giovedì 7 settembre 2017

Lettera appello al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo on. Dario Franceschini



On. Signor Ministro,
in una lettera a Lei inviata dall’Assessore all’Urbanistica della Sardegna Cristiano Erriu, si lamentava il fatto che il Soprintendente Fausto Martino avrebbe assunto, fin dal momento dell’insediamento dell’attuale Governo Regionale, un atteggiamento definito “critico e irrituale”, fino a sfociare in una posizione censoria nei confronti del DDL sul Governo del Territorio, oggi  in corso di approvazione. Sempre secondo l’Assessore la presunta intenzionalità da parte della Regione di “fattiva collaborazione” con il MIBACT sarebbe stata ostacolata per oscuri motivi dallo stesso Soprintendente, con la conseguenza di rendere di “dubbia praticabilità” future interlocuzioni!
E’ bene premettere che il Soprintendente Martino ha preso servizio negli uffici cagliaritani solo nell'agosto del 2015 e quindi a distanza di un anno e mezzo dall’avvento dell’attuale Giunta Regionale. Quest’ultima, come ha dichiarato lo stesso assessore, fin dal suo insediamento aveva assunto quell’atteggiamento di aperta conflittualità con gli organi del MIBACT, in virtù di quel malinteso spirito autonomistico che è una costante dell’agire politico sardo. E’ vero invece che l’arrivo del nuovo Soprintendente aveva posto un freno alla bulimia cementizia del Governo regionale, atteso che uno dei suoi primi atti era consistito nell’opporsi a quel regime di persistente illegalità, consistente nell’applicazione estensiva del condono edilizio in aree vincolate paesaggisticamente, iniziativa che aveva provocato addirittura un’interrogazione parlamentare proposta dal deputato Pierpaolo Vargiu. L’attività istituzionale dell’architetto ha avuto sempre come fonte ispiratrice il Codice dei BBCC e come motivazione operativa il puntuale rispetto delle norme contenute nel PPR. Ne è prova, fra le altre, l’azione di contrasto alla cosiddetta "forestazione produttiva" nel compendio del Marganai, esercitata con un’ordinanza di sospensione, perché priva di Nulla Osta Paesaggistico (atto avallato da un pronunciamento dell’Avvocatura Generale dello Stato), e la difesa assunta dei vincoli paesaggistici e del PPR, in particolare degli Usi Civici, in occasione della discussa riapertura dell’Eurallumina di Portoscuso.

In tutti i casi sopra citati le decisioni del Soprintendente, pur suscitando polemiche pretestuose e strumentali in sede locale, hanno ricevuto l’esplicito avallo del Ministero, che ha ritenuto illegittime le scelte operate dall'amministrazione regionale.
In queste, come in molte altre vicende, la Giunta regionale piuttosto che ispirarsi all’invocata “leale collaborazione”, ha dato dimostrazione, come a più riprese denunciato da tutte le Associazioni ambientaliste, di voler perseguire il segreto intento di aggirare, quando non distorcere, il quadro normativo esistente. Ne è implicita dimostrazione l’impugnazione da parte del Governo di alcuni articoli della L.R. n.11 del 2017, vicenda ancora in corso, sulla quale durissime dichiarazioni sono state rilasciate dalla sottosegretaria On.le Borletti Buitoni.
Per quanto concerne la posizione censoria nei confronti del DDL sul Governo del Territorio, vi è da evidenziare che le critiche piovono sulla proposta normativa con cadenza quotidiana da ogni settore della società civile. Ne fanno fede i numerosi articoli censorii a firma di personalità di spicco del mondo della cultura, come Salzano, Urbani, Roggio. In un Seminario di studi, organizzato dall’ex assessore regionale alla cultura M.A. Mongiu (“Materiali per un’urbanistica sostenibile”) tenutosi di recente a Pattada, intellettuali, urbanisti, funzionari di altissimo profilo, esponenti dello stesso PD, studiosi, docenti universitari, hanno con argomenti inoppugnabili manifestato la loro ferma opposizione ai contenuti del disegno di legge. Nel momento in cui un rappresentante di una delle più importanti Istituzioni dello Stato, cui spetta la tutela del Paesaggio e quindi del Territorio, manifesti il proprio dissenso, evidenziando la contraddittorietà tra Norme in esame e contenuti del PPR, tale dissenso non dovrebbe suscitare sorpresa, né essere motivo di censura. Il fatto che l’architetto Martino, scevro da condizionamenti politici, esprima con leale libertà il suo pensiero, forte di un’ampia conoscenza del Territorio e di un bagaglio di esperienze pluriennale, dovrebbe indurre a riflettere il legislatore, oltre che suscitare apprezzamento nei confronti di chi esercita la propria funzione istituzionale, non con l’asettica freddezza del burocrate, ma con la passione del proprio lavoro.
Prima di invocare il rispetto della leale collaborazione fra istituzioni, bisognerebbe dunque procedere ad un mea culpa sul modus operandi di questa Giunta, ovvero riflettere sulla colpevole mancanza di confronto democratico con i portatori di interesse, sul sistematico condizionamento degli interlocutori con decisioni già assunte, sul rigetto aprioristico di ogni tipo di Osservazioni provenienti da fonti non consenzienti.

In un contesto così sordo alle istanze del Territorio, nel quale gli spazi di democrazia agita appaiono soffocati, l’arch.  Martino ha dimostrato una particolare attenzione verso la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico e una non comune sensibilità e capacità di ascolto verso le istanze provenienti dalla società civile, virtù non consuete, che dovrebbero ispirare apprezzamento in una classe di Governo regionale, che operi per il perseguimento del Bene Collettivo. A questa interpretazione dinamica e moderna di un così rilevante ruolo istituzionale, secondo cui sono i funzionari a porsi al servizio attivo della cittadinanza, hanno sempre fatto seguito atti, provvedimenti, impugnative, spesso non graditi ma necessari per la tutela e la valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale.
L’attacco dell’Assessore Erriu privo di contenuti reali, evidentemente dettato dalla frustrante sensazione di restare isolato difensore del DDL, e la virulenta aggressione alla sottosegretaria Borletti Buitoni, rea di aver espresso in un comunicato quella che è communis opinio tra gran parte dei sardi, fanno ritenere che il reale obiettivo della Giunta sia quello di sbarazzarsi di un soprintendente “scomodo” e di condizionare le decisioni che il Governo sarà chiamato ad assumere in relazione alla nuova legge urbanistica.
Siamo certi, on.le Ministro, che condivide l’attenzione per il paesaggio e la passione civile della sottosegretaria On.le Borletti Buitoni, che vorrà sostenere l’azione dei suoi uffici periferici e che, respingendo al mittente le accuse infondate e pretestuose dell’Assessore Erriu, non vorrà privare il territorio di un funzionario ligio al proprio mandato.
Viceversa, sarebbe la stessa immagine del MiBACT a uscirne irrimediabilmente compromessa, mentre il Territorio perderebbe un vigile tutore proprio nel momento in cui chi decide del suo destino ha interesse ad avere mano libera. 
li, 06 settembre 2017
                                                                                     Italia Nostra Sardegna

sull'argomento


Nessun commento:

Posta un commento