venerdì 10 ottobre 2025

Autorizzazione ambientale RWM Italia spa: una decisione amministrativa e una scelta etica e sociale

La coraggiosa decisione adottata lo scorso 23 settembre dalla della Giunta Regionale con la quale sospende l’autorizzazione ambientale per l’ampliamento dello stabilimento della RWM Italia spa di Domusnovas-Iglesias rappresenta un’importante presa di posizione su una questione che si trascina da oltre sei anni e che con ogni probabilità proseguirà per lungo tempo ancora nelle aule della giustizia amministrativa. Abbiamo apprezzato in questa fase la capacità di ascolto della Regione Sardegna, che ha scelto di avviare un indispensabile supplemento istruttorio per verificare “se le risultanze cui è pervenuto l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente possano o meno essere confermate o debbano essere modificate“. 

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Una doverosa cautela quella assunta dalla Giunta, anche per non cadere nello stesso errore commesso dalla Giunta Pigliaru nel gennaio 2019, quando colpevolmente deliberò, conformemente al parere del servizio VIA, di non assoggettare l’ampliamento dell’impianto RWM di Domusnovas-Iglesias a Valutazione di Impatto Ambientale.

Si trattò allora di un grossolano errore probabile conseguenza delle dichiarazioni non veritiere rilasciate dalla società, che a dispetto di ogni evidenza affermava di non produrre esplosivi, e alle quali i tecnici ingenuamente hanno creduto, o hanno voluto credere. Anche oggi la stessa società di allora ha proseguito con le stesse modalità fornendo scarsa o nulla documentazione, informazioni reticenti e non veritiere e costringendo lo staff tecnico del Servizio VIA e i numerosi Enti coinvolti ad una stressante attività di indagine per scoprire quanto è avvenuto nel corso dell’ampliamento dello stabilimento, il disastro paesaggistico e ambientale che si è consumato in questi anni in quell’area, con l’unico supporto delle numerose osservazioni presentate da Italia Nostra Sardegna e diverse altre Organizzazioni e dagli studi e relazioni elaborate dai tecnici che ne hanno supportato l’azione. 



L’aver creduto alle dichiarazioni della società e aver deciso di non assoggettare a VIA l’ampliamento dello stabilimento ha comportato una serie di ricorsi amministrativi che hanno visto la Regione Sardegna soccombere in quanto sosteneva le indifendibili ragioni dell’azienda in contrapposizione alle ragioni delle associazioni ambientalista e pacifiste e dei sindacati di base che nei diversi gradi di giudizio hanno legittimamente sostenuto la priorità della difesa dell’ambiente, dell’ecosistema e del territorio e del rispetto della normativa in materia di VIA. Tesi fatte proprie dal Consiglio di Stato. 

Siamo consapevoli delle forti pressioni esercitate dal Governo Italiano (Ministero della Difesa e MIMIT) affinché la Regione si pronunci positivamente, altrettanto forte è il pressing esercitato dai partiti della maggioranza di governo e dalla Confindustria, mentre incombe già dalla prossima settimana un eventuale pronunciamento del TAR Sardegna.

Oggi la Regione è quindi chiamata ad adottare una importante scelta di natura politico-amministrativa, ma anche etica e sociale. Non possiamo infatti tacere sul fatto che le numerose guerre che dilaniano oggi il pianeta e uccidono decine di migliaia di civili inermi, di cui tanti bambini ci coinvolgono direttamente perché interessano altri esseri umani, perché avvengono in Europa e nel Mediterraneo, perché condotte da eserciti che si sono addestrati negli aeroporti, nelle basi e poligoni militari della Sardegna e perché si riforniscono di armi prodotte anche nella nostra terra. Di fronte a queste tragedie siamo chiamati tutti a fare la nostra parte e a dare il nostro contributo per cercare di fermare questa insensata e sanguinosa carneficina e per impedire che le nostre azioni la possano in qualche maniera alimentare. 


Auspichiamo quindi che la decisione regionale sia fondata su una rigorosa applicazione delle norme in materia ambientale, indipendentemente dalle pressioni politiche. La "ragion di Stato" non può e non deve diventare un sinonimo di "deroga alla legalità". Vogliamo una Regione capace di saper resistere ai potenti "lobbysmi", decidendo in piena autonomia sulla base dell'interesse collettivo dei sardi e che la scelta sia in primo luogo etica e che in essa prevalga la difesa dell'ambiente, dell'ecosistema e della salute pubblica, che sono beni costituzionalmente tutelati e presupposto indispensabile per un autentico benessere sociale ed economico.

In sintesi, la speranza è che la Regione Sardegna, imparando dalla passata esperienza, scelga di stare dalla parte della legge, dell'ambiente e del proprio popolo, piuttosto che dalla parte di logiche esterne che, come la storia giudiziaria recente dimostra, sono spesso portatrici di illegalità e conflitto.

Delibera G.R. Sardegna N. 49/1 del 23 settembre 2025 



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