On. Signor Ministro,
in una lettera a Lei
inviata dall’Assessore all’Urbanistica della Sardegna Cristiano Erriu, si
lamentava il fatto che il Soprintendente Fausto Martino avrebbe assunto, fin
dal momento dell’insediamento dell’attuale Governo Regionale, un atteggiamento
definito “critico e irrituale”, fino
a sfociare in una posizione censoria nei confronti del DDL sul Governo del
Territorio, oggi in corso di
approvazione. Sempre secondo l’Assessore la presunta intenzionalità da parte
della Regione di “fattiva collaborazione”
con il MIBACT sarebbe stata ostacolata per oscuri motivi dallo stesso
Soprintendente, con la conseguenza di rendere di “dubbia praticabilità” future interlocuzioni!
E’ bene premettere
che il Soprintendente Martino ha preso servizio negli uffici cagliaritani solo
nell'agosto del 2015 e quindi a distanza di un anno e mezzo dall’avvento
dell’attuale Giunta Regionale. Quest’ultima, come ha dichiarato lo stesso
assessore, fin dal suo insediamento aveva assunto quell’atteggiamento di aperta
conflittualità con gli organi del MIBACT, in virtù di quel malinteso spirito
autonomistico che è una costante dell’agire politico sardo. E’ vero invece che
l’arrivo del nuovo Soprintendente aveva posto un freno alla bulimia cementizia
del Governo regionale, atteso che uno dei suoi primi atti era consistito
nell’opporsi a quel regime di persistente illegalità, consistente
nell’applicazione estensiva del condono edilizio in aree vincolate
paesaggisticamente, iniziativa che aveva provocato addirittura un’interrogazione
parlamentare proposta dal deputato Pierpaolo Vargiu. L’attività istituzionale
dell’architetto ha avuto sempre come fonte ispiratrice il Codice dei BBCC e
come motivazione operativa il puntuale rispetto delle norme contenute nel PPR.
Ne è prova, fra le altre, l’azione di contrasto alla cosiddetta "forestazione
produttiva" nel compendio del Marganai, esercitata con un’ordinanza di
sospensione, perché priva di Nulla Osta Paesaggistico (atto avallato da un
pronunciamento dell’Avvocatura Generale dello Stato), e la difesa assunta dei
vincoli paesaggistici e del PPR, in particolare degli Usi Civici, in occasione
della discussa riapertura dell’Eurallumina di Portoscuso.
In
tutti i casi sopra citati le decisioni del Soprintendente, pur suscitando
polemiche pretestuose e strumentali in sede locale, hanno ricevuto l’esplicito
avallo del Ministero, che ha ritenuto illegittime le scelte operate
dall'amministrazione regionale.
In queste, come in
molte altre vicende, la Giunta regionale piuttosto che ispirarsi all’invocata “leale collaborazione”, ha dato dimostrazione,
come a più riprese denunciato da tutte le Associazioni ambientaliste, di voler
perseguire il segreto intento di aggirare, quando non distorcere, il quadro
normativo esistente. Ne è implicita dimostrazione l’impugnazione da parte del
Governo di alcuni articoli della L.R. n.11 del 2017, vicenda ancora in corso,
sulla quale durissime dichiarazioni sono state rilasciate dalla sottosegretaria
On.le Borletti Buitoni.
