mercoledì 23 maggio 2018

Atti concreti per mitigare gli effetti ambientali negativi del Rally Italia-Sardegna 2018

OGGETTO: DESTINARE IL 10% DEI CONTRIBUTI PUBBLICI ELARGITI DALLA REGIONE SARDA AL RALLY ITALIA SARDEGNA PER CREARE DURATURI POSTI DI LAVORO (VERDE) IN SARDEGNA.

LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE GRUPPO INTERVENTO GIURIDICO, ITALIA NO-STRALPIU  WWF CHIEDONO CHE VENGA DESTINATO IL 10% DEI CONTRIBUTI PUBBLICI ELARGITI DALLA REGIONE SARDA AL RALLY ITALIA SARDEGNA PER CREARE DURATURI POSTI DI LAVORO (VERDE) IN SARDEGNA .


SI PIANTINO I PRIMI (VERI) 4000 ALBERI A MARIA PIA, SI CREINO REALI POSTI DI LAVORO VERDE, SI EFFETTUI IL MONITORAGGIO AMBIENTALE

            La Sardegna, da 15 anniè  la regione italiana che ospita il rally automobilistico internazionale con gli organizzatori che, nelledizione del 2017 e 2018, hanno posto lattenzione sulla sostenibilità ambientale” di una simile manifestazione. E’ evidente che troppo spesso la locuzione sviluppo sostenibile” risulti non condivisibile e, non solo in questo caso, un vero e proprio ossimoro come afferma Bachisio Bandinu nel saggio Noi non sapevamo” a proposito della chimica verde
            Noi non crediamo acriticamente a chi viene in Sardegna a raccontarci lennesima storia - e tantomeno intendiamo intraprendere sterili e inutili discussioni, chiediamo in maniera pragmatica fatti concreti e non simbolici:
al Presidente della R.A.S. Francesco Pigliarue allAssessora al Turismo della R.A.S.  Barbara Argiolas che  venga destinato il 10% dei contributi pubblici elargiti dalla Regione Sarda al Rally Italia-Sardegna per creare duraturi posti di lavoro (verde) in Sardegna con la piantumazione di migliaia di alberi tra Olbia Alghero che, per 10 anni la prima città e 5 la seconda, hanno accolto la manifestazione;

allAssessora allAmbiente della R.A.S Donatella Spanu di effettuare una serie di monitoraggi di carattere ambientale lungo i percorsi sterrati al fine di valutarne gli impatti (effetti della polvere sulla vegetazione; sulla fauna dovuti allinquinamento acustico; sullavifauna nidificante dovuti allinquinamento acustico e al deposito di polvere e terra nei siti di nidificazione e riposo).
Al Sindaco di Alghero Mario Bruno la piantumazione dei primi (veri) 4000 alberi a Maria Pia e la creazione di posti di lavoro reali (non simbolici) per la gestione e cura del verde pubblico nel breve, medio e lungo periodo.

Infine, si chiede al sindaco di Alghero a quali principi di valorizzazione dei beni culturalidi mobilitàsostenibilesi sia ispirato per consentire un assurdo carosello di auto del rally allinterno del centro storico di Alghero.


Wwf Sardegna                 Italia Nostra             Lipu Sardegna     Gruppo Intervento Giuridico
Carmelo Spada             Graziano Bullegas     Francesco Guillot                Stefano Deliperi



Sull'argomento

Alghero eco - Creare veri posti di lavoro verde con il Rally
Sardinia post - Ambientalisti contro il rally Sardegna: "10% delle risorse per gli alberi"
Alghero live - Rally di Sardegna, proposta degli ambientalisti: "10% dei contributi per creare posti di lavoro"
Cagliari pad - Ambientalisti contro rally Sardegna, 10% risorse per alberi







Con una lettera inviata al presidente della Regione, e agli assessori al Turismo e all'Ambiente della RAS,  al sindaco di Alghero e al direttore del parco regionale di Porto Conte, le associazioni ambientaliste Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra Sardegna, Lipu e Wwf chiedono il monitoraggio ambientale e la piantumazione di 40mila alberi ad Alghero (uno per ciascun cittadino residente), quale parziale misura di mitigazione degli effetti negativi del rally.


Da diversi anni la Sardegna ospita il rally automobilistico internazionale. Manifestazione dichiarata dagli organizzatori "sostenibile" sotto l'aspetto ambientale già nelledizione del 2017.
Estato affermato che si sarebbero adottate una serie di misure atte a mitigare gli impatti negativi sullambiente come la produzione della CO2 stimata in 10 tonnellate. Come compensazione delle emissione venne annunciata la piantumazione di migliaia di alberi nel parco regionale di Porto Conte e si sarebbe dovuta effettuare nel parco assistenza e negli stand commerciali, allestiti nel porto di Alghero, la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti. 

