domenica 16 agosto 2020

C’è chi distrugge le vigne e c’è chi le reimpianta!

A seguito della pubblicazione del comunicato stampa (riportato nel post del 22 luglio scorso - vedi sotto) del Comitato  Acqua Bene Comune Planargia e di Italia Nostra Sardegna nel quale si esprimeva  solidarietà a Franco Sechi presidente del Comitato Ambiente Planargia per l'attentato subito, abbiamo ricevuto dai legali della società Geco Srl la lettera sotto pubblicata contenente una singolare diffida



Il nostro comunicato non ha attribuito ne’ alla Geco, ne’ ai suoi titolari il gesto di grave violenza di cui è rimasto vittima Franco Sechi. Nulla ci può impedire di pensare che, stante la contiguità temporale del gesto con il provvedimento giudiziario di sequestro e la battaglia a difesa dell’ambiente dello stesso Sechi, chi si è reso protagonista del gesto avesse in mente una punizione nei suoi confronti con un effetto intimidativo conseguente. 


22 luglio 2020

C’è chi specula alle spalle del territorio e c’è chi cerca di difenderlo. 



Come non collegare la devastazione della vigna di Franco Sechi, presidente del Comitato Ambiente Planargia, al suo attivismo a tutela del territorio e della sua popolazione? Per di più nei giorni precedenti lo stesso Sechi aveva subito minacce oltreché lo squarcio delle gomme il mese scorso. Noi tutti, che contestiamo in maniera pacifica e non violenta attività che riteniamo siano lesive dell’ambiente e del territorio in cui viviamo e operiamo, stiamo vivendo in questi giorni in un clima di intimidazione: ci sentiamo osservati, seguiti nei nostri spostamenti, guardati in cagnesco.  

Al di là degli aspetti legati alla deplorevole offesa rivolta alla persona, denunciamo la singolare gravità del gesto intimidatorio di stampo mafioso, perpetrato proprio nel momento in cui è in atto un procedimento giudiziario che ha sequestrato la linea dei fanghi Geco s.r.l. di Magomadas, a partire dalla seria valutazione di elementi raccolti attraverso precise indagini della Magistratura.
E’ una intimidazione indiretta, non perciò meno grave, anche nei confronti del magistrato che ha disposto il sequestro dell'impianto della GECO

Il Comitato Acqua Bene Comune Planargia e Montiferru sostenuto da Italia Nostra Sardegna, auspica che la comunità tutta respinga questi gesti ed isoli i seminatori di odio, propone un concreto gesto di solidarietà per Franco Sechi e organizza una raccolta fondi per l’immediato reimpianto della vigna. 

Ci auguriamo di essere in tanti a partecipare come buon segno in risposta a questi gesti di stupida violenza che rischiano di rovinare, come purtroppo già succede in altre parti d'Italia, spesso irreparabilmente, la serenità dei luoghi e della gente.
E la gente di Planargia non ha mai conosciuto e praticato simili comportamenti criminali.

Comunicheremo a breve le modalità di raccolta fondi

 Con le parole di Giovanni Falcone vogliamo riaffermare:
 “Chi tace e piega la testa muore ogni volta che lo fa” 


C’E’ QUALCUNO CHE DISTRUGGE LA VIGNA? 
CE NE SONO TANTI CHE LA REIMPIANTANO! 

Nella notte del 21 luglio è stata distrutta la vigna di Franco Sechi, presidente del Comitato Ambiente Planargia, con un atto di intimidazione mafiosa anche contro la popolazione che difende il diritto alla salute delle persone e del territorio di Planargia e si oppone al pericolo di inquinamento prodotto dalla linea fanghi da depurazione della GECO srl di Magomadas, ora sequestrata dalla magistratura. 
Il Comitato AcquaBeneComune Planargia e Montiferro sostenuto da Italia Nostra Sardegna propone un gesto concreto di solidarietà a Franco e alla sua famiglia, come segno di posizione pubblica, consapevole e politica per contribuire con una donazione volontaria al reimpianto della sua vigna. 
A richiesta del donatore non verrà reso pubblico il suo nome e contributo. 
L’'importo complessivo verrà consegnato a Franco 
n.b: la causale deve essere esattamente quella indicata, per poter riscontrare precisamente la destinazione del bonifico

