martedì 8 settembre 2020

Riprendere la missione del Parco Geominerario della Sardegna


Il trasferimento della sede del Parco Geominerario da Iglesias a Carbonia mette di nuovo sotto i riflettori l’istituto. Una serie di interventi, anche politici, si sono succeduti in questi giorni a seguito della notizia dello spostamento degli uffici. Dichiarazioni che hanno in realtà riportato al centro della discussione la missione stessa del parco.

A tracciarne la storia e le traversie, è Fanny Cao, già Presidente di Italia Nostra Sardegna e membro della segreteria della consulta delle associazioni che affiancava il Parco nella sua attività.

“Sono trascorsi 20 anni dalla costituzione del parco geominerario – ha sottolineato la Cao – e purtroppo il parco non è riuscito a funzionare come avrebbe dovuto. La complessa burocrazia strutturale in particolare ne ha bloccato l’operatività. Il progetto ancora oggi è meraviglioso e nessuno, dico nessuno, si sogna di non definirlo tale. Eppure si sono avute enormi difficoltà.”

La storia affonda le sue radici nel lontano 1997 quanto l’EMSA presentò la candidatura del progetto all’UNESCO.



“Ottenemmo una grande vittoria – riprende la Cao – l’UNESCO riconobbe il nostro progetto come il primo esempio mondiale di Geoparco. Un piano che riscuoteva unanimi consensi ricevendo molte attenzioni da parte di tutti. Il parco da quel momento divenne soggetto al controllo UNESCO e nel 2019 purtroppo, dopo una serie di avvisi e di richieste, c’è stata l’esclusione dalla lista dei geoparchi minerari UNESCO. Ancora una volta ci siamo mobilitati con tutte le associazioni ma, al momento, non riusciamo a intravedere una strada verso il futuro. Eppure questo progetto rappresenta l’unica prospettiva praticabile per l’economia locale ancora oggi. D’altronde sono stati spesi milioni di euro nella ristrutturazioni di molti siti e davvero sarebbe un peccato che si perdessero nel nulla. Voglio ricordare inoltre – sottolinea – che la consulta delle associazioni raccoglieva moltissime realtà sia nazionali che locali permettendo così di sostenere il cammino del parco anche nei piccoli ambiti territoriali.  Al momento è tutto caduto nel nulla. La realtà è che questo progetto, che avrebbe avuto un’importanza enorme per questi territori, voluto da tutti e da tutto, a 20 anni di distanza si ritrova indietro rispetto al momento della sua istituzione.”

Al Parco afferiscono beni immobiliari di diverso tipo con un patrimonio non indifferente e che sarebbe importante avere risposte dalle istituzioni competenti.

“L’ultima richiesta di intervento è stata sottoposta a novembre scorso alla sottosegretaria al Mise Alessandra Todde – conclude la Cao – in una data peraltro molto significativa per tutti. Il 5 novembre segna infatti la nascita del parco. Aspettiamo che ci siano risposte.”

Per chi volesse approfondire:

Sintesi_Unesco


Porto Flavia

sull'argomento

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Carla Cuccu (M5S): "No al trasferimento provvisorio della sede del parco a Carbonia"

Ajò Noas - Parco Geominerario della Sardegna: Reginali (PD) "Insucesso del management nella gestione dell'Ente"

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Italia Nostra - Trasferimento sede del Parco Geominerario da Iglesias a Carbonia: necessario riprenderne la missione




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