giovedì 18 gennaio 2018

Legge Urbanistica, basta un click

La Giunta Pigliaru aveva assicurato ai sardi la più ampia partecipazione alle scelte di governo del territorio.  
Casa sul mare nell'isola di Sant'Antioco

E i sardi si aspettavano un confronto diretto in tutti i territori dell'isola sul famigerato Disegno di legge Erriu, con il presidente impegnato personalmente nel dibattito con tutte le parti sociali; il minimo sindacale per una legge importantissima sulla quale la comunità regionale ha discusso animatamente in questi mesi.
La giunta del prof. Pigliaru non ha deluso nemmeno questa volta e, con un colpo di teatro degno del Berlusconi dei tempi d’oro, ha lanciato il concorso dell’anno; aperto a tutti i sindaci che con un clic potranno votare SI o NO e, eventualmente, fare osservazioni riguardo ad alcuni articoli del Ddl Erriu, in gioco il futuro delle coste della Sardegna per le prossime generazioni.
Ma attenzione, il concorso non prevede premi.
 Ci saranno solo dei perdenti: i sardi e il territorio dell'isola.
Lo stesso obiettivo di destabilizzare il PPR da parte del governo Cappellacci, al quale occorre però riconoscere di avere avviato un percorso di consultazione che, per quanto carente e fallimentare, non rifuggiva il dialogo e prevedeva le risposte della Regione ai partecipanti alla discussione.
La scelta del test via Internet conferma invece il profondo distacco tra il governo della Regione e la società sarda in materia di tutela ambientale e del paesaggio.
 Dimostra la noncuranza di questa Giunta Regionale verso i cittadini a cui vengono negati i decantati processi partecipativi, ovvero la possibilità di scambiarsi opinioni su una scelta fondamentale per il futuro della Sardegna. 


Il presidente Pigliaru, dopo avere auspicato un “dibattito, serio, sereno, tecnico e anche giustamente appassionato” ha optato per una formula sbrigativa da televendita a scadenza, che susciterà ben poca passione e difficilmente placherà le polemiche.
 Ai sindaci non si è dato neppure il tempo di consultarsi con gli organi delle amministrazioni che guidano e con le popolazione che rappresentano.
Non gli si dice come verranno trattati i dati e perché sia richiesta una valutazione su soli 5 articoli sui 134 del Ddl.
 Non ci resta che confidare nella saggezza dei governi locali ai quali non ci permettiamo di dare consigli; I sindaci sapranno dare le risposte più adeguate.
Tutti, e specialmente quelli delle aree interne e marginali, i quali valuteranno il Ddl Erriu con riguardo agli effetti squilibranti nel territorio sardo e di ulteriore isolamento dei paesi più precari.
 
Che lo spettacolo abbia inizio!




Sull'argomento


Italia Nostra Sardegna blog - Salviamo le coste della Sardegna


La Nuova Sardegna del 17 gennaio 2018

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