lunedì 26 aprile 2021

A proposito di scorie nucleari

Segnaliamo un incontro on line organizzato dalla sezione Sinis-Cabras-Oristano di Italia Nostra per mercoledí 28 aprile 2021 alle ore 18.



Quello delle scorie nucleari è un problema che interessa tutta la Sardegna, ma in particolare lOristanese e il Medio Campidano.

Lisola, non da  oggi, si sta trasformando sempre più in una immensa discarica di rifiuti di diversa specie. Quelli industriali: i fumi di acciaieria che trovano dimora permanente nella discarica di Genna Luas nel Sud Sardegna e gli scarti delle raffinerie bruciati dalla Sarlux a Sarroch. 

I fanghi di depurazione delle acque degli acquedotti pugliesi trattati dalla Geco a Magomadas e sparsi tra i vigneti di malvasia. I rifiuti speciali e pericolosi   che vengono sotterrati a  Serra Scirieddus, Carbonia, nella discarica  Riverso s.p.a. della fam. Colucci

Rifiuti equiparabili agli urbani Inceneriti a Tossilo, Macomer e nell'impianto Tecnocasic a Macchiareddu. La discarica di Villacidro e quella di Santu Spiritu, Murta Maria Olbia 

Esistono poi i rifiuti pericolosi sparsi dentro i Poligoni derivanti dalle esercitazioni militari di cui poco si sa.

La Sardegna è il terzo mondo dItalia e dEuropa dei rifiuti. 


Per quanto riguarda le scorie nucleari, potremmo quindi chiudere qui in discorso dicendo che abbiamo già dato, ma non sarebbe una motivazione valida nel caso in cui la Sardegna fosse veramente larea più idonea per il deposito unico delle scorie nucleari.

Noi siamo convinti che una soluzione per il deposito, o i depositi, delle scorie debba essere trovata, infatti lattuale dislocazione delle scorie sparse in mezza Italia, non ê sostenibile dal punto di vista ambientale.

Per quanto riguarda la Sardegna siamo tuttavia convinti che, assieme alla mobilitazione della comunità, dobbiamo adottare la migliore  strategia per impedire che questisola sia gravata di un ulteriore servitù che si sommerebbe alle numerose altre e che durerebbe centinaia di anni, coinvolgendo decine di future generazioni.

Il link della registrazione dell'incontro per chi vuole approfondire 


sull'argomento

Italia Nostra Sardegna - Italia Nostra aderisce alla mobilitazione contro il deposito unico delle scorie nucleari

Italia Nostra Sardegna - L'incongruità del deposito unico delle scorie nucleari

Italia Nostra Sardegna - La Commissione Valutazione Impatti ritiene che non esista alcun obbligo di creare un "sito unico"per le scorie nucleari


Mappa dei siti idonei


domenica 25 aprile 2021

LA RIGENERAZIONE URBANA SALVAGUARDI LA CITTA’ STORICA


APPELLO DI ITALIA NOSTRA

La più grande Opera Pubblica della quale l’Italia ha bisogno è senza dubbio quella di conservare l’immenso patrimonio storico e artistico che caratterizza il paesaggio, insieme alle sue componenti naturali e coltivate sapientemente dall’uomo.

La crisi edilizia ha da tempo evidenziato l’eccesso di nuove costruzioni e di consumo del suolo, fenomeno che non può essere aggravato dall’aggressione delle aree storiche più importanti e di qualità, sacrificate per soddisfare un mercato che genera diseguaglianze e illegalità. La memoria non si vende, altrimenti si cancella per sempre.

La necessità di ripensare un modello di crescita rispettoso del patrimonio ambientale e culturale, resa evidente dalla pandemia, richiede scelte molto più rigorose nell’utilizzo delle risorse.
Gli strumenti di analisi, conoscenza e progettazione oggi disponibili, la vera e profonda innovazione nel lavoro e nel mercato, vanno indirizzati verso percorsi virtuosi e condivisi per valorizzare in senso culturale - e quindi economico in modo duraturo - il patrimonio della nazione. 

La città storica rappresenta la concentrazione di saperi e civiltà che hanno distinto la storia italiana, determinato le forme del paesaggio, promosso le libertà dei Comuni e le prime prove di democrazia. Nei sessant’anni trascorsi dall’approvazione della Carta di Gubbio, per garantire la conservazione dei centri storici - da considerare nel loro complesso beni culturali tutelati dallo Stato, nel rispetto delle attribuzioni urbanistiche di Regioni e Comuni - sono stati elaborati strumenti e metodi indispensabili per la certezza del diritto e lo snellimento delle pratiche.

