sabato 21 giugno 2014

Insieme in Marcia per la nostra terra


Azienda Agricola - Decimoputzu
Sabato 21 giugno prosegue l’iniziativa “Insieme, in marcia per la nostra Terra” promossa dai Comitati e dalle Associazioni della Sardegna che aderiscono al Coordinamento Sardo Non Bruciamoci il Futuro e ai Comitati Sardi InRete.
Questa marcia simbolica vuole rivendicare il diritto dei cittadini a decidere del futuro della propria Terra per arrestare il degrado ambientale, l’inquinamento diffuso, la sottrazione delle risorse, l'aggressione ai territori con pesanti ripercussioni sul piano sanitario e socio-economico e sul lavoro.

Dopo la prima tappa del 16 maggio a Sassari e la seconda del 31 maggio a Macomer e Ottana l’iniziativa dei Comitati, delle Associazioni e dei gruppi territoriali di tutta la Sardegna approderà a Villacidro.
Il Medio Campidano,territorio dalla vocazione elettiva agricola e con un'elevata densità di popolazione sta oggi subendo un vero e proprio assalto al territorio.

Campo interessato da un impianto industriale a Gonnosfanadiga
Imprenditori privati e multinazionali propongono diversi progetti a Comuni e Regione per la produzione di energia da fonti cosiddette rinnovabili e fossili che si sommano a quelli già realizzati e alle criticità di un territorio già fortemente compromesso dalle pregresse attività minerarie e industriali che hanno lasciato siti inquinati e mai bonificati.
Con questa iniziativa si vuole portare all'attenzione di tutti, e in particolare della Pubblica Amministrazione, le proposte alternative a questi progetti per uno sviluppo sostenibile, che sia concorde con la tutela del territorio, della salute e della cultura sarda.

La marcia partirà al mattino del 21, ore 11.00, dall’Asse Mediano di Guspini e continuerà all’interno del centro urbano. Proseguirà lungo la SS 197 dal Km 3,650 al Km 5,900, lato più visibile dell’Impianto Termodinamico Solare da 232 ha della Società “Gonnosfanadiga Ltd”: uno dei simboli della speculazione energetica che si sta consumando e si consumerà nei prossimi anni in Sardegna. Continuerà dalle ore 12.00 circa nel centro di Gonnosfanadiga, percorrendo a piedi e/o con i mezzi agricoli tutta la via Porru-Bonelli, sino alla Gradinata Monumentale.
Nel pomeriggio la mobilitazione proseguirà a Villacidro, con partenza della Marcia alle ore 17,15 da via Togliatti, fronte scuola via Farina, per concludersi dopo aver percorso via Repubblica - via Dessì - via Parrocchia - via Stazione, nella palestra della scuola Media “Satta”, dove si svolgerà il Convegno / Dibattito per i cittadini.


Corteo a Villacidro
La marcia farà il suo corso toccando successivamente il Sulcis il 28 giugno a Portoscuso. Infine, Comitati, Cittadini, Associazioni e quanti si vorranno unire alla protesta, concluderanno la marcia a Cagliari, davanti alla sede del Consiglio Regionale.
In quell'occasione consegneranno al Presidente Pigliaru le firme a sostegno della richiesta di moratoria, raccolte durante tutte le manifestazioni e con la petizione on-line.

Al Governatore si chiederà un confronto urgente con i cittadini su questi temi.
Locandina della manifestazione

Per il Presidente Regionale di Italia Nostra Sardegna la marcia è una importante mobilitazione per rivendicare il diritto degli agricoltori che rischiano l'esproprio di poter coltivare liberamente la propria terra, i propri semi e le proprie piante, il diritto della Sardegna alla sovranità alimentare e il diritto-dovere di tutti i sardi di difendere la propria terra  dalla continua violenza, dall’inquinamento e dall’accaparramento messo in atto dai tanti speculatori.


