserita nel Parco Geominerario della Sardegna. Nessuna responsabilità per aver realizzato questo enorme ampliamento che ha comportato scavi e sbancamenti per oltre 100.000 mc, di cui 40.000 mc di roccia demolita con l'utilizzo di mine, la rimozione di circa 80.000 mq di copertura boschiva, anche in aree vincolate per il rischio idrogeologico e nell'alveo del torrente ad elevato rischio esondazione che attraversa lo stabilimento. Un intervento che ha comportato il completo stravolgimento dell'area, con un danno ambientale enorme, come rilevato dalla PM Rossella Spano nella sua requisitoria.


Che l'imponente ampliamento dello stabilimento per la produzione di esplosivi e bombe a Domusnovas – Iglesias risulti abusivo lo ha provato la sentenza del Consiglio di Stato del Novembre 2021, poi riconfermata nel 2023. Sentenze definitive che hanno annullato le autorizzazioni rilasciate dai Comuni e dalla Regione Sardegna per la sua realizzazione. Infatti l’effetto di queste sentenze ha impedito che i nuovi reparti, benché terminati alla fine del 2021, potessero entrare in produzione, in quanto privi di autorizzazione edilizia.

Al momento l'azienda ha attivato una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale postuma, di dubbia legittimità e senza rispettare le sentenze del Consiglio di Stato, nel tentativo di sanare in qualche modo l'abuso e poter finalmente produrre i micidiali ordigni anche nei nuovi reparti. Noi restiamo del parere che gli abusi devono essere demoliti, con il ripristino dello stato precedente dei luoghi e compensazione del danno prodotto, anche perché la presenza dello stabilimento è incompatibile con i vincoli esistenti e le caratteristiche ambientali dell'area.

Va comunque detto che la vicenda giudiziaria non è ancora finita, perché il prossimo 24 gennaio il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cagliari dovrà decidere sul rinvio a giudizio di un altro funzionario del comune di Iglesias accusato di omissione di atti di ufficio urgenti e indifferibili per aver occultato il ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato da numerose associazioni, contro l’autorizzazione alla realizzazione del Campo Prove degli esplosivi.

 

·      Italia Nostra Sardegna

·      Comitato Riconversione RWM

·      Assotziu Consumadoris de Sardignia

·      USB Sardegna

·      Centro Sperimentazione Autosviluppo

·      Cagliari Social Forum

·      Movimento Nonviolento Sardegna

·      Ufficio Studi G.M. Angioy

·      Confederazione Sindacale Sarda






sull'argomento

ANSA Sardegna - Nessun abuso su ampliamento fabbrica bombe, tutti assolti

Pressenza - RWM: tutti assolti

TGR Sardegna - RWM, tutti assolti

Pressenza - Ampliamento della fabbrica delle bombe RWM: nessun colpevole, ma restano gli abusi

Il Manifesto Sardo - Ampliamento della fabbrica delle bombe RWM: nessun colpevole, ma restano gli abusi




martedì 19 dicembre 2023

Il processo per inquinamento e per smaltimento illecito di rifiuti prosegue

La prossima udienza è fissata per il 28 febbraio 2024 presso il tribunale di Oristano. 

Vigneto di malvasia

Con l’ordinanza emessa ieri lunedí 18 dicembre la giudice di Oristano dott.ssa Paola Bussu ha deciso di respingere la richiesta di ammissione all’oblazione (13.103 euro per estinguere il reato!) presentata dal rappresentante legale della società GECO srl e di procedere con il processo penale.

La giudice ha accolto le richieste di Italia Nostra che, assieme ad alcuni comuni della zona, ad altre associazioni, comitati e gruppi di cittadini si sono costituiti parte civile nel processo penale che vede imputato l’amministratore unico della società che gestisce l’impianto di trattamento rifiuti di Magomadas colpevole di aver smaltito illecitamente 7.013 tonnellate di rifiuti nei terreni agricoli di Tinnura e Magomadas tra l'agosto e il dicembre 2019. L’operazione illecita consisteva nello sversare e interrare fanghi di depurazione, miscelati con residui di frantumazione di inerti considerati “rifiuti” e non “ammendante” nelle fertili campagne dove si produce la malvasia.

L'ingresso dello stabilimento GECO
L’altra contestazione di cui dovrà rispondere l’amministratore della società riguarda la diffusione nell’area vicina all’impianto e nei centri abitati di Tinnura, Magomadas, Flussio e Tresnuraghes di “emissioni odorose nauseabonde, che creavano agli abitanti … rilevanti molestie e fastidi e in alcuni casi anche problemi di salute”.

