domenica 16 settembre 2018

Il nuovo business dei Comuni è fare cassa privatizzando i litorali

Lo scorso luglio il Consiglio Comunale di Sant’Antioco ha approvato l’Atto di indirizzo per il rilascio delle “concessioni demaniali nei litorali dell’isola per la realizzazione di strutture di interesse turistico-ricreativo destinate all’ormeggio, alaggio, varo e rimessaggio di imbarcazioni e natanti da diporto” più comunemente conosciuti come Campi Boe. Si tratta di una vera e propria rete di porticcioli in un lungo tratto della costa orientale dell’isola.  

La nostra Associazione non pur non entrando nel merito della legittimità di tale scelta, ritiene comunque inopportuno rilasciare ben 5 concessioni demaniali per la realizzazione di altrettante strutture per l’attracco di imbarcazioni fino a 10 mt di lunghezza, con annesse aree di rimessaggio, nelle more dell’approvazione del Piano di Utilizzo dei Litorali e dell’adeguamento del Piano Regolatore del porto di Sant’Antioco, in quanto tale decisione rappresenta un elemento di condizionamento e impedisce una libera e corretta pianificazione.
È appena il caso di ricordare che i Piani di Utilizzo dei Litorali hanno come finalità quella di disciplinare “L’ubicazione delle aree da affidare in concessione, nonché i manufatti da installare e le opere da realizzare” (compresi appunto i Campi Boe), attraverso “l’individuazione di adeguati criteri di pianificazione del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative per una corretta e produttiva gestione del bene pubblico”. Tali criteri devono derivare da “… un’analisi accurata dei diversi elementi e componenti paesaggistico-ambientali, antropici, sociali ed economici dell’intero ambito territoriale di riferimento, allo scopo di formulare strategie e modalità di gestione coerenti con lo stato originario dei luoghi.” Analisi del tutto assente nella delibera consiliare dello scorso luglio.
Italia Nostra ritiene prioritario stabilire cosa si intende fare nel porto di Sant’Antioco, quante barche e quali tipo di natanti la struttura sarà in grado di ospitare, quante sono le barche che possono trovare ancora alloggio nel semivuoto porticciolo di Sant’Antioco e solo dopo decidere se sono necessarie ulteriori aree e spazi attrezzati per ospitare natanti lungo le coste dell’isola. 
La nostra Associazione non è contraria tout court ai campi boe, ben vengano se servono per mettere ordine all’anarchia regnante nel lungomare di Sant’Antioco, a nord e a sud del centro urbano. Ben vengano strutture per ricoverare le barche dei pescatori dell’isola, recuperando magari aree degradate del fronte mare di Sant’Antioco, ma non certo compromettendo spazi acquei attualmente liberi e fruibili per altri fini.

Ci sarebbe però da eccepire sull’individuazione delle aree sul litorale di Is Pruinis, non distanti tra l’altro da un’area SIC e luogo frequentato dalle famiglie locali!
Nelle more dell’approvazione del Piano di Utilizzo dei Litorali e ribadendo la priorità dell’azione pianificatoria la sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra chiede la sospensione della delibera e l’attivazione di una pianificazione cumulativa dell’intero fronte mare di Sant’Antioco, compresi i litorali. 

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