Le Associazioni Ambientaliste Amici della terra -
Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra Sardegna e Legambiente Sardegna
si oppongono con fermezza all’attuale tentativo di riscrittura del Piano
Paesaggistico Sardo e fanno presente all’Assessore all’Urbanistica, Nicola
Rassu, quanto di approssimativo e non rispondente al vero è contenuto nelle sue
dichiarazioni rilasciate al quotidiano L’Unione Sarda il 29 settembre scorso.
Non corrisponde, infatti, a verità che le nostre
Associazioni siano state coinvolte nel procedimento di modifica dell’attuale Piano
Paesaggistico Regionale come previsto dal Codice Urbani.
La nullità del procedimento di riscrittura/revisione,
inoltre, è determinata da un’ulteriore grave mancanza. Nessuna attività di
copianificazione, prevista espressamente dallo stesso Codice, è stata messa in
atto all’avvio o nel corso del processo. Così come confermato dalla stessa Soprintendenza
competente.
Il Piano e i suoi adeguamenti non possono derivare,
come contradditoriamente dichiarato dall’Assessore, dal cosiddetto Piano Casa,
ma dalle disposizioni inderogabili del Codice del Paesaggio e dei Beni
Culturali.
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Dalla lettura della bozza risulta inoltre un allarmante
allentamento complessivo delle attuali tutele quale, ad esempio, l’esclusione
della fascia costiera dai beni paesaggistici d’insieme.
Siamo certi – sostenuti da rilevanti evidenze
giurisprudenziali – dell’elementare principio per il quale uno strumento di
tutela non può essere trasformato in uno strumento che, al contrario, aggira e
indebolisce le norme.
Per i motivi qui riassunti le Associazioni
contestano le dichiarazioni rese dall’Assessore e invitano il Presidente della
Giunta Regionale, lo stesso Assessore Rassu e il Presidente del Consiglio ad
interrompere il procedimento che si presenta gravemente viziato.
E manifestano, infine, la volontà di utilizzare ogni
strumento legale sia contro le violazioni del Codice Urbani sia contro
l’eventuale danno erariale che deriverebbe da una procedura illegittima.