lunedì 23 gennaio 2023

Sant’Antioco: dopo 17 anni arriva il PUC riproponendo scelte urbanistiche fallimentari

Il comune di Sant’Antioco ha impiegato 17 anni per adeguare il proprio strumento urbanistico al Piano Paesaggistico Regionale. Un ritardo non giustificabile considerate le aspettative dei cittadini per un quadro di riferimento e di coordinamento per gli atti di programmazione e di pianificazione locale per realizzare le finalità di tutela imposte dal codice dei beni culturali e del paesaggio.

Anche questo piano ripropone l’ineluttabilità del consumo del territorio e del bene paesaggistico come il “giusto sacrificio” da offrire allo sviluppo economico della comunità.  Fatto smentito dalle migliaia di metri cubi realizzati nei primi anni del secolo che hanno portato ad un ulteriore occupazione di suolo e come unico beneficio numerose abitazioni inutilizzate per buona parte dell’anno e arricchito chi le ha realizzate.

Le relazioni che supportano il documento di pianificazione comunale rappresentano una fotografia allarmante dello stato attuale:

·      Lento e costante decremento demografico 

·      Economia in forte difficoltà e senza prospettive

·      Abnorme presenza di seconde case e di abitazioni inutilizzate e vuote

·      Volumi pro capite esagerati rispetto ai normali standards e a quelli di legge

·    Disordinata costruzione di seconde case senza rispettare la quota minima da riservare alle attività alberghiere e alle strutture a rotazione d’uso

·      Elevato indice di consumo di suolo – tra i comuni con più elevato consumo di suolo della provincia SU (5,2% su 2,8%)

·  Rilevanti estensioni di suolo impermeabilizzato e degradato da pregressa attività industriale ed estrattiva

Le risposte del documento pianificatorio a queste criticità appaiono inadeguate e talvolta acuiscono le anomalie evidenziate. Spostare i volumi previsti in aree degradate verso terreni costieri e paesaggisticamente rilevanti significa acuire il consumo di suolo e perdere gli elementi di attrattiva dell’isola. Così come lo è il raddoppio dei fallimentari interventi turistici degli anni ’70. 

Prevedere 26 ettari di zone di espansione rispetto a un costante decremento demografico significa impermeabilizzare e occupare aree deputate alle produzioni agricole di qualità.

Realizzare un campo da golf da 18 buche in una zona arida, significa espropriare importanti risorse idriche alla comunità.

Un articolo del New York Times del 2010 scriveva che <<I visitatori sono attratti da Sant'Antioco per la sua vasta “savana mediterranea” e le spiagge più incontaminate della regione>> e aggiungeva che uno dei motivi principali di attrazione deriva dalla presenza di un territorio ancora selvaggio e incontaminato. 

Le soluzioni proposte non esaltano queste caratteristiche e non appaiono utili a risolvere le criticità presenti. Anzi, molte di queste contribuiranno ad aggravare tale situazione.

Link alle osservazioni presentate da Italia Nostra Sardegna al PUC di Sant'Antioco


sull'argomento

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Il Consiglio comunale di Sant'Antioco ha adottato il PUC, adesso spazio alle osservazioni


Unione Sarda 7 febbraio 2023



Maladroxa anni '60


 

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