Muretti a secco
La storia dell’accaparramento della terra in Sardegna, è una storia che ha avuto inizio secoli fa con l’editto delle chiudende del 1820. I latifondisti chiusero le tanche con i muretti a secco e i contadini che fino ad allora poterono lavorare la terra comune furono costretti a pagare ingenti somme per poter continuare a lavorare la stessa terra.

Tancas serradas a muru / fattas a s'afferra afferra; / chi su chelu fid in terra / Che l'haiant serradu puru. Descriveva così gli avvenimenti Melchiorre Murenu il poeta cieco di Macomer.
Corteo a Gonnosfanadiga
“… Si chiusero a muro ed a siepe dei boschi ghiandiferi, si chiusero al piano e ai monti i pascoli migliori per obbligare i pastori a pagarne un altissimo fitto e si incorporarono perfino le pubbliche fonti e gli abbeveratoi per meglio dettare ai medesimi la legge…. L'editto giovò soltanto …ai ricchi e potenti” Le parole del conte di Yenne
La differenza tra i fatti avvenuti due secoli addietro e quelli dei nostri giorni è che la terra recitanta col muretto è rimasta una terra fertile, ancora oggi coltivabile, oggi stiamo trasformando la terra in suolo inquinato, impermeabilizzato, cementificato e non più coltivabile!!!

La marcia organizzata dai Comitati sardi deve condurre l’intera Sardegna verso un futuro sostenibile

Tratto di mare interessato dalle ricerche di combustibili fossili off-shore

Aderiscono alla marcia

 
·         Comitato Medio Campidano per i Beni Comuni
·         Comitato Terrasana - Decimoputzu
·         Comitato Sa Nuxedda Free - Vallermosa
·         No Galsi Cagliari
·         Comitato Non Bruciamoci Il Futuro - Macomer
·         Movimento Rifiuti Zero Sardegna
·         Comitato S'Arrieddu - Narbolia
·         Comitato Tutela e Sviluppo Torregrande/Oristano
·         Comitato Fuori dalle Pale - Villanovaforru
·         Comitato Cittadini Liberi - Ottana
·         Comitato No Chimica Verde-No Inceneritore-SS/PTorres
·         ARCI Sardegna
·         ISDE Sardegna
·         Acqua Bene Comune Planargia Montiferru
·         Collettivo Carraxu - Cagliari
·         Comitato Non Bruciamoci Il Futuro – Cagliari
·         Associazione Progetto Comune Villacidro
·         Comitato No Megacentrale - Guspini
·         Comitato Terra che ci Appartiene – Gonnosfanadiga
·         No Galsi - Villacidro
·         Comitato Nurra Dentro-Riprendiamoci l’Agro
·         Associazione Culturale Athenaeum2000- Decimomannu
·         Eutopia Turritana
·         Comitato Ambiente e Territorio - Samatzai
·         Comitato Cittadini per Decimomannu
·         Associazione ”Nuoro – Atene Sarda”
·         Comitato NO Amianto Cagliari
·         WWF Sassari
·         Csoa Pangea - Porto Torres
·         Comitato Carlofortini Preoccupati
·         Comitato Basso Campidano-aria-terra-acqua
·         Comitato No TrivelPaby – Pabillonis
·         Comitato No al Progetto Eleonora – Arborea
·         Presidio Piazzale Trento – Cagliari
·         Sardegna Pulita - Cagliari
·         Assotziu Consumadoris Sardigna - Cagliari
·         Malerbe - Alghero
·         Assòtziu Zirichiltaggia - Cagliari
·         Gruppo di Informazione Indipendente InBosa
·         No Trivelle Sardegna
·         Italia Nostra – Sardegna
·         Comitato per il No al Termodinamico - Cossoine
·         Comitato Salviamo Tentizzos PerBosa
·         Comitato Rimettiamo Radici/ No Radar Capo PecoraFluminimaggiore
·         Comitato Gettiamo le Basi
·         WWF Sardegna
 
