venerdì 2 febbraio 2018

2 febbraio 2018 giornata mondiale delle zone umide

La giornata mondiale delle zone umide aiuta noi tutti a ricordare i progressi nella percezione del valore di queste aree, abbiamo parzialmente superato l’avversione verso gli “acquitrini”, generalmente liquidati come luoghi malsani da bonificare e riconosciamo finalmente l’importanza di questi delicati ecosistemi che contengono una grande varietà di forme di vita e, per questo motivo, hanno necessità di essere tenuti sotto controllo e protetti da fattori inquinanti e di squilibrio. Nonostante le zone umide rappresentino meno del 15% della superficie terrestre e circa lo 0,5% del volume degli oceani, da esse deriva il 90% delle risorse ittiche mondiali.
In Sardegna purtroppo la gestione delle Zone Umide è poco razionale, abbiamo delle aree realmente protette e messe a valore anche grazie a cospicui finanziamenti pubblici, come il compendio naturalistico intorno a Cagliari, e delle zone pressoché dimenticate come gli stagni del Sud - Ovest sardo dove i cavi elettrici dell’alta tensione fanno carneficina di uccelli e le fabbriche di Portovesme continuano a spargere sostanze inquinanti attorno ad esse, dove non si è istituito nessun parco o Sito Ramsar e tutto è lasciato al degrado, all’incuria e al disinteresse e alla irresponsabilità degli amministratori locali e regionali.

Insomma, in Sardegna esiste l’avifauna protetta e quella “figlia di un dio minore”!


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