Le associazioni ambientaliste, dopo aver acquisito la documentazione trasmessa dal Comune di Alghero, che ha ottemperato alla richiesta di informazioni ambientali e accesso civico, in relazione a indagini e esami fisico-chimici nei depositi “storici”. di posidonia di Alghero e preso atto che la relazione dell’Arpas dipartimento di Sassari e Gallura, redatta in seguito a due sopralluoghi effettuati nel mese di dicembre, si basa esclusivamente su indagini visive ribadiscono la richiesta di indagini e esami fisico-chimici nei depositi “storici” di posidonia di San Giovanni e negli altri ubicati lungo la costa di Alghero.
Inoltre le associazioni ambientaliste, in relazione al riposizionamento - come previsto dalla normativa regionale quale naturale difesa delle coste dall’erosione - della posidonia spiaggiata accumulata esclusivamente nella stagione 2018, chiedono alle istituzioni che i lavori vengano eseguiti con l’utilizzo di mezzi meccanici di piccole dimensioni a basso impatto sull’arenile. Inoltre auspicano, per la prossima stagione, che nell’esecuzione dell’asportazione della posidonia dal litorale sabbioso, vengano tutelate le piante pioniere che insistono sull’arenile, anch’esse rivestono un ruolo importante contro l’erosione come evidenziato nelle “Linee guida per la gestione integrata delle spiagge” della Regione Sardegna.
Infine le associazioni ambientaliste chiedono che nell’estensione del PUL, gli stabilimenti balneari, siano distribuiti ad almeno 50 metri l’uno dall’altro, al fine di restituire porzioni di spiaggia - quale bene comune- alla libera fruizione dei cittadini.
WWF, Italia Nostra Sardegna, Gruppo Intervento Giuridico, Ferderparchi, Lipu, Codacons
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