giovedì 25 settembre 2025

Lettera aperta sul futuro dei fondi JTF

Il 23 settembre abbiamo sottoscritto come Italia Nostra Sardegna, insieme ad altre associazioni nazionali e locali, una lettera indirizzata ai rappresentanti delle istituzioni per riportare l’attenzione sul percorso legato al Just Transition Fund (JTF). Con questa iniziativa abbiamo voluto da un lato esprimere la nostra disponibilità a collaborare affinché il Fondo riesca davvero a rispondere ai bisogni dei territori coinvolti, dall’altro sollecitare un confronto diretto con le istituzioni per affrontare insieme le sfide ancora aperte


Il Just Transition Fund (Fondo per la Transizione Giusta), introdotto nel 2021 e attivo fino al 2027, è lo strumento chiave dell’Unione Europea per sostenere le regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica. In Italia le risorse ammontano a circa 1,2 miliardi di euro, destinate alla provincia di Taranto (Puglia) e al Sulcis Iglesiente (Sardegna). Le priorità di intervento riguardano la riconversione energetica e ambientale, la diversificazione economica e gli impatti sociali e occupazionali di un cambiamento tanto necessario quanto complesso.

Nella lettera abbiamo anche voluto sottolineare alcune criticità che riteniamo non più rinviabili. I ritardi nell’implementazione, le difficoltà tecniche e la scarsa conoscenza degli attori locali stanno infatti mettendo a rischio la reale efficacia e l’equità del JTF in Italia, con l’ulteriore pressione delle scadenze già fissate. È per questo che attendiamo una risposta alla nostra richiesta di incontro: riteniamo indispensabile un coinvolgimento diretto dei territori interessati attraverso un dialogo aperto e condiviso, così da garantire che il JTF mantenga fede al suo obiettivo originario, quello di accompagnare le aree più fragili in un percorso di transizione giusta


Leggi qui il testo della lettera pubblicata sul sito MIRA

MIRA è un'associazione che studia e indaga sui fondi pubblici per renderli più giusti, nasce per promuovere la partecipazione attiva delle piccole associazioni e delle comunità locali nella programmazione e gestione dei fondi europei, assicurando una giusta transizione verso la neutralità climatica.


Sull'argomento

Il Fondo per la Transizione Giusta (JTF - Just Transition Fund) è lo strumento dell’Unione Europea per sostenere i territori di tutta Europa più colpiti dalla transizione verso la neutralità climatica, obiettivo previsto dallo European Green Deal per il 2050.

JTF Sardegna Programmazione

Programma JTF 2021-2027 Italia

Incentivi per il miglioramento energetico alle PMI




mercoledì 24 settembre 2025

Supplemento di istruttoria per la VIA ex post della RWM di Domusnovas-Iglesias

Con la delibera adottata il 23 settembre 2025 la Giunta Regionale della Sardegna ha deciso di avviare un supplemento di istruttoria per la Valutazione di Impatto Ambientale ex post per la realizzazione dell'ampliamento dello stabilimento RWM che produce esplosivi e bombe tra Domusnovas e Iglesias. 


Tra le motivazioni addotte si fa riferimento alla disponibilità di nuovi documenti presentati dalle associazioni ambientaliste e pacifiste nel corso del sit in svoltosi di fronte al palazzo regionale lo scorso 16 settembre che "configurano scenari inediti che meritano ulteriori approfondimenti tecnici".

Si legge infatti nella delibera, che la Giunta “rileva che la proposta di deliberazione pone questioni di particolare rilevanza e dal forte impatto economico, politico, sociale, oltreché́ tecnico e pratico, che richiedono un accurato esame da parte di tutti gli Assessori”.

Non si può che accogliere favorevolmente tale decisione, ricordando che i documenti presentati nel corso del sit in sono semplicemente una sintesi delle centinaia di pagine di osservazioni e di relazioni tecniche presentate nel corso di oltre tre anni di procedura di VIA ex post ai competenti uffici regionali.

