domenica 9 novembre 2025

Ampliamento RWM: edifici e manufatti non sono sanabili

Nei giorni scorsi una vasta coalizione della società civile sarda (ambientalisti, antimilitaristi, sindacati, partiti e associazioni di consumatori) hanno inviato una nuova lettera alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde (dopo quella inviata lo scorso settembre) per fornire ulteriori elementi di approfondimento e segnalare nuove e insanabili criticità presenti nella parte espositiva della Delibera della Giunta Regionale N. 49/1 del 23.09.2025 con la quale si sospendeva l’autorizzazione ambientale dell’ampliamento dello stabilimento RWM di Domusnovas-Iglesias-Musei, in attesa di ulteriori elementi istruttori. 



Il mancato coinvolgimento della Soprintendenza

Italia Nostra Sardegna, Comitato Riconversione RWM, WarFree – Lìberu dae sa gherra, ANPI Cagliari, Assotziu Consumadoris Sardigna, USB Sardegna, Cagliari Social Forum, COBAS Cagliari, Rete Iside, Movimento Nonviolento Sardegna, Le Radici del Sindacato CGIL Sardegna, Partito Comunista Italiano Sardegna, a seguito della lettura della delibera proposta dall’assessora della Difesa dell’Ambiente hanno ritenuto di portare all'attenzione della Giunta il mancato coinvolgimento della competente Soprintendenza per i Beni Ambietali e Paesaggistici in ogni atto e procedimento riguardante l’ampliamento della fabbrica RWM. Si è segnalato che nella procedura di VIA ex post non sono stati acquisiti i necessari pareri in merito ai vincoli paesaggistici presenti nell’area di intervento, né da parte della Soprintendenza, che sembrerebbe non sia mai stata coinvolta, né da parte del Servizio tutela del paesaggio della Sardegna meridionale, che non si è mai espresso in merito all’ampliamento dello stabilimento RWM nel suo complesso, come richiesto dalle sentenze del C.d.S.. Senza questi pareri non si può in alcun modo approvare la Valutazione di Impatto Ambientale.


Edifici e manufatti realizzati in aree ad elevato rischio idrogeologico Ri4

Altra insormontabile criticità è rappresentata dall’aver costruito opere e manufatti edilizi in un area a rischio idrogeologico molto elevato. 

Le norme di attuazione del PAI impongono un vincolo di inedificabilità assoluta e vietano espressamente di realizzare impianti industriali in aree caratterizzate da rischio idrauico Ri4; ciò nonostante una parte importante dello stabilimento RWM si trova proprio in prossimità delle sponde del Rio Figu, in piena area Ri4. Reparti produttivi, depositi, locali tecnici, strade e piazzali realizzati in quest’area si configurano quindi come abusi non sanabili.



Il rischio idraulico di livello Ri4 è quello piû elevato e non può essere mitigato né compensato, gli eventuali manufatti presenti devono obbligatoriamente essere rimossi.

A tal proposito abbiamo segnalato la curiosa proposta dei tecnici del Servizio VIA regionale cheapproverebbero la VIA ex-post per le opere abusive già realizzate, per poi rinviare ad una successiva Valutazione di Impatto Ambientale gli interventi necessari per mitigare il rischio idrogeologico causato da quelle stesse opere realizzate abusivamente!


Trasformazione dei magazzini in impianti produttivi

Un'altra grave criticità concerne la trasformazione dei magazzini di deposito in impianti produttivi, senza che questo cambio di destinazione d'uso sia mai stato comunicato agli uffici preposti al rilascio dell'autorizzazione ambientale. È il caso emblematico dello stabilimento di Musei, dove vengono prodotti i droni killer: sebbene l'impianto sia già entrato in attività, secondo la documentazione presentata risulterebbe ancora un semplice magazzino.



