martedì 14 novembre 2023

Nuovo ricorso delle associazioni ambientaliste sui lavori di mitigazione rischio frana sulle falesie di Punta Giglio

Le Associazioni Italia Nostra Sardegna, Punta Giglio Libera - Ridiamo Vita al Parco, Earth Gardeners, Siamo Tutti Importanti hanno inviato al Ministero dellAmbiente e allAssessorato regionale della Difesa dellAmbiente un nuovo esposto relativo al progetto dei Lavori di mitigazione Rischio frana sulle falesie di Punta Giglio nel comune di Alghero, nel quale vengono segnalate le numerose incongruenze emerse dallesame degli elaborati tecnici acquisiti solo di recente, a seguito di una formale richiesta di accesso agli atti.

In particolare si fa presente che le dettagliate prescrizioni di tutela del bene naturale dettate con due distinti pareri dal Ministero e dalla Regione in merito alle modalità di esecuzione dei lavori (lobbligo di recupero dei materiali rocciosi disgaggiati e abbattuti per impedirne il deposito nei fondali marini, limposizione di speciali precauzioni per evitare il coinvolgimento dellambiente acqueo prospiciente le falesie, ladozione di particolari misure a protezione della componente naturalistica) risultano sostanzialmente ignorate. Dallesame della documentazione emerge, infatti, che esse non solo non sono state recepite in sede progettuale ma in più punti sono anzi contraddette dalle previsioni degli elaborati tecnici.

È evidente daltra parte che, considerate la tipologia degli interventi, da compiere essenzialmente in ambiente subaereo, nonché le peculiarità geologiche di una falesia viva, in costante evoluzione, il rispetto delle misure imposte con le Autorizzazioni non può che comportare, nellambito esecutivo, inevitabili se non insormontabili difficoltà operative. Da ciò dovrebbe scaturire lobbligo di unesplicita menzione delle stesse prescrizioni allinterno dei patti contrattuali in modo da evitarne lelusione e prevenire assai probabili contenziosi. Al contrario lomesso computo dei relativi oneri aggiuntivi comporterebbe unimponderabile lievitazione dei prezzi difficilmente gestibile nel corso dei lavori, specie se si considera lentità del ribasso di aggiudicazione della gara risultato pari al 34,62%. 


Si fa inoltre presente che a detta degli stessi progettisti e soprattutto a detta del Servizio distrettuale idrografico regionale (ADIS), la finalità progettuale della mitigazione del rischio non sarebbe conseguibile a fine lavori a causa della natura stessa della falesia e per la molteplicità delle linee di frattura e dei potenziali punti di distacco. I fenomeni evolutivi di una falesia viva non sono infatti per loro stessa natura prevedibili con sufficienti margini di sicurezza. Non sussiste dunque alcuna garanzia che a lavori ultimati possa essere rivista la classificazione Hg4 (alta pericolosità di frana) imposta dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), né che sia rimossa linterdizione alla navigazione nella fascia dei 200 mt disposta nel 2015 dalla Capitaneria di Porto. La soluzione più efficace e non impattante non può che essere quella dellOpzione Zero ovvero la scelta della non interferenza con i fenomeni naturali in atto, conservando le misure di sicurezza che di fatto azzerano il rischio.

Le Associazioni rilevano che, seppure in assenza di simulazioni degli effetti degli interventi, le tavole di progetto dimostrano in modo inequivoco che le caratteristiche morfologiche, laspetto esteriore e limmagine stessa della falesia non potrebbero che risultare profondamente compromessi dalle demolizioni, dalle reti di protezione, dai tiranti e dalle funi metalliche. In altri termini a lavori ultimati la falesia risulterebbe irreversibilmente sfregiata, senza che la comunità possa peraltro averne alcun beneficio. Le Associazioni sottolineano infine i gravi deficit decisionali determinati dallautoreferenzialità del management dellEnte Parco e resi manifesti dallomesso coinvolgimento dei portatori di interesse nel procedimento amministrativo, dallassenza di unadeguata informazione allAssemblea del Parco, dal mancato riconoscimento del ruolo della Commissione di Riserva dellArea Marina Protetta, che avrebbe dovuto assumere un ruolo rilevante nella valutazione di un progetto che ha come fulcro la gestione dellambiente marino, e che invece non è stata neppure consultata.

Link per visionare e scaricare il documento inviato al Ministero dell'Ambiente e al Servizio VIA della Regione Sardegna





Le immagini sono estrapolate dal progetto esecutivo dei lavori AMP PNM_25_05


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