La RWM vuole evitare la VIA spezzettando
in una serie di singoli interventi il piano di ampliamento industriale finalizzato
ad incrementare l’attività produttiva dello stabilimento.
Una adeguata
valutazione dell'impatto ambientale complessivo in tutti i suoi aspetti (quali
le emissioni in atmosfera, l'inquinamento acustico, il prelievo idrico, la
produzione di acque reflue e di rifiuti, l'incremento del traffico veicolare di
sostanze e manufatti pericolosi, l'impatto sull'ambiente umano e naturale
circostante, etc..) richiede l'esame accurato dell'intervento nel suo complesso
e non scorporato nelle sue singole parti.
In base a
questi principi Italia Nostra Sardegna ha presentato dettagliate osservazioni
tecniche e giuridiche al Servizio Valutazioni Ambientali dell'Assessorato della
Difesa dell'Ambiente della Sardegna con le quali ha chiesto che il progetto
industriale sottoposto a procedimento di Verifica di Assoggettabilità a
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) - relativo alla realizzazione del nuovo
campo prove R140 nel comune di Iglesias proposto dalla società RWM Italia spa –
e tutte le attività in corso o richieste
dalla stessa società e l’intero processo produttivo dello stabilimento RWM di
Domusnovas-Iglesias, vengano assoggettati a VIA per meglio verificare e
indagare su eventuali significativi e/o negativi impatti ambientali che l’opera
potrebbe arrecare all'area interessata e agli ecosistemi prossimi all’impianto.
La richiesta
di una Valutazione di Impatto Ambientale cumulativa ed un esame complessivo
degli impatti deriva dal fatto che si tratta di un progetto integrato di
ampliamento e di potenziamento dell'impianto industriale esistente, nonostante
l’azienda abbia cercato di spezzettare il proprio piano di ampliamento
industriale in una serie di singoli interventi di adeguamento indipendenti tra
loro (sono una decina quelli al momento conosciuti).
La normativa sulla VIA è abbastanza
chiara in proposito, supportata tra l'altro da numerose sentenze di tribunali
amministrativi e dallo stesso Consiglio di Stato (Sentenza Consiglio di Stato
n° 36/2014), nell'imporre la VIA
cumulativa nei casi in cui più impianti insistono nella stessa area.
Il “Campo prove 140” da realizzare, che
occuperà un’area più che triplicata rispetto alla precedente struttura, è un
poligono destinato a test di scoppio su “esplosivi,
alcuni del tutto nuovi e non ancora
riconosciuti e classificati) e manufatti esplosivi” funzionale
all’ampliamento dell’attività dello stabilimento e sostituisce il campo prove
attuale, non più in grado di supportare l’incremento della produzione.
La novità più
significativa del Nuovo
Campo Prove 140 rispetto al precedente sembrerebbe
consista nel non convogliamento delle emissioni in atmosfera, e nella maggior
produzione di inquinamento acustico e di ceneri soggette a dilavamento.
Tra le numerose motivazioni a sostegno
della necessità di sottoporre l’intero impianto a VIA, Italia Nostra Sardegna
ha evidenziato:
· La RWM si appresta ad attivare una nuova
attività non prevista dall'AIA rilasciata nel 2010 e attualmente in vigore,
dove si menzionano esclusivamente la “distruzione di scarti contaminati da
esplosivo” e i “test distruttivi di campioni di esplosivo” provenienti dal
processo produttivo. Invece il nuovo ”… Campo Prove sarà utilizzato anche per test
di nuovi esplosivi o manufatti esplosivi per uso civile e militare non ancora
riconosciuti e classificati”.
·
La presenza di gravi carenze progettuali, in quanto
non viene effettuata alcuna valutazione dell'immissione di inquinanti in
atmosfera, della loro dispersione nel terreno e nelle acque superficiali e/o
sotterranee, e dell'inquinamento acustico dovuto ai test esplosivi che si
dovrebbero svolgere nel “Nuovo Campo 140”, qualora dovesse entrare in
esercizio. Così come nel calcolo di eventuali rischi non viene valutata la
presenza della
strada provinciale 89, nonostante tale arteria sia menzionata anche nel Piano
di Emergenza Esterna emesso dalla Prefettura di Cagliari nel 2012.
