venerdì 29 luglio 2022

La politica energetica sarda in contrasto con il Piano per la Transizione Ecologica


Lo scorso 15 giugno 2022[1] è stata pubblicata in Gazzetta la delibera del Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) con l’approvazione del Piano per la transizione ecologica (PTE). Il Piano dovrebbe agire su cinque macro-obiettivi condivisi a livello europeo (Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica, 2022): 

  •    neutralità climatica;  
  •   azzeramento dell’inquinamento; 
  •   adattamento ai cambiamenti climatici; 
  •   ripristino della biodiversità e degli ecosistemi; 
  •  transizione verso l’economia circolare e la bioeconomia.  

Nell’ambito di tali macro-obiettivi, il Piano interviene su otto ambiti: 

  •   la decarbonizzazione; 
  •  la mobilità sostenibile; 
  •  il miglioramento della qualità dell’aria; 
  •  il contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico; 
  •  il miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture; 
  •  il ripristino e il rafforzamento della biodiversità; 
  • la tutela del mare; 
  •  la promozione dell’economia circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile




Purtroppo le politiche energetiche che riguardano la Sardegna si muovono in una direzione diametralmente opposta rispetto al raggiungimento di questi obiettivi. Anche volendo tralasciare le proposte più assurde che abbiamo sentito in questi mesi – dalla riapertura delle miniere carbonifere alla riesumazione del metanodotto GALSI, alla costruzione di nuove centrali a gas etc… - ci troviamo di fronte a decisioni politiche governative e regionali abbastanza preoccupanti, frutto dell’incapacità di pensare un sistema produttivo alternativo all’attuale, basato essenzialmente su poche industrie inquinanti, energivore e prive di futuro.

Dopo un lungo e travagliato parto, lo scorso marzo il governo Draghi ha emanato il Decreto Energia che prevede tra le altre cose la virtual pipe line (due rigassificatori flottanti, FRSU, uno a Portovesme e l’altro a Porto Torres e uno a terra nel porto di Oristano) delle minidorsali, il metanodotto Portovesme-Cagliari e, per non farsi mancare nulla, ipotizza anche un eventuale rigassificatore nell’area cagliaritana. 

Decreto impugnato dalla Regione Sardegna, non si capisce con quale motivazione, visto che le sue politiche energetiche sono complementari a quelle del governo.

Infatti lo scorso giugno, con deliberazione n. 18/87 del 10.06.2022 dal chiarissimo titolo “Sviluppo della metanizzazione in Sardegna. Proposta per l'aggiornamento dell'APQ – Metano” la giunta regionale ha deciso di finanziare nuove opere per ampliare le reti del gas nei comuni della Sardegna.


Come è possibile continuare a promuovere la transizione ambientale ed energetica sprecando cospicui capitali per la realizzazione di opere che nascono obsolete, perchè il gas è un combustibile di transizione, che potrebbe essere usato ancora per qualche anno là dove esistono già le reti di distribuzione, ma che rappresenta un vero e proprio spreco di soldi pubblici in una regione priva di tali infrastrutture. Se a questo aggiungiamo il costo del gas, triplicato nel giro di pochi mesi, comprendiamo quanto siano scellerate tali scelte. Non è un caso infatti che nei comuni dove la rete già esiste, mancano gli utenti perché nessuno è interessato a tali condizioni a stipulare un contratto con le aziende distributrici.


Ubicazione della FRSU a Portovesme


Intanto la Snam acquista la nave metaniera da piazzare dentro Portoscuso, la 'Golar Arctic', che verrà convertita a unità di stoccaggio e rigassificazione (Frsu). Costo 269 milioni di euro (capitali rubati al futuro!). 

Stiamo pagando oggi il prezzo della totale assenza di una politica energetica, di una politica pianificatoria. L’aver lasciato al mercato fare scelte che appartenevano alla politica ci ha portato in questo stato e ci troviamo oggi assolutamente impreparati a gestire questa delicata crisi.


Di questi argomenti parleremo sabato 30 luglio ’22 alle ore 18 a Cagliari nel locale Brigada, in via Molise 58. 


Il testo della locandina

Cagliari Social Forum, Potere al Popolo e Cobas Scuola Cagliari, all’interno di una mobilitazione creata dalla “Rete nazionale NO gas NO GNL” di cui fanno parte, e che si svolgerà in contemporanea il 30 luglio in varie parti d'Italia, organizzano un dibattito informativo sul metano e rigassificatori.

Gli argomenti che si affrontano sono:

  La transizione energetica può avvenire senza il passaggio al metano (Graziano Bullegas)

  Situazione rigassificatore di Portoscuso (Angelo Cremone)

  La transizione energetica è sufficiente? (Giorgio Canetto)

  Situazione geopolitica legata al metano (Francesco Cappello)

  Situazione rigassificatore Piombino (Maurizio Rovini)

 Danni ambientali del metano ed esperienza fallimentare a Villacidro (Antonio Muscas)

Coordina Viviana Macis






[1] https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/downloadPdf?dataPub- blicazioneGazzetta=20220615&numeroGazzetta=138&tipoSe- rie=SG&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo= 0&estensione=pdf&edizione=0&home=true 

 

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