Giudizio negativo sulla compatibilità ambientale

Purtroppo, l'intero iter autorizzativo, della durata di tre anni, è stato caratterizzato da una sistematica carenza e/o omissione di informazioni fondamentali. Tali lacune hanno non solo determinato una eccessiva dilatazione dei tempi istruttori, ma avrebbero già di per sé dovuto indurre gli uffici decisori a respingere la richiesta fin dalla sua presentazione.

In sintesi, i portatori di interesse che contestano l’ampliamento dello stabilimento, oltre ad una opposizione di principio al progetto, ne contestano la legittimità giuridica, individuando una serie di violazioni procedurali che invalidano l'intero iter autorizzativo.

Considerate le gravi criticità ambientali emerse, per lo più irrisolvibili, si è ritenuto di dover suggerire alla Giunta Regionale di esprimere un giudizio negativo sulla compatibilità ambientale del progetto di ampliamento dello stabilimento RWM, che produce esplosivi, munizioni e ordigni bellici nei comuni di Domusnovas, Iglesias e Musei. Una posizione, questa, necessaria nonostante le differenti valutazioni tecniche degli uffici regionali.

Vista del piazzale-deposito realizzato in zona ad elevato rischio idrogeologico

Link per leggere e scaricare copia della lettera inviata alla Presidente Todde


sull'argomento

Financial Times - Italian pacifists stymie Europe's plan to boost ammunition production 

Italia Nostra -  Ampliamento RWM: edifici e manufatti non sono sanabili

L'Unione Sarda - Cagliari, in piazza contro la RWM di Domusnovas

Osservatorio Nomil Scuola - Manifestazione RWM fabbrica di bombe e droni di guerra

Articolo 21 - Riarmo: l'allarme di Conte le ricadute sul territorio

Pressenza - Per la Palestina chiudiamo la fabbrica di morte di Domusnovas

Il Manifesto Sardo - Disarmare il lavoro

LA 7 - Il ricatto per il lavoro nel Sulcis: disoccupazione o produzione di armi

Articolo 21 - Vuote promesse. La realtà è fatta d'una fabbrica di bombe

Articolo 21 - La bramosia del riarmo sta cancellando ogni etica

Cagliari Tomorrow - Italia Nostra Sardegna e coalizione sociale chiedono il blocco dell'ampliamento RWM



L'articolo del Financial Time tradotto da Internazionale



venerdì 10 ottobre 2025

Autorizzazione ambientale RWM Italia spa: una decisione amministrativa e una scelta etica e sociale

La coraggiosa decisione adottata lo scorso 23 settembre dalla della Giunta Regionale con la quale sospende l’autorizzazione ambientale per l’ampliamento dello stabilimento della RWM Italia spa di Domusnovas-Iglesias rappresenta un’importante presa di posizione su una questione che si trascina da oltre sei anni e che con ogni probabilità proseguirà per lungo tempo ancora nelle aule della giustizia amministrativa. Abbiamo apprezzato in questa fase la capacità di ascolto della Regione Sardegna, che ha scelto di avviare un indispensabile supplemento istruttorio per verificare “se le risultanze cui è pervenuto l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente possano o meno essere confermate o debbano essere modificate“. 

Drone Killer

Una doverosa cautela quella assunta dalla Giunta, anche per non cadere nello stesso errore commesso dalla Giunta Pigliaru nel gennaio 2019, quando colpevolmente deliberò, conformemente al parere del servizio VIA, di non assoggettare l’ampliamento dell’impianto RWM di Domusnovas-Iglesias a Valutazione di Impatto Ambientale.

Si trattò allora di un grossolano errore probabile conseguenza delle dichiarazioni non veritiere rilasciate dalla società, che a dispetto di ogni evidenza affermava di non produrre esplosivi, e alle quali i tecnici ingenuamente hanno creduto, o hanno voluto credere. Anche oggi la stessa società di allora ha proseguito con le stesse modalità fornendo scarsa o nulla documentazione, informazioni reticenti e non veritiere e costringendo lo staff tecnico del Servizio VIA e i numerosi Enti coinvolti ad una stressante attività di indagine per scoprire quanto è avvenuto nel corso dell’ampliamento dello stabilimento, il disastro paesaggistico e ambientale che si è consumato in questi anni in quell’area, con l’unico supporto delle numerose osservazioni presentate da Italia Nostra Sardegna e diverse altre Organizzazioni e dagli studi e relazioni elaborate dai tecnici che ne hanno supportato l’azione. 