·
La scarsa e quasi del tutto assente documentazione
relativa all’inquinamento prodotto dall’attività produttiva attuale nello
stabilimento – carenti le indagini e i rilevamenti effettuati di recente,
nonostante le prescrizioni dell’AIA – e non segnalazione delle eventuali
sostanze inquinanti prodotte nel nuovo impianto: valutazione della quantità e
qualità dei fumi prodotto, delle polveri, dei gas prodotti dai test, nè della
contaminazione del suolo conseguente alla rideposizione delle polveri e fumi,
nè della contaminazione delle acque conseguente al loro dilavamento. Tantomeno nei
documenti presentati si trova traccia di possibili misure di mitigazione e di
contenimento di tale impatto ambientale. Tutto ciò nonostante l'aumento
della superficie dedicata a “test di scoppio su esplosivi e manufatti
esplosivi”, che nel “Nuovo Campo Prove 140” risulta almeno triplicato (+300%)
rispetto al poligono già esistente e l'aggiunta di attività sperimentali nuove,
consistenti in “test di nuovi esplosivi o manufatti esplosivi per uso civile e
militare non ancora riconosciuti e classificati”, faccia ritenere che l'entità
dei test sia destinata a crescere (in termini di quantitativi di esplosivo
impiegato e potere detonante degli ordigni), e con essa il livello di emissione
di gas, polveri e fumi, con conseguente incremento del livello di
contaminazione dei suoli e delle acque.
· La
mancanza totale di valutazioni dell’impatto acustico prodotto dai test
distruttivi di campioni di esplosivo e di manufatti militari carichi, cui è dedicato,
nonostante le attività di test con detonazione
di esplosivo risultino le più importanti fonti di inquinamento acustico dello
stabilimento RWM-Italia di Domusnovas. Esiste infatti il ragionevole dubbio che
l'impatto acustico dei “Test distruttivi di campioni di esplosivo” sia
tutt'altro che “poco significativo”, come riportato nell'AIA del 2010, ma che,
al contrario i limiti di sicurezza stabiliti per legge (DPCM del 14 novembre
2007) possano essere raggiunti e/o superati nelle aree in cui si trovano le
case coloniche più prossime allo stabilimento e la zona naturalistica protetta:
Sito di Interesse Comunitario “Monte Linas Marganai” SIC ITB041111.
A queste incongruenze e carenze tecniche è
necessario aggiungere che esistono delle incompatibilità di natura urbanistica,
paesaggistica e culturale che devono essere meglio approfondite.
· L’errata destinazione urbanistica
dell’area suggerirebbe di attendere la redazione del PUC di Iglesias o di
sottoporre l’eventuale variante di destinazione urbanistica a Valutazione Ambientale
Strategica. In quanto attualmente l’area interessata dal progetto definita
“zona bianca” deve essere considerata come una destinazione agricola e pertanto
l’approvazione del progetto è condizionato da una preventiva variante allo
strumento urbanistico vigente, ovviamente tale variante deve procedere in base
ad un ben determinato iter che è simile a quello previsto per l’approvazione
del PUC.
· La prossimità del Sito di Interesse
Comunitario “Monte Linas-Marganai” n° ITB041111 allo stabilimento, renderebbe
necessario predisporre una Valutazione di Incidenza per analizzare gli effetti
dell’attività industriale sulle specie protette nel SIC. Considerate le
numerose criticità conseguenti alle attività umane già presenti nell’area, il
pericolo paventato è che il nuovo Campo Prove, proposto dalla RWM Italia, possa
acuire la vulnerabilità di un territorio già fragile danneggiando ancora di più
le specie protette presenti nel Sito di Importanza Comunitaria, vanificando
pertanto l’attività di tutela e di conservazione in atto.
· L’incompatibilità del nuovo impianto
con le tutele previste dal Piano Paesaggistico Regionale. L’area oggetto
dell’intervento ricade all’interno dell’Ambito Paesaggistico n. 7 “Bacino
Metallifero” del Piano Paesaggistico Regionale ed è classificata come “zona ricoperta da bosco”.
· La presenza nell’area di significative emergenze
culturali quali il tempio punico di “Genn’e Cantois”, di fondamentale
importanza per la conoscenza del periodo punico in Sardegna.