L'auspicio è che le nuove indagini possano portare ad un revisione delle conclusioni cui è pervenuto il Servizio VIA Regionale e a un definitivo rigetto dell'autorizzazione ambientale di uno stabilimento costruito illegittimamente, cosí come riconosciuto dalle sentenze del Consiglio di Stato. 


sull'argomento


Facebook Alessandra Todde - Su RWM servono tutte le garanzie

Condividiamo il post di Sinistra Futura - Sardegna epicentro di una cultura di pace che possa unire i popoli del Mediterraneo

Nelle ultime settimane sono state numerose le manifestazioni che si sono svolte in tutto il mondo, in Italia e in Sardegna, a sostegno della Pace.
Ragazze e ragazzi, studenti, lavoratori e lavoratrici si sono uniti/e per gridare forte il proprio dissenso alla guerra e alle bombe.
Nell’entusiasmo dei manifestanti si riscontra però un certo scetticismo per le scelte che possono prendere i decisori politici.
Serpeggia preoccupazione in Sardegna davanti alle richieste di ampliamento della RWM a Domusnovas, con relativa apertura dei nuovi reparti denominati R200 e R210.
Questi reparti lavoreranno all’incremento della produzione di bombe da utilizzare nei vari teatri di guerra dall’Ucraina per finire a Gaza.
La giunta regionale, la Presidente Alessandra Todde, ha assunto una decisione politica importante, che condividiamo.
Il ministro Adolfo Urso si è già espresso contro la Presidente e la giunta: vuole che vengano prodotte armi nella nostra Isola.
Noi di Sinistra Futura, insieme ai movimenti pacifisti, ci opponiamo.
Lavoreremo per estendere la partecipazione, per impedire che la nostra Regione possa diventare territorio di guerra.
Riteniamo che la funzione della Sardegna sia di contribuire a creare e diffondere una cultura di pace che possa unire i vari popoli del Mediterraneo. La presenza nel nostro territorio di una fabbrica di bombe è incompatibile con la volontà non solo nostra ma di tutti coloro che oggi affollano le piazze per ribadire il loro no alla guerra.
Chiaramente non abbandoneremo i lavoratori costretti dal bisogno a svolgere attività di lavoro non condivise.


Il Fatto Quotidiano del 25 settembre 2025

La Giunta Todde blocca il progetto Rwm per il raddoppio della fabbrica di armi.


Il raddoppio degli impianti Rwm di Domusnovas, dove si producono ordigni bellici, per il momento è bloccato: in una seduta conclusa nella tarda serata, la giunta regionale sarda guidata da Alessandra Todde ha deliberato un supplemento di istruttoria sulla Via (Valutazione d’impatto ambientale) per approfondire le osservazioni contenute nei documenti presentati dalle associazioni ambientaliste capeggiate da Italia Nostra lo scorso 16 settembre. A valutare le criticità segnalate saranno tutti gli assessorati, partendo dalla sentenza del Consiglio di Stato del novembre 2021 sul particolare valore paesaggistico e ambientale dell’area del Sulcis dove il gruppo tedesco Rheinmetall, che controlla Rwm Italia, vorrebbe cancellare boschi e aree di pregio per realizzare un nuovo campo prove e due reparti dove sperimentare l’efficacia degli ordigni. I tecnici dell’assessorato all’ambiente avevano deciso di dare parere positivo alla Via presentata ex post, a progetto avviato, dalla Rwm Italia. La delibera dell’esecutivo regionale sospende l’intervento, destinato a moltiplicare la produzione di bombe d’aereo, proiettili d’artiglieria e i famosi droni-killer della serie Hero su licenza dell’azienda israeliana Uvision che da anni il gruppo tedesco fabbrica in Sardegna e vende anche a paesi in guerra. Finora solo il governo Conte-2, era il 2019, impose lo stop alle forniture belliche autorizzate dal governo Renzi. A riaprire il mercato della guerra per Rwm è stato il governo Meloni nel 2023. “Invitiamo l’esecutivo regionale – scrivono gli ambientalisti – a utilizzare i suoi poteri discrezionali per garantire la tutela dei valori di natura ambientale, della salute, della sicurezza e della pace. Siamo convinti che in Sardegna sia possibile avviare un laboratorio di economia etica e sostenibile, sostituendo il modello militarizzato con uno basato su comunità, natura e innovazione”. Con Fratelli d’Italia che parla di “sabotaggi” e di “blitz notturni” la presidente Todde ha sostenuto che “la proposta di deliberazione pone questioni di particolare rilevanza e dal forte impatto economico, politico, sociale oltre che tecnico e pratico, che richiedono un accurato esame da parte di tutti gli assessori”. A dare il via libera al raddoppio dell’impianto fu nel novembre 2018 il governo regionale di centrosinistra guidato da Francesco Pigliaru; a rallentare l’operazione, imponendo la Via, pensò il Consiglio di Stato su ricorso degli ambientalisti. 