L’aver creduto alle dichiarazioni della società e aver deciso di non assoggettare a VIA l’ampliamento dello stabilimento ha comportato una serie di ricorsi amministrativi che hanno visto la Regione Sardegna soccombere in quanto sosteneva le indifendibili ragioni dell’azienda in contrapposizione alle ragioni delle associazioni ambientalista e pacifiste e dei sindacati di base che nei diversi gradi di giudizio hanno legittimamente sostenuto la priorità della difesa dell’ambiente, dell’ecosistema e del territorio e del rispetto della normativa in materia di VIA. Tesi fatte proprie dal Consiglio di Stato. 

Siamo consapevoli delle forti pressioni esercitate dal Governo Italiano (Ministero della Difesa e MIMIT) affinché la Regione si pronunci positivamente, altrettanto forte è il pressing esercitato dai partiti della maggioranza di governo e dalla Confindustria, mentre incombe già dalla prossima settimana un eventuale pronunciamento del TAR Sardegna.

Oggi la Regione è quindi chiamata ad adottare una importante scelta di natura politico-amministrativa, ma anche etica e sociale. Non possiamo infatti tacere sul fatto che le numerose guerre che dilaniano oggi il pianeta e uccidono decine di migliaia di civili inermi, di cui tanti bambini ci coinvolgono direttamente perché interessano altri esseri umani, perché avvengono in Europa e nel Mediterraneo, perché condotte da eserciti che si sono addestrati negli aeroporti, nelle basi e poligoni militari della Sardegna e perché si riforniscono di armi prodotte anche nella nostra terra. Di fronte a queste tragedie siamo chiamati tutti a fare la nostra parte e a dare il nostro contributo per cercare di fermare questa insensata e sanguinosa carneficina e per impedire che le nostre azioni la possano in qualche maniera alimentare. 


Auspichiamo quindi che la decisione regionale sia fondata su una rigorosa applicazione delle norme in materia ambientale, indipendentemente dalle pressioni politiche. La "ragion di Stato" non può e non deve diventare un sinonimo di "deroga alla legalità". Vogliamo una Regione capace di saper resistere ai potenti "lobbysmi", decidendo in piena autonomia sulla base dell'interesse collettivo dei sardi e che la scelta sia in primo luogo etica e che in essa prevalga la difesa dell'ambiente, dell'ecosistema e della salute pubblica, che sono beni costituzionalmente tutelati e presupposto indispensabile per un autentico benessere sociale ed economico.

In sintesi, la speranza è che la Regione Sardegna, imparando dalla passata esperienza, scelga di stare dalla parte della legge, dell'ambiente e del proprio popolo, piuttosto che dalla parte di logiche esterne che, come la storia giudiziaria recente dimostra, sono spesso portatrici di illegalità e conflitto.

Delibera G.R. Sardegna N. 49/1 del 23 settembre 2025 



sull'argomento

Pressenza - Il Mediterraneo ferito: la Sardegna tra pace dichiarata e fabbriche di morte

The Weapon Watch -  Intermediari e clienti per i droni killer israeliani

BYOBLU24 - In Sardegna costruiscono droni kamikaze: la filiera tedesco-israeliana che arma l'Europa

ECCP - Basta con l'intensificazione della militarizzazione delle frontiere della UE da parte dei droni killer di Israele

