venerdì 23 settembre 2011

Italia Nostra in difesa del parco Geominerario

Pozzo miniera Serbariu
L’Ammonimento dell’UNESCO al Consorzio del Parco Geominerario è una notizia vergognosa che offende la memoria dei nostri padri minatori che ci hanno lasciato in eredi-tà il grande patrimonio storico-culturale e socio-antropologico connesso all’epopea minera-ria della Sardegna che in tanti si erano battuti perché venisse dichiarato di valore internazionale.

Il "cartellino giallo" emesso dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura è anche un’offesa per tutti i sardi che avevano voluto questo importante riconoscimento e si erano battuti per ottenere l’istituzione del Parco Geominerario quale strumento per promuovere la rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna come sta avvenendo in tutti i vecchi bacini minerari europei.
Ma nella grave situazione di crisi economica e sociale che sta attraversando la Sardegna è, soprattutto, un’offesa per i tanti giovani disoccupati e per le loro famiglie che vedono messa in discussione un’altra opportunità per costruirsi un futuro nella loro terra. 

Di fronte a questo pesante provvedimento non si può che esprimere indignazione e sconcerto, gridando a gran voce che è ora di dire basta alla situazione di stallo in cui versa il Consorzio del Parco che è la causa principale che ha spinto l’UNESCO ad emettere il suo severo richiamo.
Vagoni Piscinas

E’ ora di reagire con determinazione fino a quando il Governo e la Regione Sarda non daranno attuazione al riordino del Consorzio del Parco nel rispetto del ruolo e delle competenze che sono state attribuite alle Comunità e agli Enti Locali.
Alla luce dei fatti richiamati, l’incontro con il Presidente della Giunta Regionale, da tempo richiesto e sollecitato dalla Segreteria della Consulta delle Associazioni appare improcrastinabile per dare attuazione immediata al riordino del Consorzio del Parco.

Cagliari, 23 settembre 2011

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