                                                                                    Mauro Lissia FQ 25/09/25

venerdì 12 settembre 2025

RWM: lettera aperta alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde

Da circa 4 anni la società che produce esplosivi ed ordigni bellici di varia natura nei comuni di Domusnovas ed Iglesias (RWM Italia spa) ha realizzato l’ampliamento del suo stabilimento che, essendosi rivelato non conforme alle leggi, non è mai entrato in produzione per via di diverse sentenze del Consiglio di Stato. A seguito delle sentenze della giustizia amministrativa la società ha presentato alla Regione una richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale ex post finalizzata a sanare gli abusi edilizi ed ambientali riscontrati. 


Si è trattato di un iter lungo e difficile dovuto in particolar modo alle gravi carenze istruttorie, dovute alla documentazione incompleta e fuorviante presentata dall’azienda, al suo atteggiamento omissivo e alle enormi problematiche di natura ambientale e di sicurezza idrogeologica emerse nel corso del procedimento.

Oggi, a 3 anni di distanza, abbiamo appreso che il Servizio Valutazione Impatti Ambientali della Regione ha terminato l’istruttoria relativa alla procedura di VIA ex-post e, nonostante le gravi carenze istruttorie e le enormi criticità ambientali emerse, sembrerebbe che i tecnici siano orientati ad esprimere comunque un parere finale positivo, pur condizionato da qualche prescrizione.

Di fronte a tale evenienza, e alle pressanti e indebite interferenze che arrivano dal governo italiano, numerose associazioni e organizzazioni portatrici di interessi diffusi e collettivi hanno scritto una lettera aperta alla presidente Todde (che si allega al presente comunicato) chiedendole un incontro urgente da tenersi preferibilmente ai margini del sit-in organizzato per martedí 16 settembre alle ore 10 presso gli uffici regionali di viale Trento.  

Un’occasione per illustrare alla Presidente le motivazioni per cui si chiede alla Giunta Regionale di non esprimere parere positivo alla Procedura di Impatto Ambientale, che significherebbe garantire sanatoria per gli abusi e impunità a chi non ha rispettato le leggi e le normative regionali, statali ed europee.

La lettera aperta è stata sottoscritta da:

Italia Nostra Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna, USB Sardegna, Comitato Riconversione RWM, WarFree – Lìberu dae sa gherra, COBAS Cagliari, Cagliari Social Forum, Confederazione Sindacale Sarda, Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo, Partito Comunista Italiano Sardegna, Rete Iside, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Comitato sardo di solidarietà con la Palestina, Movimento Nonviolento Sardegna, ANPI Cagliari, Scuola civica di politica.

