mercoledì 5 agosto 2015

Approvata la riforma della Pubblica Amministrazione: cementificatori ed ecomafie ringraziano


Si è persa una grande occasione per fare una seria riforma della Pubblica Amministrazione, la riforma approvata ieri non risolve nessun problema, ma peggiorare la situazione in molti punti fondamentali, si tratta dell'ennesima norma che contiene solo tagli e deleghe in bianco al governo.
Anziché creare una Polizia ambientale considerati i tanti reati che quotidianamente si consumano a dallo del territorio, si è depotenziato il Corpo Forestale dello Stato prevedendo l’accorpamento non meglio precisato del Corpo in un’altra forza.
Attività estrattiva

L’altro grave colpo alle politiche di difesa del territorio è dovuto alla creazione dell’ufficio territoriale dello Stato. Nel quale il governo intende accorpare e concentrati ragionerie, direzioni provinciali dell''Agenzia delle entrate, archivi notarili, soprintendenze, uffici scolastici, direzioni regionali e territoriali del lavoro saranno in una sede unica. Un metodo questo che accompagnato dal silenzio assenso impedirà agli uffici del Ministero dei Beni Culturali di svolgere la loro attività di vigilanza a tutela del paesaggio e dei beni comuni.

 

DDL Madia: “Un grave colpo alla tutela dei beni culturali del nostro Paese”

«Italia Nostra contesta nel modo più fermo il silenzio assenso nei procedimenti autorizzativi presso le Soprintendenze, contenuto nell’art.3 del disegno di legge delega Madia, approvato alla Camera e contro il quale il Consiglio nazionale del Ministero dei Beni Culturali e i vertici politici del Ministero si sono espressi autorevolmente con condivisione dello stesso ministro Franceschini». Lo afferma il Presidente nazionale di Italia Nostra, Marco Parini che aggiunge: «Una previsione, l’approvazione del DDL, che aveva già provocato una levata di scudi di Italia Nostra insieme a tutte le Associazioni di tutela e dell’intero mondo culturale».
Chiesetta di Sant'Elena a Lotzorai

«Non si comprende – continua Parini – come in un Governo che appare coeso, possa accadere che in seno alla legge delega del Ministro Madia sulla semplificazione dei procedimenti amministrativi e dell’organizzazione della “macchina dello Stato”, si proceda approvando contenuti contestati dal Ministero competente. Si tratta dell’art.3 con il quale si introduce il silenzio assenso nei procedimenti autorizzativi delle Soprintendenze, i cui uffici, dotati di poco personale con funzione tecnico–scientifica, dovranno esaminare e provvedere alle migliaia di istanze per autorizzazioni entro 90 giorni per i quali, in difetto, interverrà il silenzio assenso. Una palese violazione dei principi volti alla tutela del nostro patrimonio storico- artistico e paesaggistico sanciti dall’art.9 della Costituzione e dall’obbligo della funzione di tutela contenuto nell’art.117 della stessa Costituzione. Una “tutela a tempo” per un patrimonio unico al mondo».
Torre Canai - Sant'Antioco

«Ove il percorso della legge delega, che peraltro contiene l’incredibile progetto di sciogliere il Corpo Forestale dello Stato assimilandolo genericamente al corpo dell’Arma dei Carabinieri, giunga ad approvazione, – conclude il Presidente di Italia Nostra – chiediamo sin da ora che il Governo, in sintonia con il Ministero competente, non faccia uso di questa delega superficialmente concessa dal Parlamento, non introducendo il silenzio assenso in un decreto legislativo, ma ottemperando alle ragionevoli richieste di celerità di esame delle domande di autorizzazione pervenute alle Soprintendenze assumendo architetti, storici dell’arte, archeologi, archivisti la cui presenza per pensionamenti e mancato turn over è ormai ridotta ai minimi termini».

ITALIA NOSTRA – ufficio stampa 
Calasetta - Piazza Belly

Sull'argomento

Repubblica.it - Game over
Altraeconomia - DDL Madia, addio territorio italiano
Altraeconomia - La fine delle Soprintendenze. Fermate il DDL Madia 
Sardegna Blogger -  La triste, inutile, assurda cancellazione del Corpo Forestale dello Stato



IL GOVERNO CALA LE TASSE E AUMENTA LE BOLLETTE?


Impianto eolico a Ulassai
Mentre l’Autorità per l’energia denuncia una spesa fuori controllo nel 2015 e 2016 per eolico e rinnovabili speculative, prevalgono le pressioni dei lobbysti e il MISE prepara un nuovo Decreto. Le associazioni ambientaliste: “Cosi non si combatte la CO2 ma si aggravano gli oneri per famiglie e imprese in tempo di crisi, con gravi danni a Paesaggio e Biodiversità”.
Roma, 21 luglio 2015 – Già dal 2015 e 2016 la spesa per gli incentivi alle rinnovabili elettriche sarà fuori controllo. A causa del pesante extra costo dovuto al ritiro dei Certificati Verdi (sistema incentivante già attivo da anni), l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) afferma che sta valutando “l’assunzione di apposite misure finalizzate a rendere sostenibile tale rilevante incremento degli oneri”.
L’impatto complessivo annuo della sola conversione dei Certificati Verdi lieviterà quindi a 5 miliardi, portando la componente A3 della bolletta a 14 miliardi nel 2016, quindi con un extracosto di circa 2 miliardi di euro!
Nel 2014 furono adottati Decreti “spalmaincentivi” per l’impossibilità di onorare impegni non sostenibili assunti con incentivi sproporzionati. Ora, contraddicendo se stesso, il governo prepara nuove lucrose incentivazioni pluriennali per ulteriori impianti speculativi, di scarsa efficienza e produttività, oltre che gravemente impattanti sul già martoriato territorio italiano. Proprio le società eoliche ne beneficerebbero maggiormente, malgrado le rinnovabili elettriche abbiano già superato gli obiettivi, persino quelli “inventati” per giustificare nuovi sussidi. E il miserabile apporto energetico dell’eolico non è stato certo determinante, malgrado piantagioni di migliaia e migliaia di torri eoliche!
Rendering impiano San Quirico

Tredici associazioni ambientaliste – Altura, Amici della Terra, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale del Paesaggio, Ente Nazionale Protezione Animali, Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness, Movimento Azzurro, Pro Natura, Rete nazionale NO geotermia speculativa e inquinante, Verdi Ambiente e Società, Wilderness Italia – denunciano: “E’ una politica schizofrenica, inspiegabile, se non con la volontà di accontentare talune lobby rispetto a interessi collettivi, che invece ben si concilierebbero utilizzando più moderati sostegni finanziari in altri comparti non elettrici. Ad esempio efficienza energetica o rinnovabili termiche, dove gli interessi nazionali sarebbero decisamente evidenti e diffusi e con superiori risultati di decarbonizzazione”.
“Il Ministero Guidi riporti la supremazia della politica sugli appetiti finanziari e ritiri questo provvedimento sperpera-denari come già chiesto dagli ambientalisti e giustificato da inoppugnabili valutazioni costi benefici”.
 
Assemblea a Villanovaforru







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