martedì 21 novembre 2017

Noi e i Nostri Luoghi. Comunità resilienti e tutela dei territori

FESTIVAL DI SCIRARINDI 2017- 25 novembre - Cagliari

Invitata da OVIC e Cesvi onlus, Italia Nostra Sardegna partecipa, assieme alle Università di Sassari e Cagliari alla Tavola Rotonda dal titolo:
"Noi e i Nostri Luoghi. Comunità resilienti e tutela dei territori". 
Sabato 25 novembre Sala A

Partecipano:
  • Fabiola Podda - Cesvi Onlus
  • Fabio Parascandolo - Università di Cagliari
  • Laura Cadeddu – Geologa
  • Maurizio Mulas - Università di Sassari
  • Graziano Bullegas - Italia Nostra Sardegna
  • Roberto Scema - Sindaco di Villa Verde 
  • Mauro Steri - Sindaco di Gonnosnò

Appartenere ad una cultura, ad un luogo; sentirsi legati ad un territorio: la tavola rotonda proposta da Osvic e Cesvi Onlus vuole essere un momento di confronto ed approfondimento sull'argomento Tutela del Paesaggio come "spazio vissuto" da una comunità, come luogo di relazione tra uomo e natura, come identità, storia, nella specificità di contesti e di situazioni, nel dialogo tra alterità.
A partire dal progetto “Siguros pro Natura – Riqualificazione ambientale e gestione sostenibile delle risorse forestali per la prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico” (finanziato da Mediafriend Onlus), in corso di realizzazione, Cesvi e Osvic promuovono un confronto tra professionisti ed esperti del mondo accademico, esponenti della società civile e delle amministrazioni locali; l'iniziativa propone un percorso di conoscenza, definizione, denuncia e proposta, capace di immaginare il futuro della Sardegna e la gestione del suo territorio in una prospettiva ecologica.
Assieme ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, il consumo di suolo è una delle emergenze più gravi che la società moderna è chiamata ad affrontare.
La stessa Comunità Europea ha previsto nella Road Map Europa 2020 e nel VII programma Azione Ambientale per il 2050 l’obbiettivo 2050 di raggiungere un’occupazione netta di terreno pari a zero.
La Sardegna su questo versante si era mossa per tempo, già nel 2006 con l’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale, che aveva ridotto drasticamente il consumo di suolo nelle aree costiere, le zone più critiche dell’intera isola.

Assistiamo in questi anni ad una involuzione del fenomeno a causa di una serie di norme regionali (Piani Casa e norme urbanistiche in primo luogo) che tendono a ridimensionare la portata storica del PPR e a ridurre le tutele paesaggistiche previste dal primo Piano Paesaggistico Regionale approvato in Italia.
Agli effetti devastanti delle nuove norme urbanistiche si sovrappongono norme eccessivamente permissive che lasciano campo libero alla speculazione delle rinnovabili: il Decreto Legislativo 387 del 2003 che di fatto favorisce gli speculatori sottraendo le terre ai legittimi proprietari e ai coltivatori e trasformando i terreni agricoli in aree industriali.  

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