Aderisce inoltre:

Assemblea Cagliaritana di Potere al Popolo

La lettera è scaricabile cliccando su questo link

Qui la scheda di sintesi delle criticità della VIA ex post


sull'argomento

L'ampliamento del RWM è illegittimo, lo stabilisce il Consiglio di Stato

Campagna Stop RWM

I numerosi dubbi sullo "scrupoloso rispetto delle norme da parte di RWM"

liberacittadinanza - Ordigni per Gaza e Yemen, La battaglia etica contro RWM in Sardegna

FarodiRoma - Ordigni per Gaza e Yemen, la battaglia etica contro la RWM in Sardegna. Una lettera appello alla presidente Todde

Unione Sarda - Cagliari, sit in contro la RWM: "No all'autorizzazione ambientale per la fabbrica di bombe"

Cagliari Today - Ampliamento della RWM: protesta in piazza e lettera alla presidente Alessandra Todde

Città Nuova - Il destino dell'Italia nel caso RWM

Il Manifesto Sardo - Una lettera alla presidente Alessandra Todde sulla fabbrica di bombe della RWM

Sardegna che cambia - Lo strano caso di RWM Italia, tra business delle armi e la "cancellazione" di due fiumi

Articolo 21 - Crosetto: "Siamo in guerra e bisogna reagire". E l'articolo 11?

Alghero Live - Graziano Bullegas (Italia Nostra Sardegna) "No all'ampliamento della fabbrica di esplosivi e bombe RWM Italia ssa di Domusnovas-IGLESIAS"

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Lettera aperta alla Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde sulla RWM Italia Spa 

La Provincia del Sulcis Iglesiente - Graziano Bullegas (Italia Nostra Sardegna): "Cancellare fiumi e torrenti in un'area a elevato rischio idrogeologico e idraulico rappresenta un pericolo"




Comunicato Stampa sul sit-il

Sit-in per dire NO all’autorizzazione ambientale alla RWM

Nella mattinata di oggi, a partire dalle ore 10:00 alle 13:00 un centinaio di persone hanno manifestato in viale Trento a Cagliari, di fronte al palazzo della Regione Autonoma della Sardegna, la loro opposizione all’ampliamento della fabbrica delle bombe Rheinmetall-RWM.

La Giunta Regionale e la sua Presidente sono chiamati infatti a deliberare in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale effettuata a posteriori sugli ampliamenti realizzati irregolarmente dalla fabbrica RWM nel suo stabilimento di Domusnovas Iglesias. Le numerose criticità e gli enormi impatti ambientali emersi nel corso del procedimento di VIA ex-post non consentono di esprimere alcuna valutazione positiva, come esposto nella lettera aperta inviata alla Presidente Todde la scorsa settimana.

I manifestanti, sotto lo stretto controllo della polizia che presidiava il palazzo regionale, hanno esposto striscioni e, con interventi e volantini, hanno esortato la Giunta a difendere le ragioni della tutela dell’ambiente e della salute e della sicurezza della popolazione, contro quelle della guerra, del riarmo, e dei profitti dei fabbricanti d’armi. Come nella lettera aperta inviata la scorsa settimana, i manifestanti hanno esortato la Presidente Todde a resistere alle pressioni governative ed aziendali e a non concedere nessuna autorizzazione per l’apertura dei nuovi impianti realizzati irregolarmente da RWM. 

Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal capo di gabinetto della Presidente, impegnata a Roma in un incontro col ministro della giustizia Nordio. 

All’ing. Caschili è stata consegnata una scheda di sintesi dove si trovano raccolte molteplici ragioni per le quali l’esito della VIA ex-post sull’ampliamento RWM dovrà essere necessariamente negativo.

Il capo di gabinetto ci ha comunicato che la Presidente non ha un orientamento pregiudizialmente favorevole alla concessione di una valutazione positiva per l’ampliamento irregolare dello stabilimento RWM e si impegna a sottoporre le nostre osservazioni all’attenzione degli assessorati competenti e della stessa avvocatura regionale.

