domenica 24 dicembre 2017

Alcune riflessioni sull’attività di Italia Nostra.

L'Italia è seconda solo alla Grecia
L'Italia è ai primi posti in Europa per le procedure di infrazione alle norme comunitarie in materia ambientale e in molte regioni l'alto tasso di reati contro l'ambiente produce grandi introiti economici, frutto di traffici illeciti, corruzione e inquinamento. 
Si continua a seguire un modello economico che impatta pesantemente sull'ecosistema e lo si accetta come se fosse un processo inevitabile solo per non scontentare il mercato.
Il consumo di territorio, il dissesto idro-geologico, la devastazione del paesaggio e dell'ambiente, con l'inquinamento e la perdita della biodiversità, oltre ai veri e propri disastri dovuti a eventi eccezionali come quelli sismici - che tanto eccezionali non sono più - mostrano dati sempre più allarmanti e per essere contrastati hanno bisogno di tutte le nostre forze.
Queste tematiche, anche se interessano quotidianamente le pagine dei giornali, non si trasformano mai in politiche strutturali. Fuori dall'emergenza nessuno si occupa di fenomeni come le alluvioni, le frane o gli incendi estivi, programmando gli interventi e predisponendo efficaci strumenti di difesa e di prevenzione.
Centro Storico di Palermo
Al contrario, attraverso l'approvazione continua di Piani casa e di leggi urbanistiche regionali, si scardina ogni processo di pianificazione, trasformando la regola in deroga e codificando il continuo ripetersi di condoni. 
Le chiacchiere vuote sul governo del territorio, il ripopolamento dei centri storici, le condizioni di vivibilità delle periferie e la difesa delle coste, si accompagnano a politiche che sono la causa prima degli stessi avvenimenti che dichiarano di contrastare.
Nel frattempo le norme di riforma del Mibact eliminano le condizioni minime per tutelare e proteggere il patrimonio storico, artistico e archeologico e altre nuove leggi minacciano la conservazione di parchi e riserve naturali.
Mirabolanti annunci di programmi straordinari e soluzioni innovative servono solo a mascherare decisioni che garantiscano ancora l'ingiusto arricchimento di pochi. E nell'assenza totale di una visione di lungo periodo, la popolazione deve continuare a scegliere tra il diritto alla salute e quello al lavoro.
In realtà il paesaggio e l'ambiente sono visti solo come intralcio allo "sviluppo", valutato sulla crescita economica misurata dal PIL e non sulla conservazione dei beni comuni e sulla qualità della vita.
Da oltre sessant'anni combattiamo questo sistema, abbiamo vinto molte battaglie, ma molte, troppe, le abbiamo perse. 
Ora più che mai è necessaria l’azione di Italia Nostra per difendere non solo il nostro patrimoniale naturale e culturale, ma le nostre stesse vite.
Maria Paola Morittu
Vicepresidente nazionale

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