Magomadas: c’è chi distrugge le vigne e c’è chi le reimpianta!
A seguito della pubblica sottoscrizione promossa da Italia Nostra Sardegna e Comitato Acqua Bene Comune di Planargia e Montiferro sono pervenute e sono state già consegnate 50 donazioni per un importo di € 3.261,72.
Nella notte del 21 luglio 2020 è stata distrutta la vigna di Franco Sechi, presidente del Comitato Ambiente Planargia, con un atto di intimidazione mafiosa anche contro la popolazione che difende il diritto alla salute delle persone e del territorio di Planargia e si oppone al pericolo di inquinamento prodotto dalla linea fanghi da depurazione della GECO srl di Magomadas, ora sequestrata dalla magistratura.
Il Comitato Acqua Bene Comune Planargia e Montiferro sostenuto da Italia Nostra Sardegna propone un gesto concreto di solidarietà a Franco e alla sua famiglia, come segno di posizione pubblica, consapevole e politica per contribuire con una donazione volontaria al reimpianto della sua vigna.
Il 22 luglio con un comunicato stampa e pubblicazioni sui rispettivi canali WEB parte la raccolta fondi.
al 25-11-2020 sono state effettuate 50 donazioni, per un ammontare complessivo di euro 3.261,72
Alla data odierna ABCPM e ITALIA NOSTRA Sardegna dichiarano chiusa la raccolta fondi, l’intero importo è stato consegnato a mezzo bonifico bancario a Franco Sechi. Il Comitato e l’Associazione ringraziano quanti hanno partecipato alla sottoscrizione, hanno accordato la loro fiducia accogliendo il nostro appello, trasformando la vile distruzione della vigna in un momento di mobilitazione a difesa dei beni comuni e del territorio della Planargia .
Li 25 novembre 2020
Riceviamo e pubblichiamo la comunicazione pervenutaci da Franco Sechi, presidente del Comitato Ambiente Planargia:
Gentilissimi,
riguardo la vostra richiesta, vi espongo la mia personale posizione in merito, ovviamente non condizionante per alcunchè, sono anzi molto imbarazzato perché mai avrei pensato di trovarmi in una situazione del genere.
Ero piacevolmente illuso e convinto che episodi di stampo mafioso, come quello di cui sono stato vittima, fossero lontani da noi, dal nostro ambiente, ma ho dovuto ricredermi quella mattina di metà Luglio scorso.
L’offesa morale è stata forte e tarda a rimarginarsi.
Più volte, nei giorni a seguire, ho pensato di mollare la presa ma la solidarietà e l’affetto ricevuto da tutti, non potevano essere certamente ricambiati con un mio abbandono. Il vile gesto mi ha invece reso ancor più determinato a proseguire la battaglia.
Riguardo l’impiego della vostra sottoscrizione posso dirvi che il danno, come stimato da verbale dei Carabinieri, è di circa seimila euro al quale si aggiunge la mancata produzione per almeno tre annate. Ad oggi sarebbe prematuro parlare di un completo reimpianto del vigneto.
Provvederò a predisporre un sistema di sorveglianza per evitare ulteriori spiacevoli sorprese.
Questo quanto ritengo possa essere utile, rimango comunque a disposizione.
Distinti Saluti,
Francesco Sechi
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