Infatti la lungimirante deliberazione n. 25/10 del 23.5.2017 della R.A.S. afferma che “in considerazione del fatto che la Giunta regionale presta una particolare attenzione per la sostenibilitàambientale delle iniziative che si svolgono sul territorio, nell'attuazione dei programmi di attivitàe dei progetti relativi alle manifestazioni di rilevante interesse turistico i soggetti beneficiari dei contributi pubblici vengono invitati ad adottare opportune misure volte: 
a) alla riduzione della produzione e gestione dei rifiuti (raccolta differenziata, acqua di rete ecc.) anche attraverso lutilizzo di materiali ecologici e/o proveniente dal riciclo per gli allestimenti; 
b) alla riduzione dei consumi energetici e adozione di acquisti pubblici ecologici di beni e servizi a basso consumo energetico (Green Public Procurement - GPP); 
c) alla riduzione degli impatti dei trasporti; 
d) all'implementazione di azioni di coinvolgimento e comunicazione per ladozione di comportamenti sostenibili durante lo svolgimento dellevento.  

Le associazione ambientaliste, viste queste premesse, nel maggio 2017, hanno inoltrato al parco regionale di Porto Conte richiesta di informazioni ambientali per sapere quanti ettari sarebbero stati utilizzati per il nuovo impianto, quanti alberi sarebbero stati messi a dimora, la relativa densità per ettaro, la circonferenza del fusto degli alberi, le certificazioni fitosanitarie delle piante, lindicazione topografica degli impianti e, sulla base delle piantumazioni previste, quanti chili di CO2 degli stimati 10mila sarebbero stati riassorbiti e in quale arco di tempo. Il parco di Porto Conte, ad oggi, non ha fornito nessuna informazione.


PIANTUMAZIONE DI 40MILA ALBERI (UNO PER CIASCUN CITTADINO RESIDENTE) TRA MARIA PIA,  LE COLLINE E LA CITTADI ALGHERO QUALE PIUCONCRETA MISURA DI MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI NEGATIVI DEL RALLY

Al di là delle roboanti dichiarazioni si è constatato che nel giugno 2017 un nutrito drappello di rappresentati delle istituzioni locali e regionali, nel porto di Alghero, ha messo a dimora un piccolo gelso di pochi centimetri di diametro. Un alberello simbolico che, ovviamente, non ha compensato le emissioni di CO2 e, a distanza di un anno, sembrerebbe purtroppo essersi seccato. 
Ciò detto le associazioni ambientaliste chiedono atti concreti come la piantumazione di 8mila alberi (altezza minima di 4 metri) a Maria Pia e altri 32mila nelle colline e nella città di Alghero quali misure più concrete per mitigare gli effetti negativi pregressi causati dalle emissioni di CO2. Un progetto pluriennale che avrebbe anche risvolti occupazionali e che dovrebbe prevedere anche le risorse finanziare per la loro manutenzione nel medio e lungo periodo. Un progetto pluriennale di piantumazione di 40mila alberi corrisponderebbe ad un rapporto di 1 albero/ abitante. Le associazioni ambientaliste chiedono fatti concreti e non roboanti dichiarazioni alle quale si pretenderebbe cieca e acritica accettazione.


RACCOLTA DIFFERENZIATA ALL80% 

Le associazioni ambientaliste per quanto concerne la raccolta differenziata nel parco assistenza e negli stand commerciali nel porto di Alghero, dallacquisizione dei dati,  hanno accertato che, nel 2017, solo una minima percentuale, pari al 27,18, ha rappresentato la raccolta differenziata. Considerato che il piano regionale prevede, entro il 2020, la raccolta differenziata all80%, chiedono rigorose misure di controllo della raccolta differenziata per ledizione 2018 che dovrà raggiungere almeno l80%.



MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI DEL DEPOSITO DELLA POLVERE, DELLA TERRA, DELLINQUINAMENTO ACUSTICO E DELLE EMISSIONI GASSOSE SULLA VEGETAZIONE E SULLAVIFAUNA NIDIFICANTE

Inoltre le associazioni ambientaliste ribadiscono la richiesta (già protocollata nel gennaio 2018) allassessora allAmbiente della R.a.s., per ledizione 2018 della manifestazione motorista, di effettuare una serie di monitoraggi di carattere ambientale lungo i percorsi sterrati al fine di valutarne i seguenti impatti:

1. valutazione degli impatti della polvere e della terra sollevata dalle auto nei percorsi sterrati che si deposita sulla vegetazione e che permangono per settimane;

2. valutazione degli impatti sulla fauna dovuti allinquinamento acustico prodotti dalle auto nei percorsi sterrati;

3. valutazione degli impatti sullavifauna nidificante dovuti allinquinamento acustico e al deposito di polvere e terra nei siti di nidificazione e riposo prodotti dalle auto nei percorsi sterrati.


