Ai cittadini del Comitato Santu Matzeu – Bitti
A tutti i partecipanti all’assemblea popolare di
Bitti del 17 marzo 2018
Pur non
potendo essere presente oggi alla vostra assemblea popolare, con questo breve
saluto voglio testimoniare la mia vicinanza e quella di Italia Nostra –
degnamente rappresentata alla riunione odierna dal nostro ingegner Mauro
Gargiulo - alla protesta da voi attivata
per impedire l’ennesima violenza al territorio agricolo di Bitti, Orune e
Buddusò e al paesaggio della Sardegna.
La
costituzione del comitato e l’organizzazione dell’assemblea di oggi costituiscono
un passo importante per attivare una corretta campagna di informazione
finalizzata a far conoscere le insidie del parco eolico e il danno per l'intera
comunità interessata, e per individuare assieme anche agli studiosi e ai
tecnici che partecipano all’assemblea e che hanno scelto di stare dalla parte
dei cittadini e della Sardegna, le modalità per contrastare l'installazione
delle torri eoliche nei comuni di Bitti, Orune e Buddusò.
Il percorso
che ci attende non sarà facile, dobbiamo contrastare gli interessi dei signori
del vento, dobbiamo lottare in maniera impari contro questi potenti che dalla
loro parte hanno le leggi, fatte apposta per favorire gli interessi degli
speculatori delle rinnovabili, hanno le forze politiche e grandi capitali a
disposizione.
Noi cittadini
della Sardegna, Comitati Civici, Associazioni Ambientaliste, combattiamo con le
armi della ragione, con l’amore per la nostra terra, con la volontà e la
caparbietà dei sardi. Non è tanto, ma è abbastanza.
Con queste
armi siamo riusciti infatti a vincere grandi battaglie in Sardegna: abbiamo impedito
l’installazione dei radar nei promontori più suggestivi della Sardegna, siamo
riusciti a bloccare le trivelle della Saras prima che perforassero il magnifico stagno di
S'Ena Arrubia, ad Arborea, abbiamo salvato 250 ettari di fertile suolo
agricolo nelle campagne di Gonnosfanadiga dall’invasione di specchi e acciaio dell’impianto
termodinamico solare e abbiamo riportato
tante altre piccole ma importanti vittorie.
Tutto
questo è stato possibile grazie all’impegno dei cittadini, alla loro capacità
di organizzarsi, di informare e di lottare, di saper coinvolgere la comunità, e
di saper avanzare proposte alternative per il futuro energetico della Sardegna
che passi attraverso le energie rinnovabili autoprodotte e condivise e che blocchi sul nascere la speculazione che
distrugge il nostro territorio e il nostro paesaggio.
Vi auguro
buon lavoro e vi ringrazio per tutto quello che state facendo
Li 17 marzo
2018 Graziano Bullegas
IL COMITATO SANTU MATZEU CHIAMA A
RACCOLTA LA COMUNITA’ DI BITTI: DIBATTITO PUBBLICO SUL PARCO EOLICO SA
GOMORRETTA
Si discuterà del Parco eolico Sa
Gomorretta domani 17 marzo a Bitti. L’appuntamento è dopo la mungitura alle
18,30 nel salone parrocchiale messo a disposizione da don Totoni Cossu, nuovo
parroco del centro barbaricino, affinché la comunità sia informata sulle caratteristiche tecniche dell’opera e
sugli impatti ambientali che ne deriverebbero. Il Comitato popolare Santu Matzeu, che si è
costituito non appena la notizia del Parco eolico si è cominciata a diffondere,
non ha perso tempo ed ha iniziato a svolgere una pressante opera di
sensibilizzazione popolare, raccogliendo firme e chiamando non solo docenti
universitari e ambientalisti, ma l’intero
corpo sociale a discutere della
problematica.
Mauro Pili, giornalista, che ha il
merito di aver segnalato con tempestività la proposta progettuale, la
inquadrerà nella più ampia problematica della speculazione energetica.
Mauro Gargiulo, ingegnere e rappresentante di Italia Nostra,
illustrerà il Parco sotto l’aspetto tecnico ed ambientale, mentre a Nando
Buffoni, economista e bittese, è affidata l’analisi economica.