La Bottega del Barbieri - RWM: le "armi" della CGIL

giovedì 25 settembre 2025

Lettera aperta sul futuro dei fondi JTF

Il 23 settembre abbiamo sottoscritto come Italia Nostra Sardegna, insieme ad altre associazioni nazionali e locali, una lettera indirizzata ai rappresentanti delle istituzioni per riportare l’attenzione sul percorso legato al Just Transition Fund (JTF). Con questa iniziativa abbiamo voluto da un lato esprimere la nostra disponibilità a collaborare affinché il Fondo riesca davvero a rispondere ai bisogni dei territori coinvolti, dall’altro sollecitare un confronto diretto con le istituzioni per affrontare insieme le sfide ancora aperte


Il Just Transition Fund (Fondo per la Transizione Giusta), introdotto nel 2021 e attivo fino al 2027, è lo strumento chiave dell’Unione Europea per sostenere le regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica. In Italia le risorse ammontano a circa 1,2 miliardi di euro, destinate alla provincia di Taranto (Puglia) e al Sulcis Iglesiente (Sardegna). Le priorità di intervento riguardano la riconversione energetica e ambientale, la diversificazione economica e gli impatti sociali e occupazionali di un cambiamento tanto necessario quanto complesso.

Nella lettera abbiamo anche voluto sottolineare alcune criticità che riteniamo non più rinviabili. I ritardi nell’implementazione, le difficoltà tecniche e la scarsa conoscenza degli attori locali stanno infatti mettendo a rischio la reale efficacia e l’equità del JTF in Italia, con l’ulteriore pressione delle scadenze già fissate. È per questo che attendiamo una risposta alla nostra richiesta di incontro: riteniamo indispensabile un coinvolgimento diretto dei territori interessati attraverso un dialogo aperto e condiviso, così da garantire che il JTF mantenga fede al suo obiettivo originario, quello di accompagnare le aree più fragili in un percorso di transizione giusta


Leggi qui il testo della lettera pubblicata sul sito MIRA

MIRA è un'associazione che studia e indaga sui fondi pubblici per renderli più giusti, nasce per promuovere la partecipazione attiva delle piccole associazioni e delle comunità locali nella programmazione e gestione dei fondi europei, assicurando una giusta transizione verso la neutralità climatica.


Sull'argomento

Il Fondo per la Transizione Giusta (JTF - Just Transition Fund) è lo strumento dell’Unione Europea per sostenere i territori di tutta Europa più colpiti dalla transizione verso la neutralità climatica, obiettivo previsto dallo European Green Deal per il 2050.

JTF Sardegna Programmazione

Programma JTF 2021-2027 Italia

Incentivi per il miglioramento energetico alle PMI




mercoledì 24 settembre 2025

Supplemento di istruttoria per la VIA ex post della RWM di Domusnovas-Iglesias

Con la delibera adottata il 23 settembre 2025 la Giunta Regionale della Sardegna ha deciso di avviare un supplemento di istruttoria per la Valutazione di Impatto Ambientale ex post per la realizzazione dell'ampliamento dello stabilimento RWM che produce esplosivi e bombe tra Domusnovas e Iglesias. 


Tra le motivazioni addotte si fa riferimento alla disponibilità di nuovi documenti presentati dalle associazioni ambientaliste e pacifiste nel corso del sit in svoltosi di fronte al palazzo regionale lo scorso 16 settembre che "configurano scenari inediti che meritano ulteriori approfondimenti tecnici".

Si legge infatti nella delibera, che la Giunta “rileva che la proposta di deliberazione pone questioni di particolare rilevanza e dal forte impatto economico, politico, sociale, oltreché́ tecnico e pratico, che richiedono un accurato esame da parte di tutti gli Assessori”.

Non si può che accogliere favorevolmente tale decisione, ricordando che i documenti presentati nel corso del sit in sono semplicemente una sintesi delle centinaia di pagine di osservazioni e di relazioni tecniche presentate nel corso di oltre tre anni di procedura di VIA ex post ai competenti uffici regionali.