Impianto Biogas di Decimoputzu
 

sull'argomento

Blog Italia Nostra Sardegna - Insieme in marcia per la nostra terra
La Nuova Sardegna - La marcia ambientalista arriva a Guspini
Facebook - Insieme in marcia per la nostra terra
CagliariPad - Insieme in marcia per la nostra terra - Proteste contro impianti rinnovabili in Medio Campidano
San Gavino Monreale.net - Insieme in marcia per la nostra terra
Il minuto - Insieme in marcia per la nostra terra. Prossima tappa Villacidro
Onde Corte news - Insieme in marcia per la nostra terra





giovedì 19 giugno 2014

Agricoltura Urbana a Oristano


Venerdì 20 giugno 2014, alle ore 9.00, presso l’Hospitalis Sancti Antoni a Oristano, la sezione Sinis Cabras Oristano di Italia Nostra interverrà al convegno "Agricoltura Urbana: nuova idea di città  e sovranità alimentare in un quadro coerente di politiche europee" organizzato dall'Osvic. La sezione porterà l'esperienza nazionale di Italia Nostra sul tema degli Orti Urbani.

Dalle ore 10 alle 12 la sezione Sinis Cabras Oristano curerà assieme al Comitato per la tutela delle biodiversità "Sa Roda Manna", il Laboratorio Biodiversità dedicato ai bambini della scuola primaria e scuola media.
 
Locandina dell'iniziativa
 
La giornata si propone come un momento di promozione dell’argomento Sovranità Alimentare, il diritto dei popoli a rivendicare un cibo salubre, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici in forza della libertà di scegliere e definire i propri sistemi agricoli ed alimentari.
La giornata svilupperà il tema della Sovranità Alimentare declinato secondo l’esperienza dell’agricoltura urbana, delle sue specificità e dei suoi significati economici, sociali, ambientali e urbanistici, con un riferimento alle politiche europee sull’argomento e alla campagna Focsiv Caritas “Una sola famiglia, cibo per tutti: è compito nostro”.
Campagna Dorgali
Sull'argomento
 
Pagina facebook - Agricoltura Urbana
Comune di Oristano - Convegno sull'agricoltura urbana
 
 

lunedì 16 giugno 2014

La cancellazione della Conservatoria della Coste mette a rischio il futuro sostenibile delle coste della Sardegna


Capo Comino - Siniscola
Nel 2010 la Giunta Cappellacci, col pretesto del riassetto finanziario della Regione, proponeva di cancellare l’Agenzia per la Conservatoria delle Coste della Sardegna. Grazie alla mobilitazione di amministratori locali, delle associazioni ambientaliste e grazie anche a una certa dose di buon senso la proposta fu ritirata. L’attività della Conservatoria fu ridimensionata, purtroppo, rispetto ai propositi e alle competenze previsti dalla legge regionale n° 2/2007 che la istituiva e rispetto agli interessanti esempi di altre nazioni (Conservatoire du Littoral francese e il National Trust inglese) a cui il legislatore si è ispirato. Non comprendiamo perché, a quattro anni di distanza e con un quadro politico completamente cambiato, si riproponga la stessa questione. Infatti, con la Delibera n. 21/18 del 2014 la Giunta regionale revoca le funzioni del Direttore Generale e commissaria l'Agenzia, preludio alla sua definitiva cancellazione.
 

Possibile che l’Agenzia della Conservatoria delle  Coste della Sardegna, rappresenti un voce di spesa tanto importante da dover essere cancellata per salvare il bilancio regionale? Che destino avranno le migliaia di ettari di costa e le tante strutture costiere attualmente gestite e salvaguardate dall’Agenzia?
Italia Nostra ritiene che la cancellazione dell’Agenzia della Conservatoria delle Coste Sarde,  prevista da un’operazione di spending-review, rappresenti una grave ipoteca sul futuro sostenibile della Sardegna.


