Spiaggia di Coa 'e Cuaddus - Isola di Sant'Antioco |
Un nuovo Piano Paesaggistico Regionale istruito per
correggere gli errori contenuti nel piano del 2006, che si scopre invece strapieno
di grossolani errori.
Uno per tutti: l’art.23 delle Norme tecniche di
attuazione che riguarda le zone umide inserite nella convenzione di Ramsar
prevede che in tali aree si possa insediare qualsiasi opera ad eccezione degli impianti eolici
e dei tralicci per il trasporto dell’energia elettrica; è addirittura possibile
aprire anche nuove strade, infatti le strade son vietate solo ad altezze
superiori ai 900 mt (sic!). Quattro anni di elaborazione non son bastati per capire
che tutte le zone umide in Sardegna si trovano a livello del mare!
Zona umida - Basso Sulcis |
Nelle Osservazioni presentate al procedimento Italia
Nostra ha sollevato una serie di illegittimità, in primo luogo ha evidenziato
che è stato elaborato un nuovo Piano
Paesaggistico utilizzando la scorciatoia della procedura semplificata prevista
per la semplice revisione. Trattandosi di un nuovo Piano si sarebbe dovuta
attivare la copianificazione col Ministero dei Beni Culturali, infatti essa è obbligatoria
anche nelle regioni a statuto speciale come la Sardegna, come confermato da
numerose sentenze di TAR e Corte Costituzionale.
Altro motivo di illegittimità è l’assenza di una corretta procedura di Valutazione
Ambientale Strategica (VAS) che si sarebbe dovuta svolgere con modalità e
criteri trasparenti e in particolare avrebbe dovuto anticipare l’adozione del
PPR per tener conto delle osservazioni prodotte e riorientare quindi lo stesso documento
di pianificazione. È forse in questa totale ignoranza delle procedure, e nella
loro applicazione, che si inserisce lo scivolone fatto i giorni scorsi dall’Assessore
reg.le all’Urbanistica che scambia la Valutazione di Impatto Ambientale con la
VAS.
Sono state messe
in evidenza le tante contraddizioni del Piano che nell’affermare la qualifica
di bene paesaggistico per importanti aree (vedi la fascia costiera attualmente
inedificabile) ne impediscono la tutela consentendo di fatto la realizzazione
di numerosi interventi pubblici e privati: le volumetrie previste dal piano
casa, le nuove strutture residenziali e ricettive connesse ai campi da golf etc…
In taluni casi poi si è voluto strafare
correggendo carte che probabilmente non riportavano errori. È il caso della
ricognizione e delimitazione dei corsi d’acqua. Sono stati spostati i vincoli,
previsti dalla vecchia cartografia all’interno del naturale percorso del fiume
– “dove il fiume non scorre più” - per
essere inseriti nella nuova cartografia “nell’effettivo e reale corso del fiume”.
Purtroppo i fiumi deviati dall’uomo sempre più spesso riconquistano il vecchio percorso senza tener conto del volere
dell’uomo, e neppure della nuova cartografia, e i risultati sono le tante inondazioni che negli ultimi decenni hanno
colpito la Sardegna come l’ultima del 18 novembre, con le conseguenti
numerose vittime.
Insomma una nuova pianificazione paesaggistica
che cancella la precedente, che nel tentativo di correggere gli errori ne
inventa di nuovi, crea semplificazioni cartografiche che si prestano a notevoli
equivoci esponendo aree critiche al rischio di possibile speculazione,
riesuma le vecchie lottizzazioni e elimina
il sistema di tutele introdotto dal piano vigente.
sull'argomento:
Sardegna Geoportale - Mappe tematiche
La Nuova Sardegna - Intervista a Salvatore Settis
Michele Piras - Interpellanza in difesa del PPR
Rossomori - Meno vincoli al mare, condoni nell'agro
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