sabato 19 gennaio 2019

L’A.M.P. deve interessare l’intero Arcipelago del Sulcis

Con una nota inviata ai sindaci di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta, al Servizio Tutela della Natura della Regione Sarda e alla Provincia del Sud Sardegna, Italia Nostra ha manifestato la propria disponibilità  a collaborare con le Amministrazioni contribuendo, sulla base della propria esperienza e delle collaborazioni di importanti esperti in materia, alla istituzione di un’Area Protetta nell’Arcipelago del Sulcis.  

Il dibattito a mezzo stampa dell’ultimo periodo sulla istituzione di un’Area Marina Protetta nell’isola di San Pietro auspicata dal sindaco di Carloforte ha rivitalizzato l‘interesse verso questo importante Organismo. D’altra parte anche i sindaci di Sant’Antioco e di Calasetta hanno manifestato interesse alla realizzazione di un’Area Protetta estesa all’intero Arcipelago del Sulcis.
Vogliamo ricordare che l’area marina di reperimento, pur essendo denominata “Isola di San Pietro”, interessa l’intero arcipelago e che sarebbe pertanto auspicabile che l’istituenda AMP comprendesse almeno i tre comuni, le due isole maggiori e le isole minori. Le aree di tutela per definizione non possono essere circoscritte all’interno dei confini amministrativi dei comuni, ma esse devono includere territori omogenei che, pur con le diverse peculiarità, possano contribuire ad arricchire l’ambiente e l’economia delle aree interessate.
Merita comunque interesse la collaborazione richiesta dal sindaco di Carloforte all’esperienza relativa ad un’altra area marina protetta, come quella di Capo Carbonara, per verificare la ricaduta e le eventuali criticità affrontate in una diversa realtà della Sardegna. 

L’istituzione di diverse tipologie di Aree Protette è in sintonia con la politica ambientale di Italia Nostra che da anni insiste perché sia istituita l’Area Marina Protetta (AMP) dell’Arcipelago del Sulcis al fine di garantire una corretta tutela ambientale dell’arcipelago e della sua biodiversità e di attivare significativi ritorni economici per gli operatori del mare e per l’intera economia turistica delle comunità residenti.
Inutile ricordare che le criticità che interessano il mare e le aree costiere delle due isole sono comuni, in particolare quelle derivanti dall’inquinamento ambientale e dal lento e progressivo degrado dovuto all’eccessivo e non sostenibile prelievo di pescato. Gli stessi operatori del mare lamentano un eccessivo carico di pescatori e una conseguente diminuzione della pesca. L’area marina protetta consentirebbe di regolamentare meglio l’attività, di ridurre il numero dei pescatori riservando zone ai soli operatori residenti, e di creare aree di rispetto utili e indispensabili per il ripopolamento della fauna ittica.
Il potenziamento delle Aree marine protette rappresenta, tra l’altro, uno degli obiettivi presenti nelle linee programmatiche del ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, presentate lo scorso luglio al Senato della Repubblica.

sull'argomento

Italia Nostra Sardegna - Un'AMP nell'arcipelago del Sulcis


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