Coast Day 2009
Abbiamo seguito con interesse e spirito critico l’istituzione della Conservatoria delle Coste – esempio innovativo di ente preposto a tutela del patrimonio costiero - e, assieme alle altre Associazioni ambientaliste della Sardegna, abbiamo avuto modo di collaborare in alcune iniziative.  Riteniamo che la Conservatoria non debba essere cancellata, ma debba anzi essere potenziata per poter svolgere appieno il proprio ruolo ed essere chiamata a gestire tutte le aree costiere più sensibili sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico e svolgere attività di promozione e diffusione delle tematiche relative alla tutela naturalistica e alla gestione integrata e sostenibile delle aree costiere, anche per preservarle dal rischio speculativo sempre in agguato. Riteniamo inoltre che l’Agenzia, assieme alle qualificanti attività avviate in questi anni, debba avere un ruolo nella pianificazione urbanistica e paesaggistica degli ambiti costieri della Sardegna.  

Cala Lunga Sant'Antioco - foto M. Raspa
Ci aspettavamo dalla Giunta Pigliaru, nata all’insegna della discontinuità rispetto alla precedente amministrazione regionale, non la cancellazione della Conservatoria – esempio innovativo in Italia di ente preposto a tutela del patrimonio costiero – ma l’abrogazione di tutte le norme che indeboliscono le tutele del Piano Paesaggistico Regionale. Un percorso che deve precedere qualsiasi proposito di pianificazione urbanistica della Sardegna compresa la legge urbanistica regionale di cui si parla in questi giorni.

Constatiamo che quanto accade oggi è esattamente il contrario delle aspettative di Italia Nostra - che non ha mai espresso assessori nell’attuale o in altre amministrazioni regionali o locali (*) - e che da anni si batte per una efficace tutela del paesaggio e del territorio.

(*) Il riferimento è all'articolo di oggi sull'Unione Sarda dal titolo <<Spano difende la scelta: non cambierà niente>> nel quale l'on. Pittalis dichiara: "... Italia Nostra che oggi esprime un assessore in giunta..."

 
Is Arenas

Sull'argomento



Cala Fuili - Dorgali
 

Appello

No al Commissariamento dell’Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna

Giovedì 12 giugno la Giunta Regionale Sarda ha deciso di commissariare l’agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna al fine, come si apprende dalla stampa, di trasferire le sue funzioni all’interno di un assessorato della Regione.