L'auspicio è che le nuove indagini possano portare ad un revisione delle conclusioni cui è pervenuto il Servizio VIA Regionale e a un definitivo rigetto dell'autorizzazione ambientale di uno stabilimento costruito illegittimamente, cosí come riconosciuto dalle sentenze del Consiglio di Stato. 


sull'argomento


Facebook Alessandra Todde - Su RWM servono tutte le garanzie

Condividiamo il post di Sinistra Futura - Sardegna epicentro di una cultura di pace che possa unire i popoli del Mediterraneo

Nelle ultime settimane sono state numerose le manifestazioni che si sono svolte in tutto il mondo, in Italia e in Sardegna, a sostegno della Pace.
Ragazze e ragazzi, studenti, lavoratori e lavoratrici si sono uniti/e per gridare forte il proprio dissenso alla guerra e alle bombe.
Nell’entusiasmo dei manifestanti si riscontra però un certo scetticismo per le scelte che possono prendere i decisori politici.
Serpeggia preoccupazione in Sardegna davanti alle richieste di ampliamento della RWM a Domusnovas, con relativa apertura dei nuovi reparti denominati R200 e R210.
Questi reparti lavoreranno all’incremento della produzione di bombe da utilizzare nei vari teatri di guerra dall’Ucraina per finire a Gaza.
La giunta regionale, la Presidente Alessandra Todde, ha assunto una decisione politica importante, che condividiamo.
Il ministro Adolfo Urso si è già espresso contro la Presidente e la giunta: vuole che vengano prodotte armi nella nostra Isola.
Noi di Sinistra Futura, insieme ai movimenti pacifisti, ci opponiamo.
Lavoreremo per estendere la partecipazione, per impedire che la nostra Regione possa diventare territorio di guerra.
Riteniamo che la funzione della Sardegna sia di contribuire a creare e diffondere una cultura di pace che possa unire i vari popoli del Mediterraneo. La presenza nel nostro territorio di una fabbrica di bombe è incompatibile con la volontà non solo nostra ma di tutti coloro che oggi affollano le piazze per ribadire il loro no alla guerra.
Chiaramente non abbandoneremo i lavoratori costretti dal bisogno a svolgere attività di lavoro non condivise.


Il Fatto Quotidiano del 25 settembre 2025

La Giunta Todde blocca il progetto Rwm per il raddoppio della fabbrica di armi.


Il raddoppio degli impianti Rwm di Domusnovas, dove si producono ordigni bellici, per il momento è bloccato: in una seduta conclusa nella tarda serata, la giunta regionale sarda guidata da Alessandra Todde ha deliberato un supplemento di istruttoria sulla Via (Valutazione d’impatto ambientale) per approfondire le osservazioni contenute nei documenti presentati dalle associazioni ambientaliste capeggiate da Italia Nostra lo scorso 16 settembre. A valutare le criticità segnalate saranno tutti gli assessorati, partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021 sul particolare valore paesaggistico e ambientale dell’area del Sulcis dove il gruppo tedesco Rheinmetall, che controlla Rwm Italia, vorrebbe cancellare boschi e aree di pregio per realizzare un nuovo campo prove e due reparti dove sperimentare l’efficacia degli ordigni. I tecnici dell’assessorato all’ambiente avevano deciso di dare parere positivo alla Via presentata ex post, a progetto avviato, dalla Rwm Italia. La delibera dell’esecutivo regionale sospende l’intervento, destinato a moltiplicare la produzione di bombe d’aereo, proiettili d’artiglieria e i famosi droni-killer della serie Hero su licenza dell’azienda israeliana Uvision che da anni il gruppo tedesco fabbrica in Sardegna e vende anche a paesi in guerra. Finora solo il governo Conte-2, era il 2019, impose lo stop alle forniture belliche autorizzate dal governo Renzi. A riaprire il mercato della guerra per Rwm è stato il governo Meloni nel 2023. “Invitiamo l’esecutivo regionale – scrivono gli ambientalisti – a utilizzare i suoi poteri discrezionali per garantire la tutela dei valori di natura ambientale, della salute, della sicurezza e della pace. Siamo convinti che in Sardegna sia possibile avviare un laboratorio di economia etica e sostenibile, sostituendo il modello militarizzato con uno basato su comunità, natura e innovazione”. Con Fratelli d’Italia che parla di “sabotaggi” e di “blitz notturni” la presidente Todde ha sostenuto che “la proposta di deliberazione pone questioni di particolare rilevanza e dal forte impatto economico, politico, sociale oltre che tecnico e pratico, che richiedono un accurato esame da parte di tutti gli assessori”. A dare il via libera al raddoppio dell’impianto fu nel novembre 2018 il governo regionale di centrosinistra guidato da Francesco Pigliaru; a rallentare l’operazione, imponendo la Via, pensò il Consiglio di Stato su ricorso degli ambientalisti. 

