Italia
Nostra e il pastore Ovidio Marras hanno vinto, il resort di lusso è stato
bloccato e potrebbe essere demolito.
La
sentenza dello scorso 9 gennaio del Consiglio di Stato, confermando la sentenza
del 6 febbraio dell’anno scorso con la quale il Tar sardo aveva accolto il
ricorso sulla legittimità delle concessioni paesaggistiche, ha impedito che un
disastro paesaggistico si portasse a
compimento bloccando definitivamente i lavori edilizi di un immenso cantiere
edile e salvando un suggestivo tratto di costa della Sardegna dalla completa
distruzione.
Con
una decisione articolata in 84 pagine ricche di riferimenti giurisprudenziali i
giudici del Consiglio di Stato hanno bocciato i ricorsi in appello del
costruttore e del comune di Teulada e hanno stabilito definitivamente che la
valutazione d’impatto ambientale all’origine delle autorizzazioni era
illegittima perché «frammentata» sui sei piani di lottizzazione proposti dalla
Sitas, di cui è stato realizzato solo il primo. Una scelta che per il Tar - e
per i giudici di secondo grado - costituisce un grave travisamento dei fatti.
L’impatto del progetto sul paesaggio di Teulada - hanno scritto i giudici della
quarta sezione, doveva essere valutato nel suo complesso, perché fosse chiaro
il rapporto tra il «sacrificio ambientale» e le eventuali ricadute sociali
dell’intervento.
A
Capo Malfatano, in prossimità della suggestiva spiaggia di Tuerreda, la SITAS
immobiliare con alcune delle più agguerrite società di costruzione della
penisola stava realizzando un immenso intervento immobiliare di circa 200 mila
mc di cemento, equivalenti all’insediabilità di circa 3.300 abitanti.
Insediamento turistico sul mare che aveva ricevuto l’autorizzazione di regione
Sardegna, comune di Teulada e, con un artificio, anche parere positivo dalla
Valutazione di Impatto Ambientale.
La
sentenza del Consiglio di Stato a riportato la legalità in un angolo della
regione Sardegna nella quale troppo
spesso essa viene considerata un fastidio da superare anziché un valore da
perseguire e garantire.
Italia
Nostra ha creduto fortemente in questa battaglia, nella quale ha speso energie
e risorse, per la difesa di questo luogo unico ha svolto un’azione con grande
impegno e determinazione che ha visto coinvolti il Consiglio Regionale di
Italia Nostra Sardegna e il Direttivo
Nazionale, la delegata alla Pianificazione Paesaggistica per la Sardegna Maria
Paola Morittu e gli avvocati Filippo Satta e Carlo Dore.
La
sentenza è una grande vittoria contro un'immensa e continua aggressione
all'ambiente e al paesaggio della Sardegna. Il Consiglio di Stato non solo ha
riconfermato il valore assoluto del paesaggio sugli interessi economici, ma ha
anche confermato la funzione delle associazioni in difesa del patrimonio
culturale e a bocciato ancora una volta la speculazione immobiliare e
l’attività di amministratori senza scrupoli che barattano il territorio e il
paesaggio della Sardegna in cambio di un piatto di lenticchie.
sentenze
sull'argomento
La Nuova Sardegna - Capo Malfatano, stop definitivo al resort di lusso della Sitas
Sardegna Oggi - Capo Malfatano, i giudici bloccano il resort di lusso. Italia Nostra esulta: "Una battaglia per l'ambiente"
Verdi Ambiente e Società (VAS) - Il contestato resort di Capo Malfatano in Comune di Teulada e le vittorie di un pastore sardo e di Italia Nostra
Monitorimmobiliare - Sardegna: da Consiglio di Stato stop al progetto Capo Malfatano
Il Fatto Quotidiano - Il pastore ferma il cemento a Capo Malfatano
Tiscali - Capo Malfatano salvo dalla cementificazione: Il Consiglio di Stato da Ragione agli ambientalisti
Alguer.it - Capo Malfatano, stop al resort a 5 stelle
Alguer.it - Capo Malfatano, stop al resort a 5 stelle
N°
e data : 140115 - 15/01/2014
Stop
ai grattacieli sulla spiaggiadi Tomaso Montanari
SCATTI
DA UN PATRIMONIO
Ø Capo Malfatano
Sud della Sardegna
MADE
IN BENETTON Ogni tanto una buona notizia. Il 9 gennaio le
sessanta cartelle di una sentenza della IV sezione del Consiglio di Stato hanno
salvato un pezzo di paesaggio italiano: Capo Malfatano, all'estremo sud della costa
della Sardegna. Qui la Società Iniziative Turistiche Agricole Sarde e una cordata
di costruttori di tutto rispetto ( Sansedoni, Benetton, Toti e Caltagirone)
stavano costruendo hotel e servizi per quasi 200.000 mila metri cubi di cemento
(paria circa 15 palazzi di dieci piani) collocati a 300 metri dalla spiaggia di
Tueredda.
Se è dovuto intervenire il Consiglio di Stato è
perché il Comune di Teulada e la Regione Sardegna avevano tranquillamente
concesso tutte le autorizzazioni (ennesimo atto di interessato suicidio), e la Soprintendenza
non aveva fatto una piega (ennesima complicità nel suicidio) .
Il primo a opporsi un semplice cittadino: Ovidio
Marras, contadino e pastore di 82 anni, supportato dallo
straordinario GrIG (Gruppo di Intervento Giuridico).
Ma mancavano i soldi per percorrere fino in fondo l'iter sdella giustizia
amministrativa, ed è qua che è intervenuta Italia Nostra, un' associazione cui
tutti noi dovremmo essere profondamente grati.
"La sentenza - scrive proprio Italia Nostra
- è una vittoria contro un' immensa e continua aggressione all'ambiente. Il
Consiglio di Stato non solo ha riconfermato il valore assoluto del paesaggio sugli
interessi economici, ma ha anche confermato la funzione delle associazioni in
difesa del patrimonio culturale. Un'azione
svolta con grande impegno e determinazione dal
consiglio regionale di Italia Nostra Sardegna, da Maria Paola Morittu e dall'
avvocato Filippo Satta per la difesa di un luogo unico.
Malfatano deriva dall' arabo Amal fatah' che vuol
dire “il luogo della speranza”, la speranza che per Italia Nostra sentenze come
queste indichino quale debba essere il rispetto che il nostro patrimonio storico,
artistico e naturale merita ogni giorno nel nostro Paese "
E sembra di vederlo, su qualche nuvola nel cielo
della Sardegna, il sorriso di Antonio Cederna.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina