Italia Nostra Sardegna: Sant'Antioco: su Semafuru tra i monumenti a rischio

sabato 21 maggio 2016

Sant'Antioco: su Semafuru tra i monumenti a rischio

In un recente articolo il Corriere della Sera ha inserito la stazione semaforica di Capo Sperone a Sant'Antioco tra i monumenti italiano a rischio.

La sezione di Sant'Antioco di Italia Nostra è intervenuta in diverse occasioni, anche di recente, per segnalare il rischio che corre il monumento, che ultimamente è stato interessato anche dal crollo della torretta centrale.

infografica sui monumenti a rischio riportata dal Corriere della Sera

Corriere della Sera - Siamo il paese dei centomila tesori, ma sappiamo proteggerli davvero?
Corriere della Sera - Infografica

Le nostre segnalazioni: 21 ottobre 2015 Su Semafuru sta crollando

La struttura negli anni '60

Inutile ricordare l’importanza storico-culturale dell’immobile che, come altre strutture presenti lungo le coste della Sardegna, rappresenta un'importante testimonianza della storia moderna dell'isola.

La struttura fu realizzata da una società piemontese su progetto del geometra Mosca.

Il complesso è formato da un importante fabbricato particolarmente significativo sotto l’aspetto storico - culturale e architettonico e dai ruderi degli edifici di pertinenza.

La struttura è stata interessata da numerosi interventi edilizi nel corso degli anni.

Ha avuto un ruolo importante nei due conflitti mondiali come postazione radio ed è stata attiva fino al 1957.

Nel 1914 la postazione era dotata di una potente stazione radio affidata ai semaforisti della Regia Marina.

Alla fine della prima guerra mondiale l’antenna radio venne abbattuta da un sommergibile tedesco UB 48 nascosto dietro il vicino all'isolotto della Vacca.

Dopo la dismissione da postazione radio, l’imponente struttura si è conservata abbastanza integra fino alla seconda metà degli anni ’90. La realizzazione di una strada carrozzabile finanziata da un fondo europeo finalizzato al recupero dell’immobile, ha segnato l’inizio del declino della struttura. La strada ha consentito di raggiungere la cima della collina con furgoni che son serviti per asportare parti importanti dell’immobile: tegole, travi in legno, marmi e preziose piastrelle in cemento, infissi in legno etc...

Da segnalare l’importanza paesaggistica e naturalistica del sito in cui è ubicata la struttura.

fine secolo scorso

La cima della collina è un luogo di incomparabile pregio paesaggistico, da cui si ammira un panorama a 360° sul golfo di Palmas, sulla costa sud occidentale della Sardegna, sulle isole della Vacca e del Toro, sull’intero versante meridionale dell’isola di Sant’Antioco e sulla costa orientale dell’isola di San Pietro.

L’area è individuata quale Zona di Protezione Speciale codice ITB043032 denominata “Isola di Sant’Antioco, Capo Sperone” per la presenza di specie di rilevante interesse faunistico, e per l’importante presenza di emergenze botaniche alcune delle quali endemiche. L’isola di Sant’Antioco, e in particolare il tratto di costa a falesia del sud, è uno dei pochi siti in Italia in cui nidifica e si riproduce il falco della regina.

Oggi la ex postazione militare e le sue pertinenze sono fortemente compromesse e necessiterebbero di un importante intervento di recupero conservativo.

L’immobile principale è pericolante, lo scorso autunno è crollata la torretta centrale, e le pertinenze sono da considerare ormai dei ruderi a causa della trascuratezza e delle conseguenze dovute all’apertura della strada.