IL GRAN PRIX DELLA FORMULA E

Infine, le associazioni ambientaliste ritengono che il rally, quale evento motoristico, difficilmente, anche con misure compensative, possa risultare eco-sostenibile. In maniera più credibile e alternativa ad esso potrebbe risultare un evento sostenibile, dal punto di vista ambientale, il gran prix della formula E. La recente gara di questa specialità, svoltasi nei mesi scorsi allEur a Roma, con emissione pari a zero, inquinamento acustico nullo e innovativo dal punto di vista tecnologico ha richiamato 40mila spettatori. Questultima manifestazione automobilistica, il Giro dItalia o una regata velica sembrerebbero avere maggiori e più credibili requisiti di sostenibilità ambientale


Wwf Sardegna                 Italia Nostra            Lipu Sardegna     Gruppo Intervento Giuridico
Carmelo Spada             Graziano Bullegas     Francesco Guillot                Stefano Deliperi

                                                    
                   
Lalberello acchiappa CO2 del rally piantato da un nutrito drappello di rappresentati delle istituzioni locali e regionali nel porto di Alghero nel giugno 2017, purtroppo, oggi, sembrerebbe essersi seccato.



Foto ricordo di rappresentati delle istituzioni locali e regionali nel porto di Alghero durante la cerimonia di messa a dimora dellalberello simbolico nel giugno 2017.

            


mercoledì 16 maggio 2018

Ferrovie protette per legge ma sotto costante attacco.


Italia Nostra aderisce ad A.MO.DO. (Alleanza Mobilità Dolce), si unisce alla protesta  contro lo smantellamento della parte terminale della ferrovia e fa proprio l'appello per salvare una delle Ferrovie Turistiche, riconosciuta tra le più belle d’Europa. 

Ferrovie turistiche protette dalla Legge 128/2017? Così dovrebbe essere, anche se l’Amministrazione comunale decapita "Palau Marina" per fare spazio a nuovo traffico d’auto. 


Il 17 maggio, in occasione della Conferenza “Binari d’Italia, la Grande Bellezza”, i partecipanti al convegno verranno portati in tour su una delle tratte del Trenino Verde, quella forse più bella, che termina a Palau Marina. Peccato che, per una vecchia e infausta delibera del 2008, proprio questa linea sia destinata a essere decapitata dei suoi ultimi 500 metri: quelli che arrivano fino al porto. 


Tutto questo in barba alla sua menzione nella Legge 128/2017, che pure dovrebbe proteggerla e valorizzarla. La decisione urbanistica del Comune di Palau è in piena controtendenza rispetto alle amministrazioni più virtuose, che cercano di porre rimedio ai danni creati da decenni di mobilità auto-centrica, adottando politiche "Car Free". Spiace molto leggere che il Commissario Straordinario di Palau dichiari con orgoglio che: "Attraverso la modifica della viabilità si vuole garantire la possibilità dell’accesso diretto al centro urbano per i veicoli che sbarcano dai traghetti, ...”. 

Sembra strano che nella strategia turistica del Parco nazionale dell’arcipelago, di cui Palau è un terminale, ci sia l’obiettivo di attrarre maggiori flussi di automobili verso La Maddalena anziché turisti che si muovano in modo eco-sostenibile poi sull'isola, verso i punti di attrazione, magari con servizi di mobilità elettrica messi a disposizione localmente. 

F.to 
Centro Studi Sardos, aderente ad AMODO (Alleanza per la Mobilità Dolce)
FIFTM - Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali



Il testo della lettera inoltrata al presidente della Giunta Regionale, agli assessori regionali al Turismo e ai Trasporti, al commissario del Comuna di Palau, al Ministro per i Beni Culturali, al Ministro dei Trasporti etc... 


Oggetto: Richiesta di NON rimozione dei binari della tratta portuale di Palau, della ferrovia turistica Tempio Pausania – Palau Marina.
L’ Alleanza per la Mobilità Dolce - congiuntamente con le 22 associazioni aderenti che promuovono la mobilità dolce e il turismo sostenibile - intende farsi portavoce di un’istanza per la tutela e la preservazionedella tratta terminale Palau Paese - Palau Marina della ferrovia turistica Tempio-Palau Marina, inseritanell’elenco delle ferrovie turistiche nella legge 128/2017 art. 2 comma 2, di cui viene paventata la dismissione.
Quello che si paventa possa ora accadere a Palau preoccupa fortemente l’Alleanza per la MobilitàDolce perché si parla di sostituire la storica terminazione ferroviaria di Palau Marina con un nuovo parcheggio per automobili, abbruttendo l’ambiente con asfalto e cemento e portando irreversibilmente al centro del paese l’inquinamento dell’aria e il rumore da traffico.