Si impegna inoltre a fissare a breve un ulteriore incontro.

Italia Nostra - Sit-in per dire NO all'autorizzazione ambientale alla RWM

Il Manifesto, Extraterrestre - Il boom delle bombe, la RWM sarda rilancia

Sardegna che cambia - No all'ampliamento RWM:il fronte ambientalista e antimilitarista chiede alla Regione un parere negativo



                                                              Immagini del sit-in






 





venerdì 22 agosto 2025

Ekosarda di is Urigus: la discarica di rifiuti speciali sotto casa

Appare una vera e propria operazione di greenwashing quella che vorrebbe realizzare la società a responsabilità limitata Ekosarda a poca distanza dai centri abitati di Is Urigus e Is Gannaus, frazioni rispettivamente di San Giovanni Suergiu e di Carbonia.

Anziché ripristinare un’area devastata da una cava si chiede di trasformarla in una discarica di rifiuti speciali non pericolosi, ma anche di rifiuti pericolosi, riuscendo persino a realizzare profitti. Questo non è un ripristino ambientale, ma un cambio di destinazione d'uso da una attività estrattiva a una attività di smaltimento rifiuti speciali, entrambe impattanti.

Il doppio affare e la conseguente ingiustizia ambientale consistono nel realizzare profitti lucrando doppiamente a spese di un territorio che viene due volte devastato, scaricando sulla comunità locale i costi ambientali e costringendo chi ci vive a cambiare residenza perché quel sito diventerà invivibile e probabilmente insalubre. 

 


La sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra si schiera a fianco dei cittadini mobilitati a difesa della propria salute e del proprio territorio e nelle undici pagine di Osservazioni che ha inviato al Servizio Valutazione Impatti Ambientali della Regione e al comune di san Giovanni Suergiu, ha riportato le numerose motivazioni per cui quella discarica non può essere autorizzata in quel sito, in particolare ha rilevato che:

1.      Non sono stati adeguatamente coinvolti i cittadini e i portatori di interesse

Nonostante la discarica coinvolga i tanti cittadini che risiedono poco distante e la presenza attività agricole e di strutture sportive in prossimità del sito.

È stata del tutto trascurata la componente sulla salute umana 


2.     Esistono numerose criticità di natura ambientale, sanitaria, sociale e culturale

L’impatto sulla salute delle persone e dell’ecosistema, sul paesaggio e sul patrimonio culturale è indubbiamente notevole e non mitigabile

3.     La discarica è incompatibile con la destinazione agricola del territorio

L’autorizzazione della discarica comporterebbe una variante allo Strumento Urbanistico comunale, condizionando le scelte del comune in materia urbanistica, proprio nel momento in cui il Consiglio Comunale si appresta ad adeguare la pianificazione urbanistica la Piano Paesaggistico Regionale.

Allo stato attuale la discarica risulterebbe incompatibile con le norme di attuazione del PPR

4.     Non sono stati presi in considerazione gli impatti cumulativi derivanti dalla presenza di numerose discariche nei dintorni

Oltre naturalmente agli impatti derivanti dal traffico e dalla viabilità, dalla emissione di polveri sottili, e da tutti i rischi derivanti dalla presenza di una discarica di rifiuti speciali pericolosi a poca distanza dai centri abitati.

Per tutti questi motivi la sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra ha chiesto il rigetto del progetto, e nel contempo si è chiesto agli uffici regionali di prescrivere alla società richiedente il ripristino morfologico e la bonifica dell’area interessata dalla pregressa attività di cava.

