venerdì 30 settembre 2016

Mozione unanime del Consiglio Regionale della Sardegna contro gli speculatori energetici

Ultim'ora  

Convocata la riunione tecnica sulla Centrale di Decimoputzu - Villasor



Intanto per lunedì prossimo, 10 ottobre, è stata convocata a Roma presso 
la Presidenza del Consiglio la riunione tecnica sulla centrale elettrica 
di Villasor - Decimoputzu.
Queste le amministrazioni invitate:  

  • MINISTERO AMBIENTE
  • REGIONE SARDEGNA ASSESSORATO  AMBIENTE
  • MINISTERO BENI CULTURALI
  • SOPRINTENDENZA BELLE ARTI E PAESAGGIO SARDEGNA
  • COMUNE VILLASOR
  • COMUNE DECIMOPUTZU
  • Alcuni momenti del sit-in davanti al Consiglio Regionale
  • PROVINCIA DI CAGLIARI
Si tratta di una riunione istruttoria propedeutica alla decisione che verrà assunta dal Consiglio dei Ministri, sarà l'ultima e unica sede tecnico - amministrativa nella quale gli enti convocati potranno far valere le ragioni del dissenso, dopodiché la decisione sarà esclusivamente politica.
Siamo oramai alla stretta finale.
Notizia dell'ultim'ora: sembrerebbe che la riunione sia stata rinviata per la mancanza di voli per Roma.
Resta ancora secretato il parere positivo della Commissione Tecnica Valutazione Impatti del Ministero dell'Ambiente  per il quale è stato chiesto a più riprese l'accesso agli atti (lo scorso agosto - reiterato in questi giorni). Non è stato ancora autorizzato.

vedi la convocazione nella pagina facebook del Comitato Terrasana Decimoputzu




 Mozione unanime del Consiglio Regionale della Sardegna contro gli speculatori energetici

Mercoledì 28 settembre il Consiglio Regionale della Sardegna ha espresso con voto unanime la contrarietà agli impianti termodinamici solari che due fantomatiche società a responsabilità limitata con sede a Londra (i veri finanziatori sarebbero società giapponesi e taiwanesi) intenderebbero installare nella pianura del Basso Campidano, occupando circa 600 ettari di fertile terreno agricolo ed espropriando i proprietari agricoltori che vi risiedono e lo lavorano.  
Nonostante la mozione presenti alcune incongruenze, riteniamo che il Consiglio Regionale abbia fatto una scelta di campo chiara e limpida: quella di stare dalla parte dei cittadini e del territorio. Si  tratta di un voto storico che vede schierato il parlamento sardo contro gli speculatori delle energie rinnovabili e contro il governo italiano che vorrebbe imporre alla Sardegna scelte energetiche non condivise aggravando ancora di più le critiche condizioni del già traballante settore agricolo isolano.  

In sintesi la mozione 250/19 impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale a impugnare il provvedimento presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e mettere in campo ogni azione per impedire la realizzazione dell'impianto solare termodinamico in agro dei comuni di Decimoputzu e Villasor e di altri interventi di questo tipo già previsti, quali il mega-impianto industriale termodinamico di Gonnosfanadiga-Villacidro, che possono determinare sottrazione di territorio agricolo, in quanto speculativi, e un danno alla Sardegna, per affermare i principi costituzionali dell'autonomia dell'Isola ed elevare la rappresentatività della società sarda e la capacità decisionale di questa Giunta regionale.

Molteplici le motivazioni a supporto del parere negativo:
  • incompatibilità dell'intervento nelle aree agricole della Sardegna (articolo 13 bis della legge regionale n. 4 del 2009, e successive modifiche e integrazioni, introdotto dall'articolo 12 della legge n. 21 del 2011; articolo 3 del decreto del Presidente della Giunta regionale 3 agosto 1994, n. 228, Direttive per le zone agricole, criteri per i'edificazione nelle zone agricole e/o strettamente connesse);
  • aree tutelate con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42 del 2004, e successive modifiche e integrazioni), lo stesso Piano paesaggistico regionale indica quelle aree per un'utilizzazione agro-forestale (l'articolo 29 del N.T.A. vieta "la trasformazione per destinazioni e utilizzazioni diverse da quelle agricole di cui non sia dimostrata la rilevanza pubblica-economica e sociale e l'impossibilità di localizzazioni alternative, o che interessino suoli ad elevata capacità d'uso, o paesaggi agrari di particolare pregio o habitat di interesse naturalistico");
  • impatto negativo sul territorio e sull'ambiente a causa della trasformazione delle caratteristiche geomorfologiche e del paesaggio agrario, la modifica del deflusso dei corsi d'acqua superficiali e l'interferenza delle opere di fondazione con il sistema di falda multistrato presente in quell'area, caratterizzando inoltre un consumo del suolo insostenibile;
  • risibilità delle opere compensatorie suggerite dal proponente e senza riscontri le ipotesi di mitigazione relative alla conservazione del paesaggio e del patrimonio rurale dell'area:
  • Mancata disponibilità delle aree interessate dall'impianto. La società  Flumini Mannu limited ha inoltre usato l'arma della minaccia dell'esproprio per pubblica utilità, al solo fine di incutere timore ai proprietari;
  • supporto alle imprese agricole che operano in quel territorio. Imprese che rappresentano un riferimento per i risultati legati alla produzione e all'organizzazione aziendale, con ricadute economiche e occupazionali rilevanti; queste imprese costituiscono la base di partenza per un'idea di sviluppo a cui si è dato avvio in Sardegna, dove l'agro-alimentare, il turismo e la cultura saranno i settori che daranno risposte allo sviluppo e all'occupazione della Sardegna;
  • le competenze in materia di paesaggio e pianificazione territoriale sono della Regione e la Costituzione prevede che le competenze in materia di energia sia concorrente tra Stato e Regione.
Al dibattito sono intervenuti numerosi consiglieri di maggioranza e di opposizione e le assessore all'agricoltura, quella alla difesa dell'ambiente e l'assessora dell'industria.

 
Incontro col presidente Piagliaru e le Assessore

PIGLIARU, SPANO E PIRAS INCONTRANO COMITATO ANTI-CENTRALE

Nella stessa giornata del 28 settembre, anche la Giunta regionale, compreso il presidente, ha preso posizione contro gli impianti termodinamici affermando, in un incontro con una delegazione di comitati, associazioni ambientaliste, agricoltori e amministratori comunali:

 "La posizione della Giunta regionale è molto chiara: noi vogliamo valorizzare e rendere sempre più produttive le terre agricole della Sardegna, non certo regalarle". Lo ha ribadito il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, incontrando i rappresentanti del Comitato che si oppone al progetto della Fluminimannu, guidati dal Sindaco di Decimoputzu, Alessandro Scano, insieme all'assessore dell'Ambiente, Donatella Spano, e dell'Industria, Maria Grazia Piras, e ai consiglieri regionali Rossella Pinna ed Emilio Usula. Pigliaru e gli assessori hanno sottolineato che in questa vicenda la Regione sarà a fianco alle comunità.

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