In proposito si richiama la Proposta di legge n. 970 (elaborata nel corso del 2018 da alcuni dei maggiori esperti nazionali guidati dall’associazione Bianchi Bandinelli) che riporta in soli 6 articoli di estrema chiarezza i principi fondamentali per un programma di interventi necessari alla salvaguardia fisica e culturale delle città e degli insediamenti storici.

Attualmente alcuni aspetti di questa proposta risultano inseriti nel più ampio provvedimento sulla Rigenerazione urbana - in discussione ora al Senato, che raccoglie confusamente anche le istanze contro il consumo di suolo - ma sono stati privati di ogni efficacia, superati dalle velleità di un’edilizia regolata esclusivamente dal mercato.

La posizione di Italia Nostra sui borghi storici, viceversa, ha già espresso l’esigenza di coniugare la prevenzione di rischi naturali e antropici con rigide norme di tutela che garantiscano la conservazione dei contesti di grande interesse paesaggistico.


Tanto premesso, le Associazioni e le persone che sottoscrivono questo appello 
CHIEDONO
al Governo, ai Ministeri competenti, alle Istituzioni pubbliche e ai cittadini:

  1. Di rilanciare il tema della tutela dei centri storici già cancellato da numerose leggi urbanistiche regionali, escludendo azioni semplificatorie dannose;

  2. Dipromuoverelaformazionedistrumentiurbanisticiadeguatialleconoscenzedellerealtàfisiche, sociali e culturali del patrimonio esistente e agli obiettivi della loro tutela e valorizzazione;

  3. Di predisporre appositi interventi di edilizia popolare pubblica nei centri storici, finanziandoli adeguatamente, come misura di ripopolamento e sostegno alle classi meno agiate.



venerdì 23 aprile 2021

Associazioni Ambientaliste e Comitati di Cittadini chiedono di finanziare l’interramento della linea ad alta tensione

Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu, Wwf e Legambiente della Sardegna condividono la proposta avanzata dal Comitato Porto Solki per il finanziamento tramite il Just Transition Fund dell’intervento per l’Interramento dell’elettrodotto a 150Kv che attraversa il SIC ITB042223 “stagno di Santa Caterina” e la laguna di Sant’Antioco, significativa IBA (Important Bird Area). 

Le scriventi Associazioni già a dicembre del 2017 hanno presentato alla Regione Sardegna, alla società Terna spa e ad altri enti una segnalazione per evidenziare i danni causati dalle linee di alta tensione agli uccelli che popolano e percorrono gli stagni e le lagune del sud-ovest sardo. Nella stessa nota le Associazioni ambientaliste della Sardegna hanno avanzato una analoga proposta chiedendo che l’opera venisse finanziata attraverso i fondi Fsc del Patto per la Sardegna di 20 milioni di euro previsti per le zone umide.

Graziano Bullegas, Francesco Guillot, Carmelo Spada e Annalisa Colombu, in rappresentanza delle proprie Associazioni, auspicano che l’iniziativa del Comitato Porto Solki serva da stimolo alle amministrazioni pubbliche affinchè predispongano progetti di interesse ambientale e naturalistico. Chiedono che la proposta venga accolta e che i tralicci e l’elettrodotto, veri e propri corpi estranei in un’area di rilevante interesse naturalistico, vengano al più presto rimossi, per lasciare spazio ad attività compatibili con la sensibilità dell’area e rispettose dell’avifauna che la popola.  

Tale opera servirebbe ad adeguare l’elettrodotto alle “linee guida ISPRA per la mitigazione dell’impatto delle Linee Elettriche sull’avifauna (maggio 2008)” che indicano tra le soluzioni possibili e risolutive “... l’interramento delle linee AT che attraversano o sono limitrofe a siti inclusi in rete Natura 2000 dove è segnalata la presenza di specie ornitiche minacciate.” 



sull'argomento

Italia Nostra Sardegna - A tutela dell'avifauna interriamo i cavi di alta tensione nelle aree protette

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Italia Nostra, LIPU e WWF della Sardegna: "Rischio di collisione e di folgorazione per l'avifauna delle zone umide del sud-ovest sardo"

Cagliari Oggi - Interriamo i cavi di alta tensione negli stagni

Ajò Noas - JTF Sulcis Iglesiente: il comitato Porto Solky avanza una propostacondivisa anche dalle associazioni ambientaliste

Sardinia Post - Linee dell'alta tensione a Sant'Antioco, ambientalisti: "Devono stare sotto terra"

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Associazioni ambientaliste e comitati di cittadini chiedono di finanziare l'interramento della linea ad alta tensione