                                                                                    Mauro Lissia FQ 25/09/25

venerdì 12 settembre 2025

RWM: lettera aperta alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde

Da circa 4 anni la società che produce esplosivi ed ordigni bellici di varia natura nei comuni di Domusnovas ed Iglesias (RWM Italia spa) ha realizzato l’ampliamento del suo stabilimento che, essendosi rivelato non conforme alle leggi, non è mai entrato in produzione per via di diverse sentenze del Consiglio di Stato. A seguito delle sentenze della giustizia amministrativa la società ha presentato alla Regione una richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale ex post finalizzata a sanare gli abusi edilizi ed ambientali riscontrati. 


Si è trattato di un iter lungo e difficile dovuto in particolar modo alle gravi carenze istruttorie, dovute alla documentazione incompleta e fuorviante presentata dall’azienda, al suo atteggiamento omissivo e alle enormi problematiche di natura ambientale e di sicurezza idrogeologica emerse nel corso del procedimento.

Oggi, a 3 anni di distanza, abbiamo appreso che il Servizio Valutazione Impatti Ambientali della Regione ha terminato l’istruttoria relativa alla procedura di VIA ex-post e, nonostante le gravi carenze istruttorie e le enormi criticità ambientali emerse, sembrerebbe che i tecnici siano orientati ad esprimere comunque un parere finale positivo, pur condizionato da qualche prescrizione.

Di fronte a tale evenienza, e alle pressanti e indebite interferenze che arrivano dal governo italiano, numerose associazioni e organizzazioni portatrici di interessi diffusi e collettivi hanno scritto una lettera aperta alla presidente Todde (che si allega al presente comunicato) chiedendole un incontro urgente da tenersi preferibilmente ai margini del sit-in organizzato per martedí 16 settembre alle ore 10 presso gli uffici regionali di viale Trento.  

Un’occasione per illustrare alla Presidente le motivazioni per cui si chiede alla Giunta Regionale di non esprimere parere positivo alla Procedura di Impatto Ambientale, che significherebbe garantire sanatoria per gli abusi e impunità a chi non ha rispettato le leggi e le normative regionali, statali ed europee.

La lettera aperta è stata sottoscritta da:

Italia Nostra Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna, USB Sardegna, Comitato Riconversione RWM, WarFree – Lìberu dae sa gherra, COBAS Cagliari, Cagliari Social Forum, Confederazione Sindacale Sarda, Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo, Partito Comunista Italiano Sardegna, Rete Iside, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Comitato sardo di solidarietà con la Palestina, Movimento Nonviolento Sardegna, ANPI Cagliari, Scuola civica di politica.