Tra le altre motivazioni che supportano il non accoglimento della richiesta di oblazione, la giudice considera la mancata rimozione e conferimento dei rifiuti e il ripristino dello stato dei luoghi, cosí come prescritto dalla nota della Direzione Generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Prescrizioni valutate idonee, pertinenti e congrue dall’ARPAS.

sull'argomento

La Nuova Sardegna - Fanghi e reflui dalla Puglia a Magomadas: si farà il processo

Link Oristano - Magomadas, Italia Nostra respinge la diffida della GECO

TGR Sardegna - Al via il processo sui fanghi versati nell'Oristanese


Un vigneto di Malvasia




venerdì 15 dicembre 2023

Sardegna piattaforma energetica del Mediterraneo

Impianto industriale per la produzione di energia elettrica

Lunedì 11 dicembre 2023, su invito del gruppo consiliare Progetto per Nuoro, abbiamo partecipato a una riunione del Consiglio Comunale della città di Nuoro, convocato per discutere della speculazione energetica derivante dagli impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e sulle “Competenze degli Enti Locali nelle politiche energetiche”. All’incontro ha partecipato un numeroso pubblico che ha avuto modo di ascoltare il punto di vista di alcuni esperti che da anni si interessano di questi problemi: 

  •  Graziano Bullegas, segretario di Italia Nostra Sardegna e responsabile per le tematiche energetiche 
  •   Laura Cadeddu, geologa, attivista A.D.E.S. (Assemblea per la democrazia energetica in Sardegna) 
  •  Stefano Deliperi, responsabile dell'associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) 
  • Piero Loi, giornalista del periodico Indip 
  •  Alessio Martini, ingegnere, esperto in Comunità energetiche 
  • Antonio Muscas, ingegnere, attivista ambientale, Coordinamento comitati sardi contro la speculazione energetica. 

Le relazioni, ricche di riferimenti scientifici, tecnici e giuridici, hanno messo a fuoco la complessità del tema “transizione ecologica ed energetica”, affrontando le diverse sfaccettature e dimensioni del problema e offrendo importanti elementi di riflessione e di valutazione. 

Il passaggio da fonti di energia fossile a fonti di energia rinnovabili non inquinanti è stata la premessa e la cornice entro cui sono stati analizzati i necessari processi di transizione a breve, medio e lungo termine, che rischiano di essere condizionati da interessi geo-politico-economici e da fenomeni speculativi su larga scala che vedono protagoniste le multinazionali dell’energia. 

Comitati e cittadini durante la riunione del Consiglio Comunale

Dalle relazioni, indistintamente, sono emerse notevoli preoccupazioni sul futuro della Sardegna, la quale rischia – per le scelte del governo nazionale e per la miope e/o colpevole acquiescenza dei decisori politici sardi – di vedersi trasformata nella piattaforma energetica del Mediterraneo, con migliaia di pale eoliche e pannelli fotovoltaici per la produzione di energia da fonti rinnovabili, strumentale a soddisfare le esigenze dei sistemi produttivi del Nord Italia

In questo scenario, ambiente, paesaggio, ecosistema, tessuto produttivo, identità e beni culturali della Sardegna saranno cancellati e, come è stato ben detto, l’Isola sarà “la zona di sacrificio”, destinata a sopportare tutti i costi della transizione energetica a vantaggio delle aree economiche più forti del Paese. 

A tutto ciò si aggiunge un insieme di altri problemi puntualmente denunciati dai relatori:

  •            dorsale del gas e metanizzazione dell’isola in atto
  •     elettrodotto Tyrrhenian Link per il trasferimento del surplus energetico  prodotto dalla Sardegna
  •           rimozione e smaltimento delle piattaforme eoliche e fotovoltaiche
  •          agri fotovoltaici e distruzione della produzione agricola
  •         inaridimento del suolo, inquinamento delle falde acquifere
  •        colonizzazione energetica
  •         esclusione degli Enti locali e delle comunità dai processi decisori. 

A parere degli esperti, Regione, Anci e Comuni potrebbero esercitare una forte pressione politica perché la Sardegna governi da protagonista i processi di transizione energetica e perché determini autonomamente i processi di sviluppo economico sottraendosi, alla logica colonizzatrice e alla filosofia della “area di sacrificio”. 

Attendiamo in materia le risposte e le proposte delle coalizioni che si candidano a guidare la Sardegna alle elezioni del febbraio 2024. 

Dal comunicato stampa del gruppo consiliare Progetto per Nuoro

Sull'argomento

Il Sole 24 Ore - Nuoro, mobilitazione contro il parco eolico: danneggia la candidatura a polo di ricerca

National Wind Watch - Ecco le pale "spagnole" sui monti di Nuoro

Videolina - Minaccia eolica su Nuoro, due megaparchi: "Imposizioni inaccettabili"


Carta della Sardegna dei siti interessati dagli impianti industriali