In
conclusione
A sostegno della necessità di un accurata
Valutazione di Impatto Ambientale complessiva e integrata di tutti gli
interventi previsti dal piano di potenziamento varato da RWM Italia S.p.a. per
il suo stabilimento di Domusnvas – Iglesias si devono, in sintesi, considerare
i seguenti punti:
A) Il piano di investimento per il potenziamento
dello stabilimento comprende un gran numero di interventi differenti, connessi
funzionalmente tra loro (almeno 10 da novembre 2016 a oggi). Tali interventi
sono destinati ad accrescere notevolmente l'impatto ambientale complessivo
dello stabilimento in tutti i suoi aspetti (quali ad esempio le emissioni in
atmosfera, l'inquinamento acustico, il prelievo idrico, la produzione di acque
reflue e di rifiuti, l'incremento del traffico veicolare di sostanze e
manufatti pericolosi, l'impatto sull'ambiente umano e naturale circostante,
etc.).
B)
Risultano importanti inadempienze del gestore – RWM Italia S.p.a. - rispetto ad
aspetti sostanziali previsti dall'AIA in vigore.
C)
Il progetto del “Campo Prove 140” contiene rilevanti carenze e imprecisioni, rendendo del tutto inesistente la valutazione degli impatti ambientali
dell'intervento proposto. In particolare si evidenzia l’assenza di un seria
analisi su:
·
quantitativo di esplosivo massimo impiegabile nei
test;
·
calcolo delle distanze di sicurezza rispetto alle
strutture civili circostanti;
· valutazione degli inquinanti rilasciati in
atmosfera, in modo incontrollato, dalle “emissioni diffuse” conseguenti ai test
esplosivi, sotto forma di gas, fumi, e polveri;
· contaminazione del suolo conseguente alla
rideposizione delle polveri e fumi prodotti dai test esplosivi;
· contaminazione delle acque conseguente al
dilavamento dei contaminanti depositati al suolo;
·
inquinamento acustico dovuto ai test esplosivi.
D)
Vi sono consistenti elementi per ritenere che la realizzazione di un nuovo
poligono per test esplosivi denominato “Campo Prove 140” risulti incompatibile con
l'ambiente naturale e umano circostante oltreché in contrasto col le tutele
previste dal PPR.
In
particolare aumenterebbe l’inquinamento prodotto dallo stabilimento, compreso l'inquinamento
acustico prodotto dai test esplosivi, già grave al momento attuale, e
incompatibile con l'ambiente naturale e umano circostante.
Sulla
base di queste considerazioni quindi:
non
solo il progetto del nuovo poligono denominato “Campo Prove 140 risulta
gravemente carente negli elementi che riguardano la valutazione del suo impatto
ambientale (emissioni di inquinanti in atmosfera, nei suoli, nelle acque e
inquinamento acustico), rivelando anche forti profili di incompatibilità con
l'ambiente umano e naturale circostante (specie per quanto riguarda
l'inquinamento acustico), ma non può neppure essere valutato singolarmente,
come si trattasse di un intervento isolato. Quella dei test esplosivi è infatti
un’attività connessa alla produzione di manufatti militari carichi nel suo
complesso, e il progetto di realizzazione del nuovo “Campo Prove 140” deve
essere valutato in maniera integrata e congiunta con tutti gli altri interventi
(almeno dieci) che fanno parte del medesimo piano di potenziamento ed
espansione dell'attività produttiva, considerando gli effetti cumulativi e
l'impatto ambientale complessivo di tutti gli interventi previsti.
Oltretutto
nessun piano di espansione e potenziamento può essere preso in considerazione
se prima non si verifica l'adeguatezza e il rispetto dell'AIA concessa nel 2010,
sanando le manifeste inadempienze del gestore. Tale presupposto è necessario
sia per valutare l'impatto ambientale dello stabilimento nella sua attuale
configurazione, sia, a maggior ragione, per valutare un suo eventuale
potenziamento con conseguente espansione delle attività.
Per tutti questi motivi l’Associazione Italia Nostra Sardegna
ha chiesto che il progetto industriale sottoposto a procedimento di Verifica di
Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) - relativo alla
realizzazione del nuovo campo prove R140 nel comune di Iglesias (provincia Sud
Sardegna) proposto dalla società RWM spa - tutte le attività in corso o richieste dalla società RWM spa e l’intero
processo produttivo dello stabilimento RWM spa di Domusnovas - Iglesias, vengano assoggettati a VIA.
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