Il chiostro dell'Hospitalis Sancti Antoni durante la serata
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Il file rouge del cartellone di Dromos festival 2014 è
"I giardini dell'Eden": un tema evocativo di paradisi perduti e di
luoghi ancora presenti nel territorio della Sardegna.
Mercoledì 6 agosto l'Osvic propone una serata di
approfondimento presso l'Hospitalis Sancti Antoni di Oristano. Renato
Soru, Giorgio Todde e Graziano Bullegas, presentati da Paola Gaidano, discuteranno di paesaggio e di PPR, di
territorio, di land grabbing e di urbanistica, di energia e di PEAS e
... della Sardegna.
Dromodiario di Alessandro Melis
L'Eden è quella vecchia casa/ in
cui abitiamo ogni giorno/
senza sospettare quale sia la
sua vera natura/ finché non la perdiamo.
(Emily Dickinson)
E ieri, ieri mi sono davvero perduto.
Me ne sono andato dal chiostro di Sant’Antonio con una rabbia addosso, ma una
rabbia, che aveva un orribile colore d’impotenza. Che ci si sente davvero
condannati, quando si comprende così da vicino che a fregarci, a farci
ammalare, ad ucciderci sono proprio proprio coloro che ci dovrebbero
proteggere.
Ha cominciato Paola, a farci perdere,
a farci galleggiare ancora dentro numeri terribili. Ci sono 7110 pozzi di
petrolio e gas, nel giardino d’Italia. Più di mille attivi. E tutti, tutti sono
nati con promessa di sviluppo, promessa di lavoro. E tutti, tutti lasciano solo
povertà, desolazione e morte. E il 43 percento, e 2 Kilowattora, e nel 2004
abbiamo bloccato tutto, e io faticavo a capire le cose proprio proprio nel dettaglio,
ma era chiaro che in tutto questo c’erano degli sconfitti, ed eravamo tutti
noi. E poi c’era Giorgio Todde, che ha iniziato a fare domande scomode. Quando
è che ci siamo vergognati di noi stessi? Quando è che abbiamo cominciato ad
abbattere ciò che siamo, insieme alle nostre case di ladrini? Quando è che
abbiamo deciso di essere così complici? Quando abbiamo scelto di confondere lo
sviluppo indiscriminato con il progresso intelligente e consapevole?
E c’era Graziano Bullegas, che
provava a rispondere, e aveva un sorriso addolorato. E qualcuno a un certo
punto ha detto Costruiamo industrie dove dovremmo produrre cibo. E io ho
capito che davvero, davvero
abbiamo perduto la strada.
Ho perso il sonno, ho perso il
conto, ho perso le chiavi di casa.
Ho perduto l’autobus, perdo pezzi,
mi sono perso.
E poi, a perderci del tutto, sono
arrivati i pozzi, dentro la valle dell’Acri, giù, in Basilicata, e Ormai non
produrremo più altro che barili di petrolio, e non c’è più posto per il
grano, il pane, l’olio. E la Contrada delle Vigne è diventata viola, ma di
lividi e vergogna, non di vino. E Signor sindaco, voi dovete fare qualcosa,
e Stanno vendendo la nostra pelle, e sopra, sopra di noi che guardavamo
quei volti lucani che ci somigliano così tanto, sopra di noi persino la palma
fremeva di rabbia. E Se mi pagano bene, io me ne vado, che non posso vivere
in queste condizioni, e le malattie cardiovascolari triplicate, e i tumori
raddoppiati, e Signor sindaco, voi dovete fare qualcosa, e gli uomini
onesti passano, e il sopruso resta, e intanto il lago del Petrusillo è colmo,
colmo di idrocarburi, e anche la misura è colma, e Signor sindaco, voi
dovete fare qualcosa, e se avete delle difficoltà, non è il medico che vi ha
detto che dovete rimanere in quel posto.
Cala Cartoe |
E abbiamo perso il treno,
perso le parole, sulla punta della
lingua,
abbiamo perduto il senno, il senso
è perduto,
resta solo la vergogna, un
pezzetto di speranza, uno sputo.
Uno sputo in faccia, secco secco, a
quella faccia di gomma che si chiama Raffaele Vita, direttore generale di un
organismo di controllo che non controlla proprio niente, e anzi nasconde,
infanga, sporca. Raffaele Vita, che dovrebbe chiamarsi Morte, invece, di
cognome, perché lui non sa proprio nulla di cosa è la vita, la vita da ringraziare
al risveglio ogni mattina, la luce, la forza di dirsi onesti, no, io questo
proprio non lo faccio, a me, alla mia terra, ai miei figli, ai miei alberi, ai
miei giardini.
