Istituita dalla FAO nel 2014, la Giornata Mondiale del Suolo si celebra il 5 dicembre di ogni anno per sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo sull'importanza di mantenere un suolo sano gestendo in modo sostenibile le sue risorse.
Una giornata dedicata all'ambiente, alla salvaguardia e alla conservazione delle risorse naturali del Pianeta. Un'occasione per riflettere sul tema di un'economia verde, per affrontare un futuro nuovo, soprattutto in questo periodo in cui l'emergenza ambientale e i cambiamenti climatici stanno modificando radicalmente le nostre vite.
Senza tutela del suolo si rischia di essere travolti da frane e alluvioni, si perde un importantissimo serbatoio di carbonio e si pregiudica un indispensabile patrimonio di biodiversità, oltre a mettere a rischio la nostra sicurezza alimentare.
In concomitanza con questa giornata è stato pubblicato l’undicesimo report annuale sul consumo di suolo a cura dell’ISPRA.
“L’incremento lordo di consumo di suolo dell’ultimo anno è sceso, passando da 8.500 ettari del periodo 2021-2022 a 7.254 del periodo 2022-2023. È innegabilmente una buona notizia.
Però non cantiamo vittoria troppo presto perché gli oltre settemila ettari rimangono un’esagerazione e continuano a tenerci ben al di sopra di ogni limite accettabile di sostenibilità: 19,9 ettari/giorno, ovvero 2,3 metri quadrati al secondo. Sempre troppi, sempre uno sfregio che sfigura il nostro territorio.” (Altraeconomia, Paolo Pileri 3.12.2023)
Il report, riferito ai dati del 2023, mette ancora una volta in evidenza un consumo di suolo esagerato, non giustificato e non necessario. Siamo ancora lontani dall’auspicabile e obbligatorio consumo di suolo zero. Obbiettivo imprenscindibile se vogliamo garantire la vita su questo pianeta.
Anche in quest’ultimo report la Sardegna evidenzia un record fortemente negativo.
Il più elevato consumo di suolo in Italia lo ha totalizzato il Comune di Uta, con 105 ettari dovuti a nuovi impianti fotovoltaici. Dopo il caso di Narbolia nel 2015 si ripropone il consumo di suolo dovuto agli impianti fotovoltaici che consumano suoli agricoli per attività industriali. La mancata pianificazione della localizzazione degli impianti FER è ovviamente la causa di tale sciagura.
Da ricordare che nel report dello scorso anno la Sardegna è stata la Regione in cui si era destinato più territorio al fotovoltaico a terra consumando oltre 91 ettari (circa il 37% dei cambiamenti totali ascrivibili alla classe relativa alle FER.
Buona giornata del suolo quindi, sperando che porti tutti ad una riflessione, in particolare i decisori politici, che si arrivi presto ad una efficace legge sul consumo di suolo.
Non possiamo più permetterci di continuare a consumarlo, bruciarlo, stravolgerlo con mezzi meccanici, inondarlo, avvelenarlo, cementarlo e impermeabilizzarlo, perforarlo etc….
Ricordiamo che è la fonte primaria del nostro nutrimento e della vita sul pianeta.
sull'argomento
ISPRA - Giornata mondiale del suolo
Avvenire - L'urbanista Pileri: "Consumo di suolo, serve una rivoluzione culturale"
Georgofili info - Giornata mondiale del suolo, 5 dicembre 2024