 
Tale decisione, operata nell’ambito della più generale “spending review”, appare ingiustificata considerato che la Conservatoria delle coste è un ente sano, non in perdita e capace di risparmiare investire al meglio il denaro pubblico, come si evince dagli stessi rapporti ufficiali sul suo funzionamento resi pubblici sul suo sito istituzionale. L’efficienza economica e gestionale dell’Agenzia, esempio unico in Italia, e la sua capacità di attrarre finanziamenti per la Sardegna, dimostrano concretamente la validità di investire nelle politiche ambientali per creare uno sviluppo realmente sostenibile.
In questi anni la Conservatoria delle coste ha rappresentato uno strumento concreto di supporto agli enti locali per l’applicazione delle politiche regionali di tutela e di gestione integrata delle zone costiere della Sardegna. Uno strumento innovativo al quale s’ispirano tutte le altre regioni italiane costiere.
E’ sufficiente analizzare il processo virtuoso avviato dalla Conservatoria delle coste per lo sviluppo sostenibile dell’isola dell’Asinara, in applicazione della Deliberazione della Giunta Regionale del Dicembre 2008, per comprendere l’utilità di uno strumento come l’agenzia capace di coordinare competenze diversificate come le azioni di tutela e valorizzazione con la disponibilità diretta dei beni del patrimonio regionale affermando lo stesso ruolo istituzionale della Regione Sardegna in un’isola per oltre un secolo di proprietà dello Stato.
Che fine farà, ci si chiede, il patrimonio costiero affidato alla gestione dell’Agenzia? Oltre 6.000 ettari – soprattutto sui litorali di Alghero, Muravera, Buggerru, Castiadas – ritorneranno, infatti, nella disponibilità delle strutture regionali “ordinarie”, portando di fatto le lancette dell’orologio indietro di 10 anni, quando le coste della Sardegna venivano gestite in maniera settoriale. Con la soppressione dell’Agenzia migliaia di ettari di coste, ad alto valore paesaggistico e ambientale, potranno, inoltre, esser messi in vendita ai migliori offerenti, pronti a speculare sulle coste sarde, magari con il pretesto di attrarre investimenti esteri.
Dopo decenni e a volte secoli di abbandono di molti beni storici del territorio regionale, la Conservatoria delle coste, grazie alle sue competenze integrate e uniche in tutta Italia, ha riportato l’attenzione sul patrimonio delle torri costiere, dei fari e delle stazioni semaforiche, iniziando il difficile restauro di molti manufatti e riportando questi beni culturali a un uso pubblico. In assenza di risorse pubbliche per la loro tutela, la Conservatoria, gestendo direttamente il patrimonio regionale, ha dimostrato che esiste un modello alternativo ed efficace di gestione di questi beni rappresentando uno strumento concreto di supporto agli enti locali per l’applicazione delle politiche regionali di tutela e di gestione integrata delle zone costiere della Sardegna. Tale modello è stato interamente ispirato dalle linee guida contenute nel documento “Fascia costiera come bene strategico comune della Sardegna” redatto dal primo Comitato Scientifico dell’Agenzia l’11 febbraio del 2009.
Molte associazioni ambientaliste ma anche rappresentanti istituzionali auspicano e anzi prospettano l’adozione a livello nazionale del modello della Conservatoria delle coste della Regione Sardegna, che sinora ha ricevuto il plauso delle maggiori istituzioni che operano nel settore come il Piano d’Azione del Mediterraneo del Programma per l'ambiente delle Nazioni Unite (UNEP MAP).
Con questo nostro appello chiediamo al Presidente della Regione Sarda on.le Francesco Pigliaru un ragionevole ripensamento sulla decisione ad oggi adottata, affinché sia revocata la decisione di commissariare l’Agenzia, auspicando che l’esperienza maturata e il lavoro della Conservatoria delle coste, possano proseguire naturalmente continuando a rappresentare una buona pratica di tutela e gestione integrata delle zone costiere per la Sardegna e per il resto dell’Italia.
 
