Su 337 pagine del PNRR il suolo viene citato appena 14 volte e il paesaggio solamente 7 volte.
Nel PNRR il suolo appare come un semplice elemento su cui poggiare impianti per la produzione di energia, green ovviamente, e il paesaggio diventa un ingombrante optional.
Desta serie preoccupazioni il drastico taglio dei processi che regolano le Valutazioni d’Impatto ambientale per piccole e grandi opere, le modifiche delle regole sugli appalti, il proliferare di opere e infrastrutture di ogni genere, l’assenza di programmi complessivi per ripristinare la biodiversità e favorire l’agricoltura biologica, l’assenza di un piano programmatico per gli impianti di energia da fonti rinnovabili; non sono previsti provvedimenti importanti per assicurare l’incremento del patrimonio arboreo o la messa in sicurezza del territorio e magari anche un Piano di prevenzione sismica.
Il rapporto tra i sostegni previsti per contrastare il dissesto idrogeologico e quelli destinati alle opere è molto indicativo: 3,61 miliardi contro 25 miliardi di euro.
Mentre consumo di suolo e tutela paesaggistica vengono citate come buoni propositi da perseguire in un futuro non si sa quanto lontano.
Pagina 114 “ … in conformità agli obiettivi europei, il Governo si impegna ad approvare una legge sul consumo di suolo, che affermi i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo dello stesso, sostenendo con misure positive il futuro dell’edilizia e la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola”.
Pagina 144 “Per esempio, la transizione verde e la sostenibilitàambientale nel nostro Paese non possono che fondarsi sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, attraverso politiche intrinsecamente ecologiche che comportino la limitazione del consumo di suolo”.
Tratto dal sito “Salviamo il Paesaggio”
Nessun commento:
Posta un commento