Aderisce inoltre:

Assemblea Cagliaritana di Potere al Popolo

La lettera è scaricabile cliccando su questo link

Qui la scheda di sintesi delle criticità della VIA ex post


sull'argomento

L'ampliamento del RWM è illegittimo, lo stabilisce il Consiglio di Stato

Campagna Stop RWM

I numerosi dubbi sullo "scrupoloso rispetto delle norme da parte di RWM"

liberacittadinanza - Ordigni per Gaza e Yemen, La battaglia etica contro RWM in Sardegna

FarodiRoma - Ordigni per Gaza e Yemen, la battaglia etica contro la RWM in Sardegna. Una lettera appello alla presidente Todde

Unione Sarda - Cagliari, sit in contro la RWM: "No all'autorizzazione ambientale per la fabbrica di bombe"

Cagliari Today - Ampliamento della RWM: protesta in piazza e lettera alla presidente Alessandra Todde

Città Nuova - Il destino dell'Italia nel caso RWM

Il Manifesto Sardo - Una lettera alla presidente Alessandra Todde sulla fabbrica di bombe della RWM

Sardegna che cambia - Lo strano caso di RWM Italia, tra business delle armi e la "cancellazione" di due fiumi

Articolo 21 - Crosetto: "Siamo in guerra e bisogna reagire". E l'articolo 11?

Alghero Live - Graziano Bullegas (Italia Nostra Sardegna) "No all'ampliamento della fabbrica di esplosivi e bombe RWM Italia ssa di Domusnovas-IGLESIAS"

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Lettera aperta alla Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde sulla RWM Italia Spa 

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Graziano Bullegas (Italia Nostra Sardegna): "Cancellare fiumi e torrenti in un'area a elevato rischio idrogeologico e idraulico rappresenta un pericolo"




Comunicato Stampa sul sit-il

Sit-in per dire NO all’autorizzazione ambientale alla RWM

Nella mattinata di oggi, a partire dalle ore 10:00 alle 13:00 un centinaio di persone hanno manifestato in viale Trento a Cagliari, di fronte al palazzo della Regione Autonoma della Sardegna, la loro opposizione all’ampliamento della fabbrica delle bombe Rheinmetall-RWM.

La Giunta Regionale e la sua Presidente sono chiamati infatti a deliberare in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale effettuata a posteriori sugli ampliamenti realizzati irregolarmente dalla fabbrica RWM nel suo stabilimento di Domusnovas Iglesias. Le numerose criticità e gli enormi impatti ambientali emersi nel corso del procedimento di VIA ex-post non consentono di esprimere alcuna valutazione positiva, come esposto nella lettera aperta inviata alla Presidente Todde la scorsa settimana.

I manifestanti, sotto lo stretto controllo della polizia che presidiava il palazzo regionale, hanno esposto striscioni e, con interventi e volantini, hanno esortato la Giunta a difendere le ragioni della tutela dell’ambiente e della salute e della sicurezza della popolazione, contro quelle della guerra, del riarmo, e dei profitti dei fabbricanti d’armi. Come nella lettera aperta inviata la scorsa settimana, i manifestanti hanno esortato la Presidente Todde a resistere alle pressioni governative ed aziendali e a non concedere nessuna autorizzazione per l’apertura dei nuovi impianti realizzati irregolarmente da RWM. 

Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal capo di gabinetto della Presidente, impegnata a Roma in un incontro col ministro della giustizia Nordio. 

All’ing. Caschili è stata consegnata una scheda di sintesi dove si trovano raccolte molteplici ragioni per le quali l’esito della VIA ex-post sull’ampliamento RWM dovrà essere necessariamente negativo.

Il capo di gabinetto ci ha comunicato che la Presidente non ha un orientamento pregiudizialmente favorevole alla concessione di una valutazione positiva per l’ampliamento irregolare dello stabilimento RWM e si impegna a sottoporre le nostre osservazioni all’attenzione degli assessorati competenti e della stessa avvocatura regionale.

Si impegna inoltre a fissare a breve un ulteriore incontro.

Italia Nostra - Sit-in per dire NO all'autorizzazione ambientale alla RWM

Il Manifesto, Extraterrestre - Il boom delle bombe, la RWM sarda rilancia

Sardegna che cambia - No all'ampliamento RWM:il fronte ambientalista e antimilitarista chiede alla Regione un parere negativo



                                                              Immagini del sit-in