Bachisio e Giuseppe Bandinu,
bittesi doc, l’uno docente universitario di antropologia, l’altro magistrato,
illustreranno rispettivamente
implicazioni sociali e giuridiche sottese all’impianto.
Ignazio Camarda, professore di
botanica, analizzerà la questione degli impatti sulle matrici ambientali, mentre
Sandro Roggio, architetto e urbanista, affronterà il problema sotto l’aspetto
paesaggistico.
Il vero protagonista dell’incontro
sarà però la popolazione di Bitti, sa
comunitade, che è chiamata a prendere coscienza e conoscenza degli aspetti
tecnici e ambientali dell’intervento e a pronunciarsi sulla sua eventuale realizzazione.
In una società, che si dice
democratica, l’informazione infatti non può essere circoscritta alla notizia di
poche incomprensibili righe apparse il 25 gennaio su di un ignorato sito del
Ministero dell’Ambiente o ad una formale affissione all’albo pretorio del
Comune, confusa tra gli annunci di matrimonio e di decesso. Le nuove norme
sulla procedura di VIA (Dlgs 104/2017) hanno inferto un colpo mortale al
Dibattito pubblico, silenziandolo, in aperta violazione della Convenzione di
Aarhus che obbliga lo Stato italiano ad assicurare la più ampia ed effettiva
partecipazione dei cittadini ai processi decisionali che investono i temi
ambientali. Le Associazioni ambientaliste lo avevano denunciato, ma sono
rimaste inascoltate, perché questa classe politica non sola è sorda alla voce
del popolo, ma impone anche il bavaglio. Eppure con i processi di
scolarizzazione di massa e il diffondersi travolgente dei media si amplia a
dismisura nella gente comune il desiderio di conoscenza e la volontà di poter esprimere
la propria opinione sulle decisioni che riguardano il proprio destino e quello
delle future generazioni. Il diritto, per dirla con due semplici parole, ad una
“Democrazia Partecipata”!
La sfida di questo diffuso sentire è
stata raccolta dai Comitati civici, il vero lievito del dibattitto politico
attuale, altrimenti ridotto a starnazzo mediatico per l’accaparramento di
poltrone. Il tentativo di tacitare l’azione dal basso (ricordate i “comitatini” che tanto davano
fastidio all’uomo solo al comando in occasione della Caporetto del 4 dicembre?)
si è risolto in un suicidio politico, che ha ridotto in cenere la sinistra
italiana. La Sardegna ha saputo dare a questa esigenza collettiva una voce corale
che viene dal basso, una voce che per paradosso proviene da una terra che si
vuole per falsa vulgata racchiusa nel mito del suo passato e rassegnata al non
cambiamento. Dal cuore barbaricino di questa terra nasce ora una nuova sfida a
una multinazionale e a un potere politico che tenta di espropriare la comunità
del diritto all’autodeterminazione. La risposta è in quel dibattito pubblico vanamente
tacitato, in “su fogu de sa paraula”, perché come ricorda ancora una volta Bandinu “semus meres in domo nostra!”
Mauro Gargiulo (Referente Energia Italia Nostra Sardegna)
IL COMITATO POPOLARE
“Santu Matzeu” BITTI
Invita tutti i Cittadini e l’Amministrazione Comunale
a partecipare
ASSEMBLEA
PUBBLICA CONTRO IL PROGETTO DI UN MEGA PARCO EOLICO A BITTI
Analisi
iniziale: MAURO PILI Giornalista – leader di “Unidos” ed ex Presidente
Regione Sarda
Interventi
Ing.
MAURO
GARGIULO Referente Energia di “Italia Nostra” - Sardegna
Prof.
BACHISIO
BANDINU Antropologo e
profondo conoscitore della realtà locale
Prof.
IGNAZIO
CAMARDA Botanico
Dott. NANDO BUFFONI Economista
Arch.
SANDRO ROGGIO Urbanista
Avv.
GIUSEPPE
BANDINU Magistrato
SABATO 17 MARZO 2018
SALONE PARROCCHIALE – ORE 18.30
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