Per quanto concerne
la posizione censoria nei confronti del DDL sul Governo del Territorio, vi è da
evidenziare che le critiche piovono sulla proposta normativa con cadenza quotidiana
da ogni settore della società civile. Ne fanno fede i numerosi articoli
censorii a firma di personalità di spicco del mondo della cultura, come
Salzano, Urbani, Roggio. In un Seminario di studi, organizzato dall’ex
assessore regionale alla cultura M.A. Mongiu (“Materiali per un’urbanistica
sostenibile”) tenutosi di recente a Pattada, intellettuali, urbanisti, funzionari
di altissimo profilo, esponenti dello stesso PD, studiosi, docenti
universitari, hanno con argomenti inoppugnabili manifestato la loro ferma opposizione
ai contenuti del disegno di legge. Nel momento in cui un rappresentante di una
delle più importanti Istituzioni dello Stato, cui spetta la tutela del
Paesaggio e quindi del Territorio, manifesti il proprio dissenso, evidenziando
la contraddittorietà tra Norme in esame e contenuti del PPR, tale dissenso non
dovrebbe suscitare sorpresa, né essere motivo di censura. Il fatto che
l’architetto Martino, scevro da condizionamenti politici, esprima con leale
libertà il suo pensiero, forte di un’ampia conoscenza del Territorio e di un
bagaglio di esperienze pluriennale, dovrebbe indurre a riflettere il
legislatore, oltre che suscitare apprezzamento nei confronti di chi esercita la
propria funzione istituzionale, non con l’asettica freddezza del burocrate, ma
con la passione del proprio lavoro.
Prima di invocare il
rispetto della leale collaborazione fra istituzioni, bisognerebbe dunque
procedere ad un mea culpa sul modus operandi di questa Giunta, ovvero riflettere
sulla colpevole mancanza di confronto democratico con i portatori di interesse,
sul sistematico condizionamento degli interlocutori con decisioni già assunte,
sul rigetto aprioristico di ogni tipo di Osservazioni provenienti da fonti non
consenzienti.
In un contesto così
sordo alle istanze del Territorio, nel quale gli spazi di democrazia agita
appaiono soffocati, l’arch. Martino ha
dimostrato una particolare attenzione verso la tutela del patrimonio culturale
e paesaggistico e una non comune sensibilità e capacità di ascolto verso le
istanze provenienti dalla società civile, virtù non consuete, che dovrebbero
ispirare apprezzamento in una classe di Governo regionale, che operi per il
perseguimento del Bene Collettivo. A questa interpretazione dinamica e moderna
di un così rilevante ruolo istituzionale, secondo cui sono i funzionari a porsi
al servizio attivo della cittadinanza, hanno sempre fatto seguito atti,
provvedimenti, impugnative, spesso non graditi ma necessari per la tutela e la
valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale.
L’attacco
dell’Assessore Erriu privo di contenuti reali, evidentemente dettato dalla
frustrante sensazione di restare isolato difensore del DDL, e la virulenta
aggressione alla sottosegretaria Borletti Buitoni, rea di aver espresso in un
comunicato quella che è communis opinio
tra gran parte dei sardi, fanno ritenere che il reale obiettivo della Giunta
sia quello di sbarazzarsi di un soprintendente “scomodo” e di condizionare le
decisioni che il Governo sarà chiamato ad assumere in relazione alla nuova
legge urbanistica.
Siamo certi, on.le
Ministro, che condivide l’attenzione per il paesaggio e
la passione civile della sottosegretaria On.le Borletti Buitoni, che vorrà
sostenere l’azione dei suoi uffici periferici e che, respingendo al mittente le
accuse infondate e pretestuose dell’Assessore Erriu, non vorrà privare il
territorio di un funzionario ligio al proprio mandato.
Viceversa, sarebbe la
stessa immagine del MiBACT a uscirne irrimediabilmente compromessa, mentre il
Territorio perderebbe un vigile tutore proprio nel momento in cui chi decide
del suo destino ha interesse ad avere mano libera.
li, 06 settembre 2017
Italia Nostra Sardegna
sull'argomento
Italia Nostra - Italia Nostra lancia un appello al ministro Franceschini
Sardegna Soprattutto - Lo scontro sull'urbanistica: Erriu attacca Martino
Sardegna Soprattutto - Lo scontro sull'urbanistica: Erriu attacca Martino
YouTG.net - Urbanistica, siluro della Regione contro il Soprintendente: "Ha pregiudizi e blocca tutto"
La Nuova Sardegna - Guerra fredda tra la Giunta e il Governo
Sardinia Post - Urbanistica, il ministro Franceschini difende il soprintendente
Sardinia Post - Urbanistica, il ministro Franceschini difende il soprintendente
Nessun commento:
Posta un commento