Che la soluzione, c’è, non ci siamo
persi del tutto, fino a quando ci sarà gente come quella ragazza che ieri, a un
certo punto, si è alzata e ha raccontato come e perché non si devono usare le
trivelle ad Arborea, e ha snocciolato dati, e ha fatto proposte alternative, e
piani di energia, e di pulizia. Che si deve sempre avere, in tasca, la
proposta. Avere sempre una risposta a chi dice Eh, ma dite no a tutto.
No, caro mio, questo è giusto e questo è sbagliato, e noi diciamo no a tutto
quello che non è compatibile con i nostri diritti fondamentali. E lo facciamo
anche per te, per i tuoi cari, per i tuoi figli. E non importa se non dirai
grazie. La nostra è energia buona, regalata a fondo perduto.
Ho perso l’ultimo treno, ne
inventerò degli altri.
Ho perso amici, a volte, e poi
alcuni, quelli veri, li ho ritrovati.
Ho perso un’occasione, ma poi mi è
caduta addosso una fortuna.
Ho perso il tramonto della
Luna,
ma ho guadagnato un alba.
E oggi vedremo Capo e croce, il film
che Paolo Carboni e Marco Antonio Pani hanno realizzato per raccontare Le
ragioni dei pastori, il prezzo giusto del latte, e soprattutto il prezzo della
dignità che ci sta dentro. Che non c’è niente di più caldo e di rassicurante di
un bicchiere di latte. Non c’è niente di più consolante, di più vicino ad un
piccolo paradiso dentro casa. Ma in quel bicchiere c’è fatica, e albe, migliaia
di albe viste e raccontate, e passi, e camminare in montagna e in pianura, e
sole negli occhi, pelle bruciata. Dietro un bicchiere di latte, dentro una
fetta fragrante di formaggio, ci sono vite infinite, paradisi faticati. È un
attimo perderli, perderci tutti, dentro un bicchiere di latte rovesciato. Che,
come scriveva la Dickinson, l’Eden ce lo abbiamo sotto gli occhi, ce l’abbiamo
in casa, ci abitiamo ogni giorno
senza sospettare quale sia la sua
vera natura
finché non lo perdiamo.
Osvic e Dromos Festival:
Programma
5-6-7 Agosto
2014
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Per l’edizione 2014 del
Dromos Festival, l’Osvic, propone un approfondimento inerente la perdita e il
depauperamento di quei paradisi naturali che, per svariate ragioni, possono
considerarsi oramai “paradisi perduti”.
Tre
serate per tre doc-film le cui proiezioni saranno arricchite dalla presenza di
registi, di associazioni locali e di esperti impegnati, insieme all’Osvic sui
temi del diritto alla terra e della salvaguardia del paesaggio; il tutto
inserito all'interno del progetto Apriti Sesamo. Nuove Reti di Cooperazione per
la sovranità alimentare (Aid/10113/cefa/ita)
Martedì 5
agosto
Nurachi. Ore
20.00. Cortile Museo Peppetto Pau
Incontro con Alessandro
Rossi
A seguire GOD SAVE THE
GREEN di Michele Mellara e Alessandro Rossi, 75’, 2012.
Storie di gruppi di
persone che attraverso il verde urbano hanno dato un nuovo senso alla propria
comunità e allo stesso tempo hanno cambiato in meglio il tessuto sociale e
urbano in cui vivono.
Mercoledì
6 agosto
Oristano. Ore
20.00. Chiostro Hospitalis Sancti Antoni
Incontro
con Renato Soru parlamentare europeo ed ex presidente della Regione
Sardegna. Graziano Bullegas, Presidente Italia Nostra
Sardegna. Giorgio Todde, scrittore e giornalista.
A
seguire NERO D’ITALIA di Valeria Castellano, 53’, 2013.
In Basilicata si produce l’80% dell’oro nero italiano. E’
la regione che paga il prezzo più alto in un sistema che fa dell’Italia un
paradiso fiscale per le trivelle. Nero d’Italia è il tentativo di far rivivere
attraverso le parole, immagini e musica, le storie di chi vive all'ombra delle
trivelle, storie che potrebbero riproporsi drammaticamente anche nei paradisi
della Sardegna.
