Fanno ben sperare le dichiarazioni sul futuro energetico della Sardegna fatte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso della visita dello scorso 2 ottobre in Sardegna. Con una inusuale chiarezza il presidente Conte ha ribadito l’obbiettivo della decarbonizzazione dell’isola entro il 2025 senza che sia previsto alcuno slittamento al 2030 e ha chiuso qualsiasi possibilità di realizzare in Sardegna il sempre più contestato e inutile metanodotto, indicando come soluzione possibile un’isola green e il ricorso alle rinnovabili e al cavo di collegamento tra Sicilia e Sardegna.
Le associazioni ambientaliste Italia Nostra e WWF della Sardegna condividono l’impegno alla cessazione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica entro il 2025 previsto dalla Strategia energetica nazionale 2017. Esso deve essere considerato come un obbiettivo inderogabile se si vuole dare una risposta coerente rispetto agli obiettivi posti dall’Agenda ONU 2030 e alla crescente mobilitazione delle nuove generazioni contro i cambiamenti climatici che reclamano il loro sacrosanto diritto al proprio futuro.
Le associazioni ambientaliste Italia Nostra e WWF della Sardegna auspicano che tutti i portatori di interesse facciano proprio l’obbiettivo della decarbonizzazione dell’isola e comincino a lavorare in questa direzione, abbandonando ipotesi di industrializzazione fallimentare come quelle inseguite fino ad oggi e lavorando per eliminare o almeno contenere l’emergenza sanitaria intimamente legata alle emissioni inquinanti provenienti dalle centrali termoelettriche e più in generale dall’attività industriale che ha creato una situazione sanitaria tra le più critiche e preoccupanti della Sardegna e disincentivato la nascita di attività̀ economiche sostenibili e di economia circolare.
La nostra sfida è la trasformazione e il cambiamento. Dobbiamo puntare verso una rivoluzione globale per l’energia pulita distribuita e accessibile a tutti.
Da molti anni le associazioni ambientaliste, comitati, sindacati di base e cittadini sono impegnati nel contrasto alle emissioni climalteranti derivanti dall’utilizzo dei combustibili fossili, nel rivendicare un ambiente vivibile e un’atmosfera meno inquinata e nel combattere la speculazione e i collegamenti al malaffare nel campo delle rinnovabili. Le associazioni ambientaliste Italia Nostra e WWF della Sardegna sono quindi fermamente convinte che il phase out previsto entro il 2025 vada nella direzione auspicata dalle Associazioni ambientaliste e rappresenti una grande opportunità̀ per l’Italia e per la Sardegna.
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