In subordine si è chiesta la sospensione della procedura autorizzativa affinché venga avviata la pubblica inchiesta nella quale sarà consentito alla comunità di esprimere le proprie ragioni in merito a tale impianto.

petizione - change.org - Salviamo la Sardegna: No alla discarica per rifiuti tossici a Is Urigus



sull'argomento

Videolina - San Giovanni Suergiu, allarme discarica: la rivolta di Is Urigus

Tentazioni della Penna - S.G.Suergiu. Auser : "No alla nuova discarica di veleni, difendiamo la salute, il paesaggio e la vocazione agricola del territorio"

La Provincia del Sulcis-Iglesiente - Il Consiglio Comunale di S.G. Suergiu ha approvato una delibera contro la discarica di rifiuti speciali da realizzare a Is Urigus

La Provincia del Sulcis-Iglesiente - Ekosarda di Is Urigus: la discarica di rifiuti speciali sotto casa

Facebook - Pagina Is Urigus

Il minuto -  Discarica rifiuti speciali San Giovanni Suergiu: la denuncia di Italia Nostra 


mercoledì 18 giugno 2025

Insieme per la pace disarmata

Italia Nostra Sardegna, da sempre impegnata a tutelare il territorio, il paesaggio e l'ambiente naturale dell'isola, e a promuove un'economia pacifica e rispettosa della salute e delle esigenze delle comunità locali, aderisce al Comitato regionale sardo "Insieme per la pace disarmata" e ne ha sottoscritto il Documento Fondativo.

La mattinata di domenica 29 giugno la prima iniziativa al Teatro Sant’Eulalia di Cagliari  e nel pomeriggio musica, teatro, danza e cultura per la pace nella piazza adiacente.



Segue il comunicato stampa  

Venerdì 20 giugno alle ore 10:30 al Teatro Sant’Eulalia, Via del Collegio 2 a Cagliari, si svolgerà la conferenza stampa del neonato comitato regionale “Insieme per la Pace disarmata”, composto da 60 organizzazioni di tutta la Sardegna. Durante la conferenza stampa saranno illustrate le motivazioni, i principi, i valori, le linee d’azione e le prossime iniziative del comitato, a partire dalla prima uscita pubblica, che si svolgerà il 29 giugno.

Movimenti, comitati, partiti, collettivi, associazioni culturali, ambientaliste, sindacali e educative della Sardegna si sono unite per dare vita al Comitato “Insieme per la Pace disarmata”, un’alleanza ampia e trasversale che, al di là delle differenze, si riconosce nei valori della pace, della giustizia sociale, del ripudio della guerra e del rispetto dei diritti umani.

Il 29 giugno 2025 “Insieme per la pace disarmata” terrà la sua prima Assemblea aperta dalle 9:30 al Teatro di Sant’Eulalia e la Serata artistica, dalle 18.00 in poi, nella piazza della stessa chiesa del quartiere Marina.

La nascita del Comitato è frutto di un percorso di confronto condiviso, maturato in occasione dell’esercitazione militare Joint Stars 2025 e della contestata iniziativa “Open Day della Difesa” che si è svolta nel porto di Cagliari, col coinvolgimento diretto di scuole, famiglie, bambini e operatori sanitari. Eventi che hanno suscitato indignazione diffusa e portato a una presa di posizione collettiva. 

Nel documento fondativo del nuovo sodalizio – che sarà presentato nel corso della conferenza stampa e viene allegato a questo comunicato – le realtà promotrici denunciano il continuo utilizzo della Sardegna come teatro di guerra permanente. Si critica il ruolo marginale riservato alla cittadinanza nei processi decisionali, e si sottolinea la mancanza di trasparenza e confronto pubblico rispetto alle attività militari, che avvengono spesso nel silenzio o con la complicità delle istituzioni.

Pur riconoscendo la complessità del contesto, il documento mette in discussione la tendenza a legittimare la presenza delle forze armate nei territori e richiama l’attenzione sul rischio di normalizzare la guerra, anche attraverso la strumentalizzazione di bisogni reali come l’accesso alla sanità o l’occupazione. Per le organizzazioni che compongono il comitato la costruzione della pace richiede contemporaneamente il rifiuto di ogni spettacolarizzazione degli armamenti, l’educazione dei giovani alla giustizia e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il disarmo, il rispetto del diritto dei popoli all’autodeterminazione e l’attivazione di organi internazionali di garanzia che abbiano ben più potere di quelli attuali.

