mercoledì 27 novembre 2024

La guerra comincia qui: RWM e Penisola Delta

La penisola Delta del poligono di Capo Teulada e la fabbrica di bombe RWM, sono molto vicine geograficamente, 60 km, 1 ora d’auto, 40 km in linea d’aria. 

Il bersaglio per esercitazioni militari:  penisola Delta (foto tratta dalla VINCA)

Ma lo sono ancora di più politicamente, per quanto rappresentano e per il rapporto di sudditanza che le istituzioni sarde hanno verso queste due realtà. Verso i militari e verso i fabbricanti di armi da guerra ai quali tutto è concesso grazie alle istituzioni regionali e locali subalterne alle loro scelte. 

Quando si tratta di guerra, di armi e di profitti la Regione Sardegna è sempre disponibile a esprimere pareri positivi e ad ignorare i disastrosi effetti per l’ambiente e la salute: è il caso della scandalosa autorizzazione concessa ad agosto per una “bonifica” fasulla della Penisola Delta del Poligono di Capo Teulada, allo scopo di riprendere a bombardarla.

Anche nel caso degli ampliamenti irregolari realizzati da RWM-Rheinmetall nella sua fabbrica di bombe di Domusnovas-Iglesias, si paventa, in un futuro prossimo, un parere positivo espresso dagli uffici regionali che possa di fatto agire da sanatoria e consentire l’apertura dei reparti abusivi, con grandi rischi per la salute e l’ambiente. 

Sito RWM 


Per un decennio infatti RWM-Rheinmetall ha continuato ad ampliare i suoi impianti in modo irregolare, senza la necessaria valutazione dell’impatto ambientale, in un’area caratterizzata da vincoli e tutele e da un elevato rischio idrogeologico, con la condiscendenza di tutte le amministrazioni coinvolte, a cominciare da quella Regionale. Poi finalmente, dopo un lungo contenzioso giudiziario, nel 2021 il Consiglio di Stato ha posto fine a questo scandaloso modo di procedere e ha bloccato gli ampliamenti della fabbrica. Gli impianti abusivi però non solo non sono stati demoliti, al contrario, la Regione Sardegna ha avviato una Valutazione di Impatto ambientale a cose fatte (VIA ex-post). Nonostante le evidenti irregolarità, il rifiuto dell’azienda di fornire informazioni essenziali, i gravi rischi idrogeologici riscontrati, questa procedura di VIA ex-post va avanti da due anni e potremmo essere vicini al rilascio dell’ennesimo parere positivo.

Di questi argomenti si discuterà martedí 3 dicembre a Cag;liari

L’incontro sarà anche l’occasione per proporre e discutere ulteriori azioni di protesta e di contrasto per evitare questa ennesima triste conclusione.


Cagliari Social Forum per Campagna Stop Rwm, 

ORGANIZZA

PENISOLA DELTA DI CAPO TEULADA – RWM ITALIA SPA: BOMBE SULL’ORLO DI UNA CRISI IDROGEOLOGICA

Intervengono

·      Enrico Rubiu Cagliari Social Forum (coordina)

·      Graziano Bullegas Italia Nostra Sardegna

·      Massimo Coraddu consulente tecnico

·      Salvatore Carboni già docente dipartimento Scienze della terra, UNICA

·      Paolo Pubusa avvocato

 Martedì 3 dicembre 2024 – Ore 16:30 – Società degli operai, Via XX Settembre 80 – CAGLIARI




Ginepri presenti nella penisola Delta  (foto tratta dalla VINCA)
 

lunedì 25 novembre 2024

Transizione energetica, consumo di suolo e speculazione

In preparazione della giornata mondiale del suolo Italia Nostra Sardegna e il Comitato s’Arrieddu per Narbolia organizzano due eventi pubblici per parlare dell’importanza del suolo e della sua tutela e degli effetti che il suo consumo può comportare alla vita sul pianeta. 

Pale eoliche tra i nuraghi

Parteciperà agli incontri pubblici il prof. Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano che si occupa prevalentemente di paesaggio e uso e consumo di suolo, autore di numerosi libri sul tema, presenterà il suo ultimo lavoro editoriale da significativo titolo: “Dalla Parte del suolo, l’ecosistema invisibile”. 