I 50 Primi Firmatari
Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati
Fulco Pratesi, Fondatore e Presidente Onorario WWF Italia
Fabio Renzi, Segretario Generale Fondazione Symbola
Rosalba Giugni, Presidente Marevivo
Carmen Di Penta, Direttore Generale Marevivo
Francesco Ferrante, Vice Presidente Kyoto Club
Cala Cartoe - Dorgali
Sergio Andreis, Direttore Kyoto Club
Paolo Fresu, Musicista
Marcello Fois, Scrittore
Elena Ledda, Musicista
Massimo Carlotto, Scrittore
Dacia Maraini, Scrittrice
Marco Fratoddi, Direttore La Nuova Ecologia, mensile di Legambiente
Roberto Tortoli, Presidente Mare Amico
Annalisa Corrado, Portavoce Green Italia
Roberto Della Seta, Promotore Green Italia
Enrico Fontana, Coordinatore Nazionale LIBERA, associazioni nomi e numeri contro le mafie
Stefano Deliperi, Presidente Gruppo di Intervento Giuridico, Amici della Terra
Daniela Ducato, imprenditrice
Antonio Ferro, imprenditore
Gianni Massa, Consiglio Nazionale Ordine degli Ingegneri
Nicolò Fenu, Presidente SARDARCH.
Giuseppe Melis, Docente Università di Cagliari
Alberto Pratesi, Docente Università Roma 3
Enzo Patierno, Osservatorio Comunicazione Ambientale Università La Sapienza Roma
Giampiero Farru, Presidente CSV Sardegna Solidale
Graziano Bullegas, Presidente Italia Nostra Sardegna
Ignazio Garau, Presidente Associazione Nazionale Città del Bio
Riccardo Porta, Presidente Associazione Nazionale La Casa Verde CO2.0
Nicoletta Selis, delegato regionale WWF Italia
Stefania Rossini, Presidente Donne Ambiente Italia
Maria Laura Terribilini, Presidenza Donne Italiane Ambientaliste
Monica Saba, Vice Presidente Sardegna Impresa Donna Coldiretti
Vincenzo Migaleddu, Associazione Medici per l’Ambiente
Daniela Addis, Coordinatrice nazionale CAMP Italia
Laura Cadeddu, Coordinatrice Comitato Sardo No Megacentrali
Mauro Coni, Professore Università di Cagliari
Umberto Oppus, Direttore Anci Sardegna
Antonio Vigo, Sindaco Calasetta
Mario Corongiu, Sindaco di Sant’Antioco
Silvano Farris, Sindaco di Buggerru
Antonio Diana, Sindaco di Stintino
Beniamino Scarpa, Sindaco di Porto Torres
Franco Cuccureddu, Sindaco di Castelsardo
Angelo Comiti, Sindaco di La Maddalena
Francesco Atzori, Sindaco di Arbus
Andrea Loche, Sindaco di Cuglieri
Ivo Melis, Sindaco di Masainas
Concetta Spada, Sindaco di Domus de Maria
Quintino Sollai, Sindaco di Castiadas
 

Marina di Sant'Antioco
 
 

