giovedì 4 febbraio 2016

La Cassazione conferma l'illegittimità delle costruzioni a Capo Malfatano - Teulada.



Un'altra vittoria di Italia Nostra a difesa delle coste e del paesaggio della Sardegna

Costa di Teulada
Con la sentenza n° 2198 delle Sezioni Unite Civili, depositata oggi e discussa il primo dicembre 2015, la Corte di Cassazione ha messo fine alla storia infinita che per anni ha visto contrapposte nelle aule di tribunale la SITAS  (Società Iniziative Turistiche Agricole Sarde S.r.l., partecipata da: Sansedoni S.p.A. del Monte dei Paschi di Siena, Ricerca Finanziaria di Benetton, Gruppo Toti Immobiliare e Gruppo Toffano di Padova) e Italia Nostra. Una società immobiliare nata per costruire residence e villaggi turistici esclusivi in aree di pregio paesaggistico e un'associazione ambientalista che da 60 anni difende il paesaggio e il patrimonio costiero dalla speculazione e dagli scempi edilizi.
Il Piano di Lottizzazione Turistica Alberghiera, suddiviso nei comparti di Malfatano, Sa Calarza, Cala Antoni Areddu, prevedeva quattro complessi alberghieri, quattro residence, due agglomerati di residenze stagionali private e relativi servizi per un totale di 190 mila mc di costruzioni.
Manifestazione a Cagliari contro l'insediamento SITAS
La Valutazione di Impatto Ambientale, in contrasto con la normativa comunitaria e nazionale, è stata richiesta per ogni singolo sub-comparto e non per l’intera lottizzazione ed è stata ritenuta necessaria solo per alcuni sub-comparti in relazione ai quali la procedura si è conclusa con esito positivo, nonostante il parere contrario del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Al momento dell’approvazione del Piano di Lottizzazione l’area oggetto dell’intervento era sottoposta a normativa di tutela paesaggistica ed era classificata zona a conservazione integrale e area dove sono consentite limitate modifiche dello stato dei luoghi.
Spiaggia di Tuerredda
La decisione dei supremi giudici, nel confermare la vittoria ottenuta da Italia Nostra davanti al TAR Sardegna e al Consiglio di Stato,  riconosce l'illegittimità di tanti atti e documenti relativi alla lottizzazione di Capo Malfatano, e in particolare la illegittimità della decisione di non sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale unica e complessiva l'intera lottizzazione. Per i giudici l’assenza di una valutazione complessiva ai fini della sola Via si poneva in radicale contrasto con la sua ontologica finalità, che era quella di accertare gli effetti ultimi dell’intero intervento sull’ambiente, nonché di valutarne la compatibilità e/o di suggerire sistemi di minor impatto, senza esclusione della cosiddetta opzione zero.
Uno dei lotti SITAS in fase di realizzazione

Italia Nostra Sardegna esprime grande soddisfazione per la sentenza della Cassazione che, nel confermare le precedenti decisioni del Tar della Sardegna e del Consiglio di Stato, riconosce le ragioni giuridiche adotte dall'Associazione; ricorda inoltre che questo importante risultato è stato raggiunto grazie all'impegno dello studio legale Satta di Roma e, nella prima fase del procedimento, dello studio legale Dore di Cagliari che hanno validamente supportato le ragioni di Italia Nostra davanti ai giudici nei vari gradi di giudizio.

Manifesto di protesa al Palazzo Regio di Cagliari

Purtroppo, per difendere il patrimonio costiero e il paesaggio è stato necessario arrivare davanti ai giudici per ben tre gradi di giudizio, e tanti soldi pubblici sono stati spesi per sostenere le ragioni della speculazione.  Sarebbe bastata, a seguito delle prime segnalazioni di Italia Nostra, la revoca delle autorizzazioni in via di autotutela per evitare anni di processi e tanto spreco di pubblico denaro.

Italia Nostra ricorda che questo importante risultato è stato raggiunto grazie all'impegno dello studio legale Satta di Roma e, nella prima fase del procedimento, dello studio legale Dore di Cagliari che hanno validamente supportato le ragioni di Italia Nostra davanti ai giudici nei vari gradi di giudizio.
Questa sentenza solleva molti dubbi sul corretto comportamento e sulla responsabilità della Regione Sardegna, del Comune di Teulada e delle strutture periferiche del MiBACT che hanno autorizzato questo intervento, e troppi altri, interpretando la normativa regionale, nazionale ed europea con scarsa competenza e tanta "superficialità".  



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1 commento:

  1. E che fine faranno gli edifici già costruiti? Resteranno, come spesso accade, lì per decenni a deturpare quella costa così bella?

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