Giovedì 7
agosto
Nurachi. Ore
20.00. Cortile Museo Peppetto Pau
Incontro
con Paolo Carboni e Marco Antonio Pani,
A
seguire CAPO E CROCE. LE RAGIONI DEI PASTORI di Marco Antonio Pani e
Paolo Carboni, 104’, 2013
Durante la
lunga estate del 2010 i pastori sardi invadono porti, aeroporti, strade,
inondano le vie del capoluogo Cagliari, occupano il palazzo della Regione per
cercare di ottenere dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale:
il latte
L’ingresso alle proiezioni è libero
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Costa di Teulada
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Dromos
Festival
sedicesima edizione
"I
giardini dell'Eden"
Oristano,
Cabras, Baratili San Pietro, Marrubiu, Mogoro, Morgongiori,
Nurachi,
Nureci, Villanova Truschedu, Villa Verde
29
luglio > 16 agosto 2014
Comunicato stampa del 4 agosto
“Paradisi peduti” al festival Dromos: tre
incontri per altrettanti docufilm
sui temi
del diritto alla terra e della salvaguardia del paesaggio.
Martedì e giovedì a Nurachi, mercoledì a
Oristano.
*
Incursione del cinema documentario domani (martedì
5), mercoledì 6 e giovedì (7 agosto) per il Dromos Festival. Tra Nurachi e
Oristano è in programma un ciclo di tre incontri intorno ad
altrettanti docu-film sui
temi del diritto alla terra e della salvaguardia del paesaggio. Lo scopo dell'iniziativa, ideata dall'organismo di volontariato
internazionale O.S.V.I.C in linea con il fil rouge "I Giardini dell'Eden" scelto per questa
edizione del festival, è stimolare la riflessione e il confronto sulla perdita
o il depauperamento di quei paradisi naturali che, per le più svariate ragioni,
possono considerarsi, oramai, “paradisi perduti”.
Si comincia domani (martedì 5 agosto) a Nurachi,
nel cortile del Museo Peppetto Pau (in via Dante), dove
il regista Alessandro Rossi presenta il suo "God Save the Green",
un mosaico di storie su gruppi di
persone che, attraverso il verde urbano, hanno dato un nuovo senso alla parola
comunità e allo stesso tempo hanno cambiato in meglio il tessuto sociale e
urbano in cui vivono.
Mercoledì (6 agosto) ci si trasferisce al Chiostro Hospitalis Sancti Antoni (in
via Sant'Antonio) a Oristano per
l'intervento del parlamentare europeo
Renato Soru, del presidente di
Italia Nostra Sardegna Graziano Bullegas e dello scrittore –
ambientalista Giorgio Todde sul film "Nero
d'Italia", docu-film
di Valeria Castellano girato nella in Basilicata nelle "valli del petrolio".
Attraverso parole, immagini e musica, sono
narrate le storie di chi vive all'ombra delle trivelle.
Giovedì (7 agosto) si torna al Museo
Peppetto Pau a Nurachi, dove i registi Paolo Carboni e Marco
Antonio Pani presentano il loro film "Capo e croce", un
viaggio inedito alla ricerca delle origini della protesta dei pastori
sardi nel 2010 per cercare di ottenere
dignità e un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte.
Nella
stessa giornata, a Oristano, spazio
a un'iniziativa dedicata ai bambini dai 4 ai 10 anni, a cura della libreria Altrestorie, in programma alle
18 ai Giardini Pubblici (in via Oristano): il laboratorio sulle energie
rinnovabili dal titolo “Nelle mie mani….
l’officina dell’energia”. L'ingresso
è libero. Per informazioni e iscrizioni telefonare al numero 0783 36 00 09.
La musica al festival Dromos ritorna invece nel fine
settimana: sabato (9 agosto) a Villanova
Truschedu, al Santuario
di San Gemiliano (ore 22), tiene
banco il gruppo Karl Hector
& the Malcouns, mentre domenica
(10 agosto), nel centro storico di Morgongiori (ore 20), arriva l'Hypnotic Brass Ensemble, formazione di Chicago a base di
ottoni.
facebook.com/dromosfestivalsardegna
Sull'argomento
Gooristano - Dromos festival 2014
La Nuova Sardegna - Oristano, la sedicesima del Dromos festival
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