domenica 24 dicembre 2017

CSP Gonnosfanadiga: è stato un percorso lungo e difficile



Sit-in in Regione a Cagliari

Cittadini e Comitati civici, agricoltori, pastori e contadini, associazioni ambientaliste e amministratori locali, tecnici e studiosi, la soprintendenza ai Beni Culturali di Cagliari, qualche politico e pochi partiti si sono impegnati in questa importante battaglia per impedire che circa 250 ettari di fertile e produttivo terreno agricolo venisse trasformato in area industriale e sacrificato agli interessi degli speculatori delle energie rinnovabili e dei fondi di investimento stranieri.
Anni di incontri e di assemblee, numerose manifestazioni e sit-in, centinaia di pagine di osservazioni con le quali abbiamo spiegato le ragioni della nostra contrarietà all’impianto e controbattuto puntigliosamente alle numerose inesattezze e “furberie” anche tecniche presenti nel progetto. Abbiamo presentato denunce alla magistratura e denunciato politicamente l’inganno che si andava consumando contro le nostre terre e coloro che legittimamente le lavorano e vogliono continuare a farlo. Abbiamo anche inserito questo tipo di speculazione raccontando il fenomeno del "land grabbing" in Sardegna attraverso il docu-film "Terra persa" della Mammut film.
Le riprese di "Terra Persa": azienda Cualbu, Decimoputzu

È stato un percorso lungo e difficile, combattere contro potenze economiche ben agganciate al potere politico, cercare il consenso spiegando le ragioni e svelando l’inganno, convincere gli amministratori locali e regionali a schierarsi con la loro comunità senza cedere alle lusinghe e alle promesse di nuova occupazione e di ricchezza piovuta dal cielo. Abbiamo dovuto coltivare le giuste alleanze sorvolando talvolta sulle numerose contraddizioni offerte dalla “politica” più o meno istituzionale.
I Comitati, i cittadini e anche Italia Nostra Sardegna raccolgono oggi i frutti di questo lungo e difficile impegno, iniziato molti anni fa a Cossoine e proseguito a Gonnosfanadiga, Decimoputzu, Vallermosa e paesi vicini.
Campu Giavesu, uno dei siti interessati da impianti termodinamici solari
Un’importante battaglia è stata vinta, ma è davvero poca cosa rispetto alla guerra che si sta conducendo in Sardegna contro l’accaparramento delle terre da parte degli speculatori di ogni sorta:  energie rinnovabili, costruttori edili etc…
Resta oggi l’amarezza per l’impianto gemello di Decimoputzu, che non è stato ancora bocciato come quello di Gonnosfanadiga  e che ci fa temere brutte sorprese da parte di questa politica capace di tutto e di approvare domani quanto è stato denegato oggi. Così come il recente contradditorio parere positivo espresso dalla Giunta Regionale per l’impianto CSP di San Quirico a Oristano evidenzia la schizofrenia delle scelte regionali in materia energetica.
Oggi più che mai è necessario saper trarre profitto dall’importante risultato ottenuto a Gonnosfanadiga senza abbassare la guardia, mettendo in campo tutta la nostra esperienza, le nostre energie e riuscendo a tenere compatto e unito il fronte che abbiamo costruito in questi anni per trasformare la nostra isola in una terra liberata dai combustibili fossili, dalla CO2 e dagli speculatori delle energie rinnovabili.



COMUNICATO STAMPA Consulta ATE

Bocciato l’impianto Termodinamico solare di Gonnosfanadiga

La Consulta Ambiente Territorio Energia (A.T.E), costituita dai Sindaci dei Comuni di Decimoputzu, Gonnosfanadiga, Guspini, Palmas Arborea, Sardara, Villacidro, Villanovaforru e Villasor, dai comitati "No Megacentrale" di Guspini, "Terra che ci Appartiene" di Gonnosfanadiga, "Terrasana" di Decimoputzu, "No Trivelle Sardegna" di Sanluri-Villacidro, "No Megadiscarica Villacidro", "Comitato per la salute e la qualità della vita" di Tiria-S.Quirico, "No TrivelPaby"di Pabillonis, "Basso e Medio Campidano" di Villasor, "Pro Nosu: a tutela del territorio" di San Gavino Monreale, "Fuori dalle Pale" di Villanovaforru e dalle Associazioni Progetto Comune di Villacidro e Italia Nostra, esprime soddisfazione per la bocciatura dell'impianto solare termodinamico denominato “Gonnosfanadiga”, proclamata il 22 dicembre dal Consiglio dei Ministri. L’impianto nei fatti sarebbe dovuto sorgere nelle campagne tra Gonnosfanadiga e Guspini, compromettendo irreparabilmente il territorio, l'ambiente e l’economia locale.

Azienda Cualbu, Decimoputzu
La Consulta esprime altresì forte preoccupazione per la “dimenticanza”, da parte del Consiglio dei Ministri, dell’impianto solare termodinamico denominato “Flumini Mannu” previsto nel territorio di Villasor e Decimoputzu su suoli agricoli: l'impianto presenta infatti le stesse caratteristiche tecniche e costruttive dell'impianto denominato "Gonnosfanadiga", ritenuto inammissibile dal citato deliberato e ne presenta inoltre gli stessi effetti negativi sull’ambiente e l'economia. Per tale impianto a tutt’oggi non è ancora stato presa alcuna decisione, nonostante il procedimento fosse più avanzato di quello relativo al “Gonnosfanadiga”, e nonostante la lettera inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dai sindaci dei territori interessati dai due impianti il 20 dicembre 2017.
La Consulta si impegna a monitorare costantemente l’evoluzione di tale procedimento, richiedendo che anch’esso trovi conclusione al più presto con medesima decisione, ossia con una delibera a norma dell’articolo 5, comma 2, lett. c) bis della legge n. 400 del 1988, che decreti la non sussistenza delle condizioni per autorizzare la realizzazione dell’impianto solare termodinamico “Flumini Mannu”.
Riaffermiamo pertanto il nostro impegno collettivo per la difesa del territorio.
La Consulta A.T.E


L'area destinata ad ospitare i campi di specchi, acciaio e cemento

 sull'argomento





Nessun commento:

Posta un commento