Il Comitato “Insieme per la Pace disarmata” rivendica il diritto della Sardegna a un futuro di pace, fondato sulla riconversione economica, ambientale e sociale dei territori, sulla cura dei beni comuni, sulla partecipazione democratica e sul ripudio della guerra, uno dei principi fondamentali della Costituzione italiana ancora da attuare pienamente.

Link per visionare e/o scaricare il Documento Fondativo di "Insieme per la pace disarmata"

Organizzazioni firmatarie (aggiornate al 17/06/2025):

1.     Adiquas - Associazione Difesa Qualità Ambiente E Salute. Nuraxi Figus

2.     Anpi Carbonia

3.     Anpi Provinciale Di Cagliari

4.     Anpi sezione di Iglesias

5.     Aps Rimettiamo Radici 

6.     Arci Sardegna Aps

7.     Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII zona Sardegna-Lazio-Campania

8.     Associazione Amicizia Italia -Cuba 

9.     Associazione Antonio Gramsci Cagliari

10.  Associazione culturale 25 Aprile 

11.  Associazione Culturale Carovana S. M. I. (Suono Movimento Immagine) 

12.  Associazione Internazionale Medici Per L'ambiente - Isde Italia - Sezione Sardegna

13.  Associazione per Antonio Gramsci di Ghilarza 

14.  Associazione Sarda Contro l'emarginazione 

15.  Assotziu Consumadoris Sardigna 

16.  Casa del popolo Carbonia 

17.  Circolo Territoriale Sardo Costituente Terra

18.  Cobas Scuola Sardegna 

19.  Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro 

20.  Collettivo Malarittas 

21.  Comitato Fermiamo la guerra Sassari 

22.  Comitato Riconversione Rwm

23.  Comunità La Collina - Serdiana

24.  Confederazione Sindacale Sarda- CSS

25.  Due ruote di speranza 

26.  Gruppo di lettura di Monserrato 

27.  Italia Nostra Sardegna

28.  Le Radici del Sindacato - Sardegna, area alternativa in CGIL

29.  Link Legami di Fraternità APS

30.  Maieutica Aps

31.  Medicina Democratica Sardegna

32.  Mesa Noa Food Coop Società Cooperativa

33.  Movimento Umanità  Nuova - Sardegna

34.  Movimento dei Focolari - Iglesias

35.  Movimento Nonviolento Sardegna 

36.  Non una di meno  nodo di Cagliari

37.  Odv consultiamoci 

38.  Oscar Romero Associazione di Promozione Sociale

39.  Partito Comunista Italiano - Sardegna

40.  Partito della Rifondazione Comunista della Sardegna

41.  Potere al Popolo Sardegna

42.  Quartu No Tyrrhenian Link

43.  Rete Insegnanti Sardegna

44.  Rete Radié Resch, Associazione di solidarietà internazionale - Cagliari

45.  Rete Radié Resch, Associazione di solidarietà internazionale - Cagliari

46.  Rete Warfree - Lìberu dae sa gherra 

47.  Rivista Camineras

48.  Sa Defenza 

49.  Sardegna chiama Sardegna

50.  Sardegna Possibile 

51.  Sardigna Libera /Rete Sarda difesa Sanità Pubblica 

52.  Sardigna Natzione Indipendentzia

53.  Scuola Civica di Politica La Città in Comune

54.  Sinistra Futura Sardegna 

55.  Studio archicart@

56.  Tajrà Aps

57.  Tavola Sarda della Pace 

58.  Teatro del Sale Cagliari

59.  Terra di Canaan

60.  Theandric Teatro Nonviolento