venerdì 25 novembre 2016

Incendi in Sardegna

La precedente edizione di "Pianeta in Vendita" riguardava il tema degli incendi in Sardegna.

La nostra Associazione è impegnata da anni nella attività di contrasto verso questa vera e propria piaga che puntualmente ogni estate interessa la nostra isola causando distruzione e morte per il nostro ecosistema.

Domani a Sassari è previsto un importante incontro sul tema organizzato dalla Regione Sarda, dall'Università sassarese e dall'International Inner Wheel di Sassari,  che volentieri pubblicizziamo 




lunedì 14 novembre 2016

A rischio crollo il sistema di difesa costiero della Sardegna



Torre di Cala Domestica - Buggerru
Da anni Italia Nostra Sardegna segnala il rischio di crollo per numerose torri e fortificazioni costiere della Sardegna ormai ridotte a veri e propri ruderi.

Nella "lista rossa" di Italia Nostra sono state inserite alcune di queste torri e fortificazioni: le Torri di Ischia Ruja e Columbargia di Tresnuraghes, La Torre di Cala Domestica a Buggerru, la stazione semaforica di Capo Sperone a Sant'Antioco. Ma sono tante le torri a rischio crollo presenti lungo le coste della Sardegna. 
Alcune non esistono più: nel 2012 è crollata la Torre di "Scau 'e Sai" nel litorale di San Vero Milis.
Esiste il reale pericolo che si perda questo importante patrimonio culturale e paesaggistico che caratterizza le coste sarde. 
Del patrimonio delle Torri alcune sono ben conservate, quelle di difesa ubicate principalmente nei centri urbani, mentre invece quelle di avvistamento versano in quasi completo abbandono eccetto rare eccezioni.
Torre S'ischia Ruggia - Tresnuraghes
Italia Nostra ha maturato una importante esperienza nel recupero e nella gestione delle Torri Costiere. Dalla fine degli anni '80 del secolo scorso ha recuperato, allestito con una mostra sul patrimonio culturale e ambientale dell'arcipelago del Sulcis, e reso alla pubblica fruizione la Torre Canai di Sant'Antioco, visitata annualmente da migliaia di turisti e residenti: sono stati quasi 4.000 i visitatori nel corso del 2016.  Ogni estate la Torre ospita mostre, eventi culturali e ambientali.
La nostra sezione di Italia Nostra provinciale del Sinis Cabras Oristano ha dedicato un libro alle Torri Costiere dell'oristanese e alla loro salvaguardia.

E' necessario un intervento straordinario per il recupero del sistema di difesa costiero.  Un progetto unitario per tutte le fortificazioni, partendo da quelle più a rischio e interessando l'intero patrimonio. 
L'Agenzia della Conservatoria delle Coste - che con diverse delibere della Giunta Regione ha ricevuto in gestione parte di questo patrimonio - aveva a suo tempo presentato un progetto di massima per il recupero conservativo delle torri, i fari e le stazioni semaforiche. Si trattava di un progetto interessante: una rete museale e di ricettività a prezzi calmierati lungo le coste sarde, con la condizione che l'intero patrimonio sarebbe rimasto sempre fruibile dalle comunità e dai visitatori. 
L'intero progetto, a parte alcuni limitati interventi, sembrerebbe naufragato assieme alla Conservatoria delle Coste.
La torre di Villasimius

Le Torri costiere della Sardegna vennero erette a partire dal 1570 circa, per volontà della Corona di Spagna, proprio in attuazione di un piano di difesa dalle scorrerie dei Saraceni nelle coste sarde che, intensificatesi, provocavano gravi danni e la perdita di vite umane.
L’intero sistema difensivo era amministrato dalla Reale Amministrazione delle Torri, istituita da Filippo II di Spagna, nel 1581. Tale istituzione rimase in attività anche in periodo sabaudo per essere definitivamente soppressa soltanto nel 1842 e doveva provvedere alla progettazione e costruzione di nuove torri, alla manutenzione di quelle già esistenti, all'arruolamento dei soldati e al rifornimento di armi, munizioni e tutto l’occorrente per il funzionamento delle guarnigioni. Inoltre, rientrava nei suoi compiti l’arruolamento del personale di guardia non solo per le torri ma anche per coloro che dovevano perlustrare le zone di costa non protette. Infine, doveva occuparsi delle paghe dei soldati di guardia, nonché riscuotere le tasse necessarie per la gestione delle difese. Il rafforzamento delle piazzeforti fu accompagnato da una sorveglianza capillare delle regioni meno popolate sotto l’aspetto militare, fiscale e sanitario.
 
