giovedì 17 gennaio 2013

Nuovo pronunciamento del TAR a difesa della necropoli di Tuvixeddu

Necropoli di Tuvixeddu
Dopo l'importante sentenza del Consiglio di Stato del 2011 i giorni scorsi c’è stato un nuovo pronunciamento del tribunale amministrativo regionale della Sardegna a difesa del colle di Tuvixeddu e della necropoli. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Nuova Iniziative Coimpresa accogliendo le motivazioni dagli avvocati della regione, dall’avvocatura di stato e dall’avvocato Carlo Dore legale di Italia Nostra.
Tra le altre cose i giudici amministrativi di Cagliari evidenziano l’importanza della sentenza del Consiglio di Stato (n. 1366/2011) che ha sancito l’esistenza del vincolo di 120 ettari (e non 50) sui colli di Tuvixeddu e Tuvumannu e che pertanto gli accordi di programma del 2000 non sono più attuabili in quanto le opere previste insistono su un’area vincolata ai sensi del Codice dei BB.CC.
I giudici chiariscono definitivamente l’impossibilità di realizzare volumi, opere e infrastrutture in prossimità di Beni Culturali finché gli strumenti urbanistici non vengono adeguati al piano paesaggistico regionale, ai sensi degli art. 48 e 49 delle norme dello stesso PPR.
È interessante notare che sono le tesi da sempre sostenute da Italia Nostra sulla vicenda Tuvixeddu - Tuvumannu, ma anche su altre opere devastanti che interessano la città di Cagliari, come il nuovo parcheggio multipiano che si intende realizzare sotto le mura di Cagliari in via Cammino Nuovo.
In merito alle autorizzazioni paesaggistiche i giudici ribadiscono la sua validità come “atto autonomo rispetto al permesso di costruire o agli altri titoli legittimanti l'intervento urbanistico - edilizio” e la vigenza di “un “sistema binario” di verifiche paesaggistiche, che contempla una prima fase riguardante l’intervento nel suo complesso (cioè il piano attuativo) ed una seconda fase che investe i progetti esecutivi finalizzati alla concreta realizzazione delle singole opere pianificate”. Fermo restando che l’autorizzazione paesaggistica sui progetti esecutivi “è efficace per un periodo di cinque anni, scaduto il quale l'esecuzione dei progettati lavori deve essere sottoposta a nuova autorizzazione”.
In particolare i giudici del TAR evidenziano le modifiche sostanziali, intervenute successivamente agli accordi di programma del 2000, alla normativa che regola la tutela dei beni culturali e paesaggistici, il PPR in primo luogo - derivante dall’applicazione del Decreto sui Beni Culturali del 2004 - e le successive sentenze che riguardano proprio il colle di Tuvixeddu: Consiglio di Stato (1366/2011) e TAR Sardegna, Sez. II, 29 febbraio 2012, n. 256.
Auspichiamo che questa sentenza metta la parola fine all’annosa battaglia che da anni conducono i cittadini di Cagliari, le Associazioni Ambientaliste e Italia Nostra in particolare, a difesa della necropoli punica e che il Comune di Cagliari in fase di adeguamento del PUC al PPR sancisca definitivamente l’esistenza del vincolo in tutta l’area di Tuvixeddu – Tuvumannu che salvaguardi il colle da qualsiasi operazione immobiliare e lo renda definitivamente fruibile a tutta la comunità.

sentenza TAR Sardegna n° 00241/2012
Sentenza Consiglio di Stato n° 01366/2011


Sull'argomento:

La Nuova Sardegna: Tuvixeddu: bloccate anche le strade
La Repubblica: Tuvixeddu, il Tar ferma il cemento: stop alle ville affacciate sulla necropoli
Sardegna Oggi: Tuvixeddu, il Tar blocca i lavori. Legambiente: "Ora il parco"
CagliariPad: Stop ai lavori a Tuvixeddu. Il Tar boccia strade e parcheggi in via Is Maglias
Casteddu online: Il Tar salva Tuvixeddu: no al cemento e stop definitivo anche al canyon
Sardegna Democratica: Tuvixeddu: un'altra sentenza per la sua tutela
L'Unione Sarda: Tuvixeddu area di importanza storica. Il Tar conferma anche i vincoli minerari
COM.Unità: La lezione di Tuvixeddu
FAI: Necropoli fenicio-punica

    

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