Il ponte attuale e la scultura del maestro Salidu |
La Spaini
Architetti Associati assieme ad altri studi tecnici si è aggiudicata i giorni
scorsi il primo premio nella gara per la progettazione esecutiva della circonvallazione
di Sant'Antioco e del nuovo ponte di collegamento dell'isola col resto della
Sardegna. "Tali opere consentiranno
il passaggio di imbarcazioni a vela di grosse dimensioni, alle quali è
attualmente impedita la navigabilità" si legge nel Piano Sulcis che ha
previsto un importo di spesa intorno ai 70 milioni di euro per la realizzazione
dell'opera.
A Sant'Antioco
esisteva un problema di cui pochi avevano avvertito l'importanza e l'urgenza: il
passaggio sotto il ponte delle imbarcazioni a vela di grosse dimensioni! Quello
che non spiega il Piano Sulcis è la destinazione di queste imbarcazioni: perché
devono passare sotto il ponte, dove sono dirette? E' davvero importante poter prendere
la "scorciatoia della laguna", risparmiando di circumnavigare l'isola
di Sant'Antioco, per queste grosse imbarcazioni che navigano in lungo e in largo
per il mar Mediterraneo o che magari vengono dall'oceano Atlantico? E'
giustificata la spesa di 70 milioni di euro per far risparmiare qualche ora di
navigazione a delle barche dirette chissà dove?
Rendering del ponte in progetto |
Pensavamo che
una comunità intelligente dovesse attrezzarsi per meglio ospitare e supportare
le imbarcazioni e non invece fornire vie di fuga perché possano allontanarsi più
velocemente!
E' bene
ricordare che "la scorciatoia" si realizzerà a danno della laguna di
Sant'Antioco, un ecosistema importante classificato Important Bird Area (IBA),
fonte di reddito per numerose famiglie di pescatori, ricco di biodiversità e
per questo molto fragile e delicato. Essa ospita ancora importanti praterie di
posidonia che oltre a contribuire all'ossigenazione delle acque rappresentano
un sicuro rifugio per uova e avannotti di diverse specie ittiche, oltre che per
tanti molluschi come la preziosissima pinna nobilis. Pensare di trasformare la
laguna in una corsia per aliscafi, in una pista per idrovolanti, o in
autostrada per grossi natanti da diporto significherebbe vanificare il lavoro
di recupero e di risanamento fatto negli ultimi decenni per condannarla nuovamente
al degrado e portare a morte certa il suo ecosistema unico e irripetibile.
Attrezzi per la pesca in laguna |
Se la vera
motivazione per la costruzione del nuovo ponte è solo quella del passaggio
delle grosse barche nella laguna, è bene affrontare seriamente tutte queste
questioni prima di decidere di demolire un ponte in cemento armato realizzato trent'anni
fa, dall'apparenza abbastanza solida e certamente in grado di sopportare la
viabilità per molti anni ancora. In
Sardegna si transita ancora sui ponti in pietra costruiti dai romani, su ponti
medioevali e su altri più recenti che hanno diversi secoli di vita. Un solo
esempio: il ponte in trachite rossa sul Temo, a Bosa, costruito nel 1871 è
tutt'ora aperto al traffico automobilistico.
E' abbastanza
normale piuttosto che questa infrastruttura abbia necessità dopo trent'anni di
una manutenzione ordinaria e eventualmente straordinaria. Nel caso in cui
presentasse problematiche strutturali potrebbe necessitare di eventuali interventi
più radicali, ma non per questo deve essere
demolito.
Italia Nostra
ritiene che assieme all'ipotesi di realizzare un nuovo ponte sia opportuno analizzare
le diverse criticità esistenti nell'isola per meglio capire i reali bisogni e
le necessità degli abitanti dell'arcipelago e stabilire quindi le priorità.