lunedì 9 giugno 2014

La storia infinita del parcheggio interrato sotto le mura di Cagliari



Foto storica
Italia Nostra ha chiesto al Comune di Cagliari l’annullamento delle delibere di approvazione del progetto del parcheggio interrato sotto le mura di Castello e agli organi regionali e ministeriali competenti la verifica della sussistenza di tutti i presupposti di legge necessari per la realizzazione delle opere.
Con un documento di 55 pagine ha depositato le osservazioni contro il progetto del parcheggio, a conferma e integrazione di quelle già inviate - rimaste senza riposta - al Comune di Cagliari, alle Soprintendenze e alla Direzione regionale.
Il progetto che si vorrebbe realizzare risale agli anni ‘90 e salvo l’abolizione delle scale mobili e dei tapis roulants, a differenza di quanto sostiene l’Amministrazione comunale, è rimasto sostanzialmente identico a quello originario. Stessi progettisti, stessa ubicazione, stesse dimensioni, stessa capienza, stesse finalità.
Locandina del flashmob
E stesse perplessità da sempre manifestate dalla nostra Associazione, da migliaia di cittadini e dalla Regione Sardegna, le cui prescrizioni sono rimaste prive di effetto. Gli unici ad avere superato i gravi dubbi espressi in passato, quando si trovavano all’opposizione, sono il sindaco, il presidente del Consiglio comunale e il presidente della Commissione urbanistica.
Se il progetto fosse differente, del resto, non potrebbe certo usufruire dei finanziamenti stanziati più di dieci anni fa per il vecchio intervento.
Così oggi, nonostante gli anni trascorsi e i cambiamenti sopravvenuti, uno dei luoghi più significativi della nostra città dovrebbe essere distrutto da un’opera inutile e superata, illegittima sotto l’aspetto paesaggistico e idrogeologico, incompatibile con il valore archeologico dell’area, altamente inquinante e profondamente contraria ai moderni princìpi trasportistici.
Per non parlare delle infinite contraddizioni che caratterizzano l’intero intervento, a iniziare proprio dalle finalità. Nella Relazione specialistica dei trasporti, infatti, si sottolinea che la domanda di parcheggio è nettamente superiore all’offerta, soprattutto per quanto riguarda la sosta dei residenti”. Eppure, nonostante questo, si eliminano 467 stalli esistenti per lasciare solo i 330 posti auto del nuovo parcheggio in struttura, riservandone agli abitanti meno della metà, certi che così si riuscirà a “liberare il Castello e Stampace alta dalle auto” e si fornirà “sollievo alla richiesta di sosta dei residenti”.
Flashmob aprile 2014
La determinazione del Comune non conosce ostacoli. Il Piano paesaggistico impedisce la realizzazione del parcheggio? Il problema è risolto da un articolo del Piano casa e nulla importa che il giudice amministrativo e la stessa amministrazione comunale l’abbiano dichiarato più volte inapplicabile.
Persino il Piano di assetto idrogeologico diventa un inutile intralcio burocratico. Sull’area, infatti, visto il rischio idrogeologico alto e medio alto, possono essere realizzati esclusivamente gli interventi “riferibili a servizi pubblici essenziali non altrimenti localizzabili o non delocalizzabili, a condizione che non esistano alternative tecnicamente ed economicamente sostenibili”. Non è certo il caso del parcheggio, eppure l’opera s’ha da fare. Anche se gli studi allegati avvertono che “in tutte le aree perimetrali, le superfici interessate dai fenomeni franosi riguardano l’intero sviluppo delle pareti”, precisando che le frane “possono essere determinate sia dal susseguirsi di eventi meteorici ± estremi, da effetti di erosione al piede del versante, dalle stesse condizioni fisiche e strutturali dei materiali coinvolti nonché da azioni antropiche quali gli scavi, le vibrazioni indotte etc. etc.”.
Sono rimaste inascoltate pure le prescrizioni dell’Unità Tecnica Regionale: nessuna approvazione degli studi idrogeologici integrativi da parte dell’ente superiore,  il Comune ha fatto tutto in casa, assumendo le vesti di controllore e controllato.
 
Rileviamo, infine, che nonostante le nostre precedenti osservazioni siano state inviate anche al Comune con posta certificata, nella delibera di approvazione dell’intervento si dichiara che “non sono pervenute osservazioni”. Si tratta di un vizio di legittimità insanabile che invalida l’intero atto.
Italia Nostra sosterrà con energia e in ogni sede le argomentazioni brevemente riassunte nel presente comunicato stampa.


Rendering del progetto
 

sull'argomento

Sardinia Post - Cagliari. parcheggio via del Cammino Nuovo: Italia Nostra chiede annullamento delibere
L'Unione Sarda - Parcheggio via Cammino Nuovo. Italia Nostra: progetto inutile e superato
CagliariPad - Parco-Parcheggio sotto le mura, nuovo dossier di Italia Nostra: "inutile e superato"

 


 


L'Espresso n. 29, 24 luglio 2014 - Nicolas Ballario

 

"Cagliari si candida a capitale europea della cultura per il 2019, ma non gioca a favore di questa ambizione il progetto di un parcheggio multipiano, che l'amministrazione vorrebbe edificare sotto le mura cinquecentesche del Bastione di Santa Croce, nel quartiere Castello. Il sindaco Massimo Zedda (Sel) quando era all'opposizione si è battuto contro questa idea, una una volta in carica non rinuncia al finanziamento regionale da 15 milioni di. Nemmeno i rischi archeologici e idrogeologici (confermati dalla vicesindaco Luisa Anna Marras) creano dubbi sulla fattibilità dell'opera, così come i varchi che andrebbero aperti nelle antiche mura per consentire l'ingresso delle auto nella struttura di cemento. E pensare che a poche centinaia di metri sorge già un parcheggio multipiano, che secondo Italia Nostra è utilizzato solo al 20 per cento".