martedì 18 aprile 2023

Torre Canai: un bene identitario considerato alla stregua di uno stabilimento balneare


Da oltre 30 anni Italia Nostra è concessionaria della Torre Canai a Sant'Antioco e garantisce la libera fruizione di tale importante bene culturale e identitario. 

Circa 3000 turisti all'anno (soprattutto nei mesi estivi) la visitano gratuitamente grazie all'impegno volontario dei soci che assicurano visite guidate della Mostra sulle torri costiere e del patrimonio culturale e ambientale della parte meridionale dell'isola di Sant'Antioco. La Torre annualmente ospita numerose iniziative culturali (concerti, corsi fotografici e di educazione ambientale, manifestazioni artistiche) ed è inserita tra i monumenti da visitare nell'ambito delle iniziative organizzate da Enti pubblici quali il Comune di Sant'Antioco, il Ministero dei Beni culturali e il Consiglio d'Europa. 

Non va dimenticato che Italia Nostra ha progettato alla fine del secolo scorso il restauro conservativo della Torre poi realizzato con un finanziamento del Ministero dell'Ambiente e della Soprintendenza di Cagliari.

Il punto dolente è relativo al canone demaniale recentemente richiesto che è stato decuplicato rispetto a quello degli anni precedenti e che per l’anno corrente verrà aumentato di un ulteriore 25%, (da circa 350 euro nel 2018 a 3.377 euro nel 2023). Sostanzialmente la Torre viene considerata alla stregua di uno stabilimento balneare, quasi che l’Associazione lucrasse alcunché dalla sua attività che è, piuttosto, un servizio assolutamente gratuito a favore della collettività e non potrebbe essere diversamente visto che Italia Nostra è una APS, svolge attività senza scopo di lucro e il cui interesse pubblico è riconosciuto per decreto del Presidente della Repubblica.

La questione non riguarda solamente Italia Nostra con la gestione della Torre, sono tante in Italia le Associazioni del terzo settore, oltre a numerosi enti pubblici, che usufruiscono di beni e spazi demaniali per svolgere attività culturali o sportive, che forniscono un servizio alla comunità e che sono parte integrante dell’offerta culturale e turistica del nostro Paese.

Se non si dovesse intervenire riportando il canone ai precedenti importi, Italia Nostra si troverà costretta a rinunciare alla concessione non essendo in grado di far fronte (oltre alle spese correnti) anche all'elevato canone e verrà vanificato l'impegno e il servizio offerto da diversi decenni alla comunità residente e ai numerosi turisti. 

Per cercare di superare questa difficoltà sono state coinvolte le Autorità ministeriali competenti e si spera in un positivo riscontro.  


Lato orientale della Torre

Il governo ha deciso di rastrellare soldi da qualsiasi parte, anche i monumenti storici e i beni identitari devono diventare fonte di introito per l’erario.

Cosí l’Associazione Italia Nostra si è vista notificare l‘importo di 2.698,75 euro per il canone demaniale della Torre Canai di Sant’Antioco di cui è concessionaria fin dal 1988.  Una cifra assurda, considerato che fino all’annualità 2020 la concessione demaniale prevedeva il pagamento di un canone annuo di importo medio di 350 euro. In pratica la concessione di un monumento viene assimilata alle concessioni balneari dove si pratica attività commerciale. Il decreto non fa alcun distinguo tra attività economica e attività culturali, sportive, senza scopo di lucro e di interesse pubblico. 


La Torre Canai di Sant’Antioco è un bene culturale ai sensi del Codice dei BBCC e del Paesaggio per il suo interesse storico, infatti la concessione è stata rilasciata affinché la torre venisse adibita a mostra permanente delle Torri Costiere della Sardegna e a luogo di riunione per attività culturali. 

Nel 1994, dopo un importante intervento di restauro conservativo cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dei Beni Culturali (Soprintendenza di Cagliari), la Torre è stata adibita a mostra delle torri costiere e delle emergenze naturalistiche e culturali presenti nel sud dell’isola di Sant’Antioco. Da quasi trent’anni la torre, con lo spazio circostante, è fruibile dalla comunità e dai visitatori e rappresenta un importante centro di iniziative culturali e naturalistiche. 

In questo lungo periodo di tempo, grazie all’attività volontaria dei soci dell’associazione, la torre è stata aperta gratuitamente al pubblico, soprattutto nel periodo estivo, con una media di 3 mila presenze annue. 

Annualmente la Torre ospita incontri culturali, concerti, corsi fotografici e iniziative pubbliche di approfondimento e di conoscenza delle peculiarità ambientali e naturalistiche dell’arcipelago sulcitano ed è tappa e punto di riferimento dei viandanti che percorrono il “Cammino 100 Torri”. È inserita tra i monumenti da visitare nel corso delle iniziative pubbliche organizzate dal comune di Sant’Antioco, dal Ministero dei Beni Culturali e dal Consiglio d’Europa, quali: Monumenti Aperti (in collaborazione con le scuole), Giornate Europee del Patrimonio, Settimana dei Beni Culturali etc..

Il pubblico al concerto del 2005


Tutte le iniziative sono gratuite, nessun biglietto o corrispettivo viene richiesto ai visitatori per il servizio prestato e nessun prodotto o merce viene commercializzata all’interno o nell’area di pertinenza della Torre.

Purtroppo, con l’assurdo aumento dei canoni demaniali, decuplicati rispetto agli anni precedenti, e nella prospettiva del canone 2023 aumentato di un ulteriore 25% (3.377,50 euro) la nostra Associazione si vedrà costretta, dopo 30 anni di attività, a rinunciare alla concessione demaniale marittima della Torre Canai di Sant’Antioco non potendo farsi carico di tali costi che andrebbero a sommarsi a quelli derivanti dalla gestione ordinaria (imposte, energia elettrica, spese di manutenzione etc…). 

Appare veramente assurdo che un’Associazione che svolge attività senza scopo di lucro, il cui interesse pubblico è riconosciuto per decreto del Presidente della Repubblica, i cui soci prestano gratuitamente la loro opera per fornire un pubblico servizio e svolgere attività culturale, debba corrispondere un canone cosí elevato allo Stato per poter fornire un utile e importante servizio alla comunità. 

La questione non riguarda solamente Italia Nostra con la Gestione della Torre, sono tante in Italia le Associazioni non lucrative, oltre a numerosi enti pubblici, che usufruiscono degli spazi demaniali marittimi – o beni identitari come nel caso della torre Canai - per svolgere attività culturali o sportive, che forniscono un servizio alla comunità e che sono parte integrante dell’offerta culturale e turistica del nostro Paese.

Per i motivi sopra esposti l’Associazione ha chiesto ai Ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministro della Cultura un intervento affinché l’importo del canone demaniale per il settore no profit venga riportato a 500 euro con decorrenza 2022.

Un intervento in tal senso è stato richiesto al Governo anche dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 26 gennaio ponendo l’accento sulla necessità di una urgente revisione dell’istituto del canone minimo, che distingua le concessioni per uso pubblico o non lucrativo da quelle che determinano un vantaggio economico per il concessionario.

I beni gestiti da Italia Nostra - Torre Canai

La Torre su YouTube

Vista dal drone


La mostra allestita all'interno della Torre

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