lunedì 25 aprile 2016

Un Giardino della macchia mediterranea nella Laguna di San Teodoro

La sezione di Italia Nostra di Sassari propone l'istituzione di un'area protetta in prossimità della laguna di San Teodoro nell'area di Nuragheddu.
Fenicotteri nella laguna di San teodoro
Il prossimo 29 aprile nella sala ICIMAR di San Teodoro si terrà una conferenza dal titolo “Italia Nostra ha detto si’: un’ Oasi a Nuragheddu” nella quale verrà presentata la proposta.
L’idea volta alla realizzazione di un’Area Protetta in prossimità della Laguna di San Teodoro è stata lanciata per la prima volta dal concittadino Salvatore Brandanu, rappresentante di Italia Nostra ed autore principale della Rivista dell’ICIMAR. Veniva infatti denominata “Giardino della Macchia Mediterranea”. Questa Conferenza, pertanto, viene dedicata da Italia Nostra alla memoria del compianto Socio Prof. Salvatore Brandanu.
Tutta l’Area di prossimità della LAGUNA , e non “stagno”, come erroneamente viene definita la distesa d’acqua salmastra, si presta infatti ad essere costituita in OASI di grande pregio ambientale, nonostante la presenza del nastro d’asfalto della strada statale n. 125 che storicamente l’attraversa. 
Mappa del SIC ITB010011
La Zona sarebbe delimitata, in sostanza, dalla Località Nuragheddu sino al lato ovest della Laguna, mentre i lati nord, sud ed est sono e restano i custodi naturali del Corpo Idrico, che verrebbe comunque ampiamente valorizzato e reso fruibile ai fini del più accorto e sensibile turismo ambientalistico, con opportuni accorgimenti da identificare in sede di Pianificazione e Progettazione definitiva ed esecutiva. Ciò, ovviamente, nel caso di materiale avvio delle procedure.
L’Area Protetta considerata, in pratica, dovrebbe costituire un unico Grande ECOSISTEMA COMPLESSO in unione complementare con l’attigua Area Marina Protetta di Tavolara Capo Coda Cavallo, con la quale, di fatto, si realizzerebbe una correlazione ottimale “MARE-LAGUNA-GIARDINO MEDITERRANEO” di grande effetto e di sicura positiva suggestione.
L’intera Zona a sud di Olbia sino oltre Budoni è annualmente presa di mira da incendi vandalici che insistono, in particolare, sulle colline ad ovest della SS. 125 ed in territorio del Comune di San Teodoro. La creazione di un’ Area Protetta (e quindi vigilata!) potrebbe essere un valido deterrente contro gli assalti dei criminali piromani e degli speculatori che chiaramente li sostengono.
Le Attività che si vorrebbero svolgere nell’istituenda Area Protetta sono tutte ecosostenibili ed ecocompatibili con il SISTEMA NATURALE: piantumazione del Giardino con essenze floristiche mediterranee ed erbe officinali, un Centro di Educazione Ambientale, una piccola foresteria-segreteria per l’accoglienza dei turisti, un percorso-vita per fitness open air, un piccolo laboratorio per il trattamento delle piante officinali, ed altro ancora, ove possibile e coerente con la filosofia progettuale. Il tutto, si suppone, con padiglioni in legno naturale ed amovibili, in totale ed assoluta sintonia con l’ambiente e con l’identità storica e culturale dei luoghi.
Google maps
La Laguna di San Teodoro avrebbe la possibilità di essere valorizzata e resa fruibile al visitatore (solo esternamente, nella fascia perimetrale, ed in appositi camminamenti in legno, in esemplare analogia con lo Stagno di Platamona e con l’Area Protetta di Molentargius) ma rigorosamente rispettata nella sua attuale destinazione economica e produttiva che, peraltro, ne risulterebbe ulteriormente tutelata, assistita e soggetta persino a migliorie conseguenti agli indirizzi di pianificazione e progettazione. 
Nella lunga Costa tra Olbia e Cala Gonone si creerebbe, con l’Area Protetta di San Teodoro, un Polo di attrazione turistico-ambientale di primaria importanza, attivo tutto l’anno e capace di ospitare eventi compatibili con la fisionomia dei luoghi.
La Laguna di San Teodoro è forse la più bella ed affascinante della Sardegna, perché inserita in uno spettacolare contesto terrestre-marino di grande effetto emotivo. Ma purtroppo sembra essere l’unica a non essere segnalata dai mass-media come meta turistica, perché non fruibile facilmente. Lo Stagno di Cabras, lo Stagno di Platamona e la Laguna di Molentargius hanno già usufruito di significativi interventi di valorizzazione e tutela attiva. Perché non ideare, anche per la Laguna di San Teodoro, un appropriato Progetto di Valorizzazione?
L’iniziativa è resa possibile dalla disponibilità e dalla generosità dei proprietari dei terreni della zona di Nuragheddu e dalla volontà degli Amministratori del Comune di San Teodoro, che hanno intravisto, nell’ideazione originaria di Salvatore Brandanu un fattore di sviluppo e di crescita culturale derivante dalla consapevolezza della presenza di un Patrimonio Naturale di valore incalcolabile. L’azione conseguente deve essere necessariamente la Protezione Attiva e non certo l’indifferenza indolente. 
L’Autosostenibilità economica della auspicata ideale gestione sarebbe comprovata da numerose esperienze relative ad analoghe Aree Protette della Sardegna, della Penisola e dell’intero territorio europeo (anche se talvolta sotto diversa denominazione e configurazione: montana, marina, fluviale, lacustre, lagunare, ecc.) laddove attività produttive del tutto ecologiche sono non solo compatibili con l’ambiente ospitante ma assumono veste di tutela e salvaguardia dal vandalismo e dall’incuria.
La Pianificazione e la Progettazione Finale degli assetti determinanti, secondo Italia Nostra, non può che essere affidata, per l’indirizzo preliminare, alle competenti Strutture dell’Università degli Studi, quale Organismo super partes, capace di interpretare al meglio non solo gli intendimenti reali della comunità circa l’impiego produttivo del proprio patrimonio ambientale ma anche le metodologie di configurazione e di conseguente governo dell’istituenda Area Protetta, nel rispetto delle legittime aspettative pubbliche. In ogni caso sarà l’Amministrazione Comunale, di concerto con l’ Amministrazione Regionale, ad effettuare tutte le scelte ritenute utili ed opportune, pur tenendo conto delle risultanze di questa Conferenza.  Premessa fondamentale sia per gli aspetti progettuali che per quelli relativi alle risorse finanziarie è l’attuazione delle previsioni programmatiche del D.S.U. (Documento Strategico Unitario per la Programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020) del 31.08 .2013 della Regione Sarda approvato con Delibera GR n.37/05 del 12.09.2013 e con particolare riferimento all’Obiettivo Tematico n.6 (- prioritario-) “ Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse” specie per quanto concerne le Azioni 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. 2.5. 2.6. 
Vista aerea della laguna e della spiaggia de La Cinta
La Conferenza si dovrà concludere, ovviamente, con l’approvazione di un documento da sottoporre all’attenzione della Giunta e del Consiglio Comunale per le valutazioni inerenti e conseguenti, ivi incluse quelle relative alla formulazione di precise e coerenti richieste all’Amministrazione Regionale.


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