Torre di Capo San Marco - Sinis, Cabras

links utili


Blog Italia Nostra Sardegna - "Su semafuru" tra i monumenti a rischio
 
Torre Columbargia - Tresnuraghes


venerdì 11 novembre 2016

Migliaia i visitatori alla Torre Canai di Sant'Antioco

Presenze visitatori negli anni
Il 2016 è stato un anno record per le presenze alla Torre Canai di Sant'Antioco: oltre 3.600 con un incremento di quasi il 60% rispetto all'anno scorso.
A questo risultato ha contribuito l'iniziativa "We love Turri" che ha permesso di aprire la torre in primavera per diversi giorni e ha attirato numerosi visitatori del territorio circostante, oltre naturalmente all'alto numero di turisti presenti quest'estate nell'isola.

I numeri più significativi riguardano i visitatori italiani aumentati considerevolmente, mentre i visitatori stranieri diminuiti percentualmente, hanno mantenuto gli stessi numeri in valore assoluto, ad eccezione dei turisti tedeschi che son diminuiti.

Provenienza dei visitator
Dato rilevante il considerevole aumento dei visitatori extra europei.
 
Un particolare ringraziamento a tutti i volontari soci e amici di Italia Nostra per  l'impegno, la passione e per il prezioso e indispensabile contributo dato a questa iniziativa che da molti anni ormai riesce a garantire la pubblica fruizione di un importante monumento e di uno dei più suggestivi promontori dell'isola di Sant'Antioco.
 
Ancora un ringraziamento  ai ragazzi dell'associazione fotografica f/7.1 che in maniera ammirevole e con tanta competenza e professionalità si son fatti carico del rifacimento della staccionata e della posa delle frequentatissime panchine vista mare. 


Incremento visitatori rispwetto all'anno precedente

Iris: primavera alla Torre



domenica 16 ottobre 2016

Mostra fotografica di Giammarco Figus per Pianeta in Vendita



Giammarco Figus  ha 22 anni ed è un fotografo amatoriale.
Ha frequentato il Corso di fotografia dell’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari e attualmente è iscritto al secondo anno.
I principali soggetti che ama fotografare sono la natura, le persone, gli animali, la Sardegna, ambisce visitare il mondo, conoscere nuove culture, animali, persone e raccontare le loro storie tramite le fotografie


Le fotografie realizzate per la IV edizione di PIANETA IN VENDITA sul tema dell'abbandono dei rifiuti raccontano un percorso che parte dagli oggetti più grandi agli oggetti più piccoli in luoghi tutt’altro che di passaggio.   
In primis i caseggiati abbandonati, strutture abbandonate nelle campagne dalle generazioni passate, tantissime quelle presenti nella nostra Sardegna.
 
Un rifiuto di notevoli dimensioni che non viene considerato tale in quanto ha la forma di un’abitazione, 






 

ma al contempo è diventato dimora stessa dei rifiuti: plastiche varie, fertilizzanti, amianto e rifiuti in genere.






Le successive foto ritraggono altri rifiuti che diventano dimora di altri rifiuti, come la barca lasciata a cuocere sotto il sole e la salsedine di Torregrande il cui interno ormai è pieno e la spazzatura viene lasciata al di fuori.



Così anche un vecchio ponte ferroviario che portava al porto di Oristano, divenuto una discarica a cielo aperto;






e quelle carcasse di auto nel paese di Massama, un agglomerato di ruggine dove a 2 passi, nello stesso recinto, vengono coltivate delle verdure.




 
Infine le ultime 4 foto rappresentano i piccoli rifiuti cui molti non fanno caso,


in queste ultime una ricerca artistica più attenta alla composizione, ma senza alcun tipo di artifizio.
Piccoli rifiuti trovati dietro alle ringhiere, incastonati nei muri, in mezzo alle griglie.

















Un ringraziamento particolare a PIANETA IN VENDITA, ad Alma Casula e Mauro Gargiulo