martedì 14 maggio 1991

Le ragioni dell'opposizione di ITALIA NOSTRA ai Nulla-osta e alla Deroghe alla Legge n. 45

Quando nel Dicembre 1989, dopo un iter tormentato, entrò in vigore la Legge Regionale n. 45 che detta “Norme  per l’uso e la tutela del territorio regionale” tutti coloro che auspicavano una corretta programmazione delle risorse territoriali della Sardegna, ritennero che finalmente si potesse disporre di chiari strumenti legislativi per porre fine alle improvvisazioni ed alle incertezze che fino a quel momento avevano lasciato ampio margine al depauperamento dei bani ambientali della Sardegna tutta e in modo particolare della sua pregevole fascia costiera.

Nuraghe Arrubiu

Agli osservatori più attenti non era sfuggito che la formulazione delle norme di salvaguardia, apparentemente rigorosa, apriva però delle smagliature nel sistema vincolistico prevedendo in casi di pubblica utilità” la possibilità di Nulla Osta e deroghe che potevano diventare la scorciatoia per aggirare i vincoli ed eludere le finalità della legge.  

Chi, come Italia Nostra e altre associazioni ambientaliste, denunciarono tempestivamente questo pericolo, vennero tacciate di malafede ad eccessivo allarmismo.  Ma Oggi, a diciotto mesi dall'approvazione della legge, i fatti dimostrano che proprio quegli spazi di discrezionalità  previsti dalle norme di tutela sono diventati lo strumento per anteporre alle esigenze di salvaguardia e pianificazione del territorio, interessi di altra natura, e non certo quelli della collettività.

La Giunta Regionale infatti si è avvalsa ampiamente della prerogativa di scavalcare i vincoli stabiliti dall'art. 13, precedendo i Piani Paesaggistici, tanto che dal mese di Marzo 1990 ad oggi, risultano essere stati concessi ben 120 nulla osta per edificazione o ampliamento di strutture alberghiere nella compresa tra i 150 e i 500 metri dal mare, ossia quella di particolare rilevanza ambientale, di preminente interesse pubblico e di maggior pregio paesaggistico, ma anche quella sul quale si appuntano le maggiori spinte speculative.  Purtroppo molte di queste autorizzazioni (ben 94) ricadono in zone di notevole valore ambientale, talora sottoposte a vincoli paesaggistici o archeologici o addirittura anche nelle aree destinate, da altra Legge Regionale, a parchi, riserve o aree protette! 

Torre Canai

Di fatto, dare via libera a questi interventi senza attendere la pubblicazione dei piani paesistici, non solo vanifica le finalità stessa della legge sull'assetto territoriale, perché ne precede gli strumenti attuativi, ma rischia di compromettere aree che potrebbero e sono considerate dalla stessa pubblica amministrazione meritevoli di tutela o di particolare cautela negli interventi di trasformazione, provocando cosi irrimediabile danno ambientale.  

Sulla base di queste considerazioni – e non certo per fare del terrorismo ecologico - Italia Nostra esprime viva preoccupazione e la propria ferma opposizione a questo modo di governare il territorio e l'irripetibile patrimonio costiero della Sardegna e annuncia che presenterà, assieme al  Centro di Azione giuridica della Lega per l'Ambiente, un ricorso amministrativo Contro le delibere della Giunta Regionale affinché anche gli altri Enti, che hanno competenza in materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio, esprimano le loro valutazioni in merito agli  atti emanati dalla Giunta Regionale e ai nulla osta da questa concessi.  


Portopino


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