giovedì 14 marzo 2013

Un urgente intervento per salvare i resti della chiesa di Sant’Elena a Lotzorai


Portale e campanile chiesetta Sant'Elena - Lotzorai 

Italia Nostra Sardegna (in data 12 marzo) ha inoltrato alla Soprintendenza ai BAPPSAE di Nuoro e Sassari e alla Direzione Regionale per i BB. CC. e PP. richiesta di apposizione di vincolo ai sensi degli artt. 10 e 13 del D.L. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) per l'immobile e il contesto della piccola chiesa romanica di Sant’Elena, nel centro storico di Lotzorai.
La piccola chiesa e l’area cimiteriale circostante è attualmente in stato di totale abbandono e preda di vandalismi; ancora oggi vengono trafugate le pietre antiche e il mattonato in cotto per abbellire villette e giardini.
Il valore storico di questa architettura eppure è immenso. Edificata probabilmente sulle tracce di un antico tempio, in origine costruita in stile romanico, poi gotico subì infine l'influenza barocca verso la seconda metà del 1600. Pur avendo perso la sua funzione di parrocchiale sin dalla metà del XVIII secolo, rimase comunque in funzione come “chiesa del vicinato di sopra” sino ai primi del 1950 e solo successivamente fu completamente abbandonata nel suo progressivo degrado e lasciata in balia dei vandali nonostante la presenza intorno di numerose sepolture.
Facciata e campanile

Ciò che rimane oggi della chiesa sono il portale dell’ingresso e la facciata lato esterno con il campanile, i muri perimetrali con le finestre. Sono ancora leggibili i particolari del portale di ingresso, gli stucchi dell’altare maggiore e le diverse decorazioni delle nicchie che lo compongono. All'interno della chiesa ormai piena di terra di vegetazione e detriti vari, ci sono ancora i pavimenti originari e sono rinvenibili quasi tutti i pilastri in granito.
Sono presenti inoltre, intorno al terreno circostante la chiesa, diverse tombe abbandonate e profanate, alcune sono molto antiche e potrebbero risalire al 1700, altre sono del periodo liberty.
L’associazione ritiene che nonostante lo stato di totale e sempre più pericoloso abbandono sia ancora possibile intervenire per recuperare la chiesa e la testimonianza storica e culturale che essa rappresenta. Oltre all’apposizione del vincolo è stato richiesto un intervento urgente per mettere in sicurezza l’intero edificio - in particolare il campanile e la facciata -  e garantire un’adeguata recinzione dell’intera area per evitare che continuino gli atti di sciacallaggio.
Si è chiesto inoltre al Comune di Lotzorai anche ai sensi delle Norme Tecniche di Attuazione del P.P.R. di inserire l’area, in quanto importante testimonianza del paesaggio culturale sardo, tra quelle suscettibili di conservazione e tutela e di adottare tutte le misure necessarie per impedire l’ulteriore degrado del monumento.
14 marzo 2013
 

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Un appello per salvare l'antica chiesa di Sant'Elena. L'associazione Italia Nostra ha chiesto al ministero dei Beni culturali di tutelare il piccolo presidio religioso, edificato intorno al 1100. Della struttura resta ben poco: la facciata, il campanile e una parte delle mura esterne. Sono ancora ben visibili alcuni particolari dell'altare maggiore e tracce di affreschi nelle nicchie. Tra la vegetazione si scorge anche la pavimentazione originale e i pilastri in granito. La richiesta è stata inoltrata pochi giorni fa alla Soprintendenza di Nuoro e Sassari e alla direzione regionale per i Beni culturali.
Il rudere, frequentato dai fedeli fino agli inizi degli anni cinquanta, è oggi meta di pellegrinaggio dei vandalici. Infatti le pietre vengono prelevate e utilizzate per decorare e abbellire abitazioni e giardini. Italia Nostra ritiene che, nonostante lo stato di totale abbandono, sia ancora possibile un intervento di recupero. Nell'ultimo periodo, gli operai dei cantieri comunali hanno eseguito lavori di pulizia nell'area. Il sindaco di Lotzorai, Antonello Rubiu, promette interventi mirati: «L'amministrazione è favorevole al recupero e alla messa in sicurezza del sito, appoggiando la volontà della popolazione. Ci attiveremo con gli enti preposti per avviare le pratiche». ( g. f. )


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