Inoltre sottolineiamo che questo progetto di soppressione della tratta della ferrovia è in contrasto con la Legge 128/2017 di recente approvazione, che indica in elenco proprio Palau Marina come terminale della ferrovia turistica.


Vogliamo inoltre segnalare che già dai prossimi mesi, da quella stazione marittima, oltre ai tradizionali treni turistici, potranno affiancarsi i nuovi e attraenti ferrocicli, previsti nella nuova legge 128/2017, veicoli idonei a sviluppare itinerari turistici, in forma individuale o di convoglio, di penetrazione dell’interno Gallura attraversando i vigneti, i graniti e le sugherete che portano da Palau a Tempio Pausania.
La FIFTM, nostra associata, con altra preghiera di pari oggetto, si è espressa anche tecnicamente sugli argomenti che motivavano tale proposta mostrandone la debolezza; noi vorremmo ora aggiungere che, laddove si giungesse a creare una più funzionale area di stazionamento e di attesa delle automobili fuori dall’abitato di Palau, i binari potrebbero essere usati anche per creare una sorta di metropolitana di superficie per i turisti che volessero andare sulle isole dell’arcipelago della Maddalena.
A.Mo.Do, grazie alle riconosciute esperienze dei propri associati, non svolge un ruolo sterile di contestazione ma si rende disponibile ad affiancarvi nel definire la migliore e più prospettica soluzione turistica per Palau e i territori della Gallura ricorrendo all’uso della vostra Ferrovia Turistica, riconosciuta tra le più belle d’Europa.
Auspicando l’accoglimento di quanto proposto, siamo a disposizione per fornire informazioni e qualsiasi altro chiarimento fosse ritenuto necessario.

Distinti saluti.
Roma, 19 dicembre 2017
                                   Anna Donati
                      Portavoce Alleanza Mobilità Dolce

Oltre a Italia Nostra, sottoscrivono la lettera appello Wwf, Federparchi, Tourning Club, Kyoto Club, e numerose altre associazioni.



Sull'argomento

Wikipedia - Ferrovia Sassari-Tempio- Palau
Youtube - Il trenino verde della Sardegna, linea Tempio-Palau




lunedì 14 maggio 2018

Italia Nostra, Lipu e Wwf sollecitano l’adozione del Piano Faunistico – Venatorio Regionale

Le associazioni ambientaliste Italia Nostra,  Lipu e Wwf plaudono alla decisione del consiglio regionale che ha rigettato le istanze che avrebbero voluto eliminare gli ambiti territoriali di caccia (ATC) dalla pianificazione faunistica regionale. Infatti la decisione di mantenere gli ATC nella pianificazione faunistica regionale é prevista sia dalla normativa regionale (LR 23/98) sia dalla normativa nazionale (L. 157/92). 
Le associazioni ambientaliste Italia Nostra,  Lipu e Wwf  sottolineano che la Sardegna è l’unica regione italiana che non si è ancora dotata del Piano faunistico Regionale e in particolare degli ATC, che sono l’unico strumento indispensabile per una corretta gestione della fauna selvatica oggetto di caccia. Inoltre va ricordato che anche una parte dello stesso mondo venatorio, in particolare quello dei piccoli paesi,  è favore agli ATC in quanto vincolano i cacciatori al territorio spronandoli ad un prelievo sostenibile ed escludono i cacciatori metropolitani in trasferta. 

Le associazioni ambientaliste Italia Nostra Lipu e Wwf, rimarcando il notevole ritardo, sollecitano la conclusione dell’iter istitutivo del piano faunistico-venatorio regionale, a distanza di ben 26 anni dalla emanazione della legge nazionale in materia venatoria legge n. 157/1992 ) e 20 anni dalla legge regionale sarda sulla caccia ( legge regionale n. 23/1998). La mancata attuazione del  piano faunistico-venatorio regionale (che fa propria la Carta faunistica regionale) in tutti questi anni ha notevolmente nuociuto alla conservazione del patrimonio faunistico in quanto ha impedito di fatto la gestione regolamentata del prelievo venatorio sulla base della dinamica e status delle popolazioni oggetto di prelievo. 
Le associazioni ambientaliste Italia Nostra Lipu e Wwf ritengono che non sia più procrastinabile  l’adozione del piano faunistico-venatorio regionale in quanto sino ad oggi non sono stati avviati gli interventi necessari  per il miglioramento della consistenza faunistica e degli habitat naturali.