Rendering del nuovo ponte |
Tra le
infrastrutture più importanti ed essenziali per la comunità isolana (abitanti
di Calasetta e Sant'Antioco, ma anche gli abitanti di Carloforte obbligati a
transitare per questa isola) si ritiene
necessario privilegiare quelle che siano in grado di garantire:
1.
un
collegamento rapido e sicuro verso l'isola madre, unica via per raggiungere il
capoluogo sardo, l'aeroporto e il porto;
2.
un
collegamento marino tra laguna e golfo di Palmas che garantisca il ricambio idrico
della laguna e che consenta alle imbarcazioni dei pescatori di transitare dalla
laguna al golfo e viceversa;
3.
un
collegamento veloce tra Calasetta e Carbonia alternativo rispetto all'attuale: un
percorso a basso impatto ambientale che eviti il centro abitato di Sant'Antioco
e l'attuale tratto di SS 126 - Sant'Antioco/Carbonia - ormai trasformato in una lunga periferia
urbana;
4.
un
approdo in grado di ospitare le imbarcazioni e offrire servizi alla marineria
locale, categoria da sempre bistrattata e in perenne stato di precarietà;
Scorcio panoramico dell'area ex Sardamag |
5.
la
riconversione del porto commerciale in porto turistico che sia in grado di
ospitare anche grosse imbarcazioni e di fornire supporto logistico;
6.
bonificare
e recuperare l'area ex Sardamag da destinare ad attività compatibile con il
centro urbano adiacente, col mare e con
l'infrastruttura portuale esistente e da ristrutturare;
7.
tutelare
il mare dell'arcipelago, a garanzia della biodiversità e della salubrità delle
acque, anche attraverso l'istituzione di un'Area Marina Protetta.
Probabilmente esistono anche altre criticità, ma è bene
soffermarsi su queste che a nostro parere appaiono tra le più importanti ed
urgenti.
L'attuale
ponte è già oggi in grado di soddisfare i punti 1 e 2, per il punto 7 (realizzabile
a costo zero) è necessaria una volontà politica finora assente, gli altri quattro
punti, tutti fondamentali e urgenti non trovano risposta oggi e non la troveranno
neppure col nuovo ponte, ma potrebbero essere soddisfatti con i 70 milioni di
euro che si risparmierebbero rinunciando a un'opera inutile.
Eppure il
futuro economico di Sant'Antioco passa attraverso la soluzione di questi
problemi - capace anche di offrire opportunità di lavoro a lungo termine - non
certo con la realizzazione di opere grandiose, di dubbio impatto paesaggistico,
che hanno come unico scopo quello di sprecare soldi pubblici senza alcun
ritorno economico per le comunità.
Sull'argomento
Videolina - Sant'Antioco: "Italia Nostra" critica il nuovo ponte sull'istmo
Pagina facebook della Spaini Architetti Associati con alcune elaborazioni del progetto
Videolina - Sant'Antioco: "Italia Nostra" critica il nuovo ponte sull'istmo
Pagina facebook della Spaini Architetti Associati con alcune elaborazioni del progetto
TG24 Tentazioni della Penna.com - Sant'Antioco. Disco rosso di Italia Nostra per la realizzazione di un nuovo ponte sull'istmo
Sardegna Reporter.it - Ponte di Sant'Antioco: opera inutile?
Sardegna Oggi - Un nuovo ponte per l'isola di Sant'Antioco. Italia Nostra non si fida: "70 milioni per un'opera inutile"
La Provincias del Sulcis Iglesiente - Italia Nostra di Sant'Antioco si schiera contro il nuovo ponte: "un'opera inutile in tempi di crisi"
Sardegna Oggi - Sant'Antioco, il ponte milionario della discordia "l'unico vantaggio è per le barche"
CagliariPad - L'isola di Sant'Antioco ha bisogno di "questo" nuovo ponte?
Sardegna Reporter.it - Ponte di Sant'Antioco: opera inutile?
Sardegna Oggi - Un nuovo ponte per l'isola di Sant'Antioco. Italia Nostra non si fida: "70 milioni per un'opera inutile"
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