Il primo evento organizzato d'intesa col dirigente scolastico dell’Istituto De Castro-Contini di Oristano, prevede un incontro con una delegazione di studenti del Liceo “DE CASTRO” e si svolgerà la mattina di sabato 30 novembre alle ore 10.30 in Piazza Aldo Moro, 2. L’incontro sarà aperto al pubblico. 


I cinque strati del suolo

Il secondo incontro si terrà il pomeriggio della stessa giornata alle ore 16,30, presso il CENTRO POLIVALENTE di Narbolia in Piazza Segni. L’iniziativa, patrocinata dal comune di Narbolia, è organizzata assieme al Coordinamento dei Comitati Sardi Contro la speculazione energetica. 

All’incontro parteciperanno amministratori locali, rappresentanti dei comitati di cittadini tra i quali il comitato tutela Montiferru di Seneghe.  



Il titolo degli incontri è: “Transizione energetica, consumo di suolo e speculazione”. Sarà l’occasione per parlare degli stretti legami esistenti tra il consumo e la distruzione del suolo e la speculazione degli impianti industriali per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile che sta interessando in maniera sempre più massiccia la Sardegna e il Sud Italia. Avremo modo di parlare delle iniziative e le lotte delle popolazioni per contrastare queste politiche aggressive e nel contempo avanzare proposte per una giusta e sostenibile transizione energetica, rispettosa delle comunità, delle attività agricole e dell’inestimabile paesaggio della Sardegna.

Le locandine dei due eventi








sull'argomento

Denuncia di Italia Nostra Sardegna per una transizione equa e sostenibile

Rai scuola - Giornata mondiale del suolo

Video - Paolo Pileri, Reggio Emilia

Algherolive.it - Conferenze sul suolo ad Oristano  e Narbolia, organizzate da Italia Nostra e Comitato s'Arrieddu per Narbolia 

S'Indipendente - Transizione energetica, consumo di suolo e speculazione




La copertina del libro















lunedì 4 novembre 2024

La finta bonifica della penisola “Delta” nel poligono militare di Capo Teulada

“Prioritaria è la salvaguardia dei beni  paesaggistici  e naturali. Tutto il resto viene dopo e qualunque ipotesi di cambiamento o di sviluppo va rigorosamente subordinata a questi valori.”

Antonio Cederna

La penisola Delta: SIC e bersaglio


La protezione degli ecosistemi, sempre più minacciati dalla progressiva consumazione del territorio in condizioni di naturalità, è uno dei tanti temi su cui si concentra l'azione di Italia Nostra.

Mentre cresce nella popolazione la consapevolezza che l’ambiente è un bene comune necessario alla piena esplicazione della persona umana, tendenzialmente scarso, non riproducibile illimitatamente e già gravemente compromesso al limite del punto di non ritorno, in controtendenza, settori della società, dell’economia e delle amministrazioni continuano a coltivare l’atteggiamento del consumo, della distruzione e della privatizzazione delle risorse naturali, dei beni paesaggistici e dell’ambiente in generale, perseguendo o consentendo lo sfruttamento e l’accaparramento di quello che è un bene comune da godere tutti quanti e da trasferire alle future generazioni.

L'autorizzazione alla rimozione di ordigni bellici all'interno del poligono militare di Capo Teulada ne è la conferma.

Lo scorso 10 agosto il Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali della Regione Sardegna ha rilasciato l’autorizzazione al Comando Militare dell’Esercito Sardegna per avviare il recupero dei residuati di esercitazione della Penisola “Delta” del poligono permanente di Capo Teulada, con lo scopo dichiarato di riprendere a bombardarla al termine delle operazioni.

L’area interessata dalla bonifica è inserita nella Rete Natura 2000 tra le Zone Speciali di Conservazione (ZSC ITB 040024 “Isola Rossa e Capo Teulada”) per la presenza di importante biodiversità e di specie botaniche e faunistiche da tutelare. Nonostante fosse un’area sensibile sotto l’aspetto naturalistico, essa è stata utilizzata per settanta anni come bersaglio per esercitazioni militari, è stata colpita da milioni di proiettili, missili e razzi (alcuni radioattivi perché contenenti torio) tanto da essere dichiarata non bonificabile e interdetta a qualsiasi attività. Solo nel 2017 i bombardamenti sono cessati in seguito all’inchiesta della Procura di Cagliari. 


Per poter riprendere le esercitