venerdì 3 aprile 2015

Il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna disconosce e rifiuta la partecipazione dei principali protagonisti della sua creazione.



Italia Nostra Sardegna esprime viva preoccupazione per la decisione assunta dal Commissario Straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna che, con la deliberazione 10/2015 dello scorso marzo ha abolito la Consulta delle Associazioni di Volontariato culturale, ambientale e umanitario. Si tratta dell’ennesima scelta sbagliata, inopportuna e ingiustificata adottata dalla Direzione che indebolisce e mina la vita stessa del  Parco Geominerario.

Area mineraria e Pan di Zucchero
E’ bene ricordare che la Consulta delle Associazioni  è stata istituita nel 2007 in recepimento dei principi espressamente richiamati nel decreto istitutivo, con la finalità di promuoverne la partecipazione delle associazioni alla vita e all’attività del Parco. Con spirito di volontariato Italia Nostra Sardegna ha partecipato con propri esponenti al movimento culturale e ambientalista che ha portato alla istituzione del Parco Geominerario, nonché alle battaglie che, dopo l'avvenuta istituzione, si sono rese necessarie per difendere l'esistenza del Parco e la sua permanenza all'interno dei siti tutelati dall'Unesco, minacciata soprattutto dall’inerzia dei suoi organismi decisionali. Con lo stesso spirito - soprattutto grazie all’impegno pluriennale dei nostri soci Gianni Fanni e Fanny Cao in rappresentanza del CR Sardo, della Direzione Nazionale e della sezione di Cagliari – l’Associazione ha contribuito all’organizzazione di una Consulta che sapesse rappresentare e coordinare la molteplicità di associazioni nazionali e locali che hanno promosso, accompagnato, favorito e veicolato nel territorio l'attività del Parco Geominerario della Sardegna.
 
Laveria Lamarmora
Inspiegabile, pertanto, e arbitraria appare l'abolizione della Consulta, unico organismo democratico capace di portare la voce delle Associazioni dentro l'istituzione e di rilevare le criticità di talune, non poche, iniziative ma anche di individuare e suggerire le soluzioni. Infatti le argomentazioni richiamate dal provvedimento risultano non credibili e inidonee a giustificare l’abolizione della Consulta e men che meno quella secondo cui risponderebbe a principi - sacrosanti - di spending review, dal momento che ormai da tempo il Parco aveva tagliato i fondi destinati all'operatività della Consulta. Provvedimento questo che non ha impedito agli attivisti delle associazioni di proseguire l’attività come volontari e senza alcun rimborso. Al contrario degli organismi dirigenti del Parco.
Riteniamo in definitiva che si sia semplicemente trattato di un atto ritorsivo volto a far tacere le voci critiche che la Consulta ha ripetutamente sollevato sull'operato non sempre limpido degli stessi organismi gestionali del Parco.
Questa ultima scelta degli organismi dirigenti del Parco è funzionale a un’istituzione che si sta trasformando sempre più in un’inutile baraccone che disconosce e rifiuta la partecipazione dei protagonisti principali della sua creazione. e sempre più distante dallo spirito e dalla volontà della comunità che lo ha fortemente voluto. Comunità rappresentata dalle numerose associazioni che hanno concepito un’idea di Parco vivo e partecipato e un’occasione di lavoro per la Sardegna.
Italia Nostra attuerà pertanto tutte le iniziative di contrasto a tale inaudita decisione, che saranno attuate a livello regionale e nazionale, mobilitando e interessando le proprie strutture locali, regionali e nazionali. 

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