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Bonifico su:
Banco di Sardegna Ag. di Cabras intestato a: 
Italia Nostra onlus Associazione Nazionale 
IBAN: IT61D0101585560000000010436 
causale: LIBERA DONAZIONE PER ATTIVITA' DI TUTELA DEL TERRITORIO DELLA PLANARGIA(eventualmente aggiungere:” importo e/o nominativo devono rimanere anonimi”) 


 sull'argomento

ANSA Sardegna - Raid in vigna presidente Associazione ambientalista Sardegna
Sardinapost - Distrutta la vigna di un ambientalista: secondo attentato in una settimana
Buongiorno Alghero - Attentato intimidatorio al presidente di Planargia Ambiente
La Nuova Sardegna - Atto intimidatorio a Magomadas, devastata  la vigna del presidente di Ambiente Planargia


giovedì 13 agosto 2020

Non c’è spazio in Sardegna per i mega impianti eolici offshore


Schema sull'ubicazione dell'impianto eolico
Ubicazione dell'impianto eolico

Italia Nostra, assieme a Pro Natura, Amici della Terra. Salviamo il Paesaggio e ad altre associazioni ambientaliste, in un recente documento[1] ha auspicato che il Green Deal europeo in difesa del clima globale consenta di scegliere tecnologie e modalità sostenibili non solo per l’ambiente, ma anche per il territorio e per il paesaggio. Nel documento chiedono al Governo – in fase di individuazione delle aree idonee alla produzione di energia rinnovabile da FER - di escludere gli impianti fotovoltaici a terra, di individuare con precisione le superfici edificate adatte, sia urbane che industriali, favorendo il loro utilizzo per la produzione di energia da fotovoltaico, e di vietare la proliferazione indiscriminata di devastanti campi eolici.

 Sulla scorta di tali linee ritenute propedeutiche per i criteri di scelta delle localizzazioni degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, Italia Nostra Sardegna ha inviato di recente un documento di Osservazioni al Ministero dell’Ambiente e della Difesa del Mare, intervenendo nella procedura di scoping attivata in relazione all’esteso parco eolico offshore, che la società Ichnusa wind power srl intenderebbe  posizionare al largo della costa sud occidentale della Sardegna

Con le Osservazioni Italia Nostra Sardegna ritiene di dover richiamare l’attenzione del Ministero sull’obbligo della congruenza di un impianto eolico delle proporzioni di quello proposto con i principi generali e gli obiettivi contenuti nel PNIEC e sulla compatibilità dello stesso con le cogenti Direttive europee. 


Nel documento presentato lo scorso gennaio al MISE[2] (da Italia Nostra Sardegna, WWF, Cobas Cagliari e USB Sardegna) durante le audizioni per il Phase Out dal carbone, veniva anche dimostrata la possibilità che la Sardegna possa nel medio termine divenire un’Isola “Zero CO2”.  Pertanto Italia Nostra ritiene che nell’isola non possa esserci spazio per la speculazione energetica e per la concentrazione della produzione elettrica in mega impianti, che porterebbero in breve tempo la rete elettrica sarda, già sotto stress e tecnicamente obsolescente,  al collasso, incrementando situazioni di instabilità e fenomeni di overgeneration. L’Associazione ritiene invece non differibile l’adozione di sitemi di produzione energetica diffusi sul territorio e l’incentivazione dell’autoconsumo.

Peraltro sia il PNIEC che le recenti direttive europee, emanate nell’ambito del Green New Deal, ravvisano la necessità di una produzione e consumo dell’energiada contenersi all’interno di distretti energetici, territorialmente definiti e previsti dallo stesso PEAR Sardegna, e sollecitano con specifici indirizzi normativi la costituzione delle Comunità energetiche, obiettivi che nel loro complesso appaiono antitetici all’incontrollato moltiplicarsi di produzioni energetiche polarizzate in megacentrali. 

Nelle Osservazioni viene ancora evidenziato che l’impianto offshore in oggetto condizionerebbe in termini fortemente penalizzanti lo studio richiesto dal Ministero dell’Ambiente all’ISPRA per l’individuazione di un’Area Marina Protetta nell’Arcipelago del Sulcis e nella costa adiacente, attualmente in corso di istituzione. Il campo eolico proposto infatti limiterebbe fortemente la perimetrazione dell’Area Protetta e comprometterebbe la possibilità di condurre a buon fine un’iniziativa con ritorni economici certi per l’itera collettività e utile per garantire la tutela del mare, dell’ambiente e delle biodiversità presenti nel tratto di mare del sud-ovest sardo. 


Link al progetto presentato al Ministero dell'Ambiente

[1] Viva il Green Deal, ma non a spese del paesaggio https://www.italianostra.org/viva-il-green-deal-ma-non-a-spese-del-paesaggio   

lunedì 3 agosto 2020

Raccolta fondi reimpianto vigneto di Franco Sechi, presidente del Comitato Ambiente Planargia

Successivamente al sequestro dell’impianto Geco di Magomadas e al suo parziale dissequestro, abbiamo assistito alla distruzione del vigneto del presidente del Comitato Ambiente Planargia. Un grave atto intimidatorio che non può non ricondursi all’attività a difesa del territorio e dell’ambiente del Comitato di cui Franco Sechi è presidente. 

Il Comitato Acquabenecomune Planargia, Italia Nostra Sardegna e un gruppo di cittadini hanno deciso di reagire denunciando quanto successo e lanciando una raccolta fondi per partecipare al reimpianto del vigneto. Ha aderito all’iniziativa, attivando una raccolta fondi, l’Assemblea Permanente NoMegadiscarica di Villacidro.
Dobbiamo trasformare questa vile distruzione in un momento di mobilitazione a difese dei beni comuni e del territorio della Planargia.
Chi volesse partecipare alla raccolta fondi può usare il conto corrente della sezione di Italia Nostra di Cabras-Sinis indicando come casuale “Libera donazione per attività di tutela del territorio della Planargia”.
Si ricorda che le erogazioni liberali a favore delle Onlus danno diritto alla detrazione di imposta del 19%

Bonifico su: Banco di Sardegna Ag. di Cabras intestato a: 
Italia Nostra onlus Associazione Nazionale 
IBAN: IT61D0101585560000000010436 
causale: Libera donazione per attività di tutela del territorio della Planargia”.
(eventualmente aggiungere: ”importo e/o nominativo devono rimanere anonimi”

n. 21 donazioni  al 31 luglio  - euro 1.226,72

n. 33 donazioni al 11 agosto - euro 1.871,72

n. 39 donazioni al 24 agosto. - euro 2.156,72

n. 41 donazioni al 02 settembre - euro 2.351,72

n. 48 donazioni al 11 settembre - euro 3.061,72

La sottoscrizione è stata chiusa il 25 novembre 2020 
Le donazioni effettuate sono state 50 

per un ammontare complessivo di euro 3.261,72

Il Comitato Acqua Bene Comune Planargia Montiferru e Italia Nostra Sardegna dichiarano chiusa la raccolta fondi. L'importo raccolto è stato consegnati a mezzo bonifico bancario a Franco Sechi. 

Si ringraziano quanti hanno accordato fiducia accogliendo il nostro appello  che ha    trasformato  la vile  distruzione della vigna  in un momento di mobilitazione a difesa dei beni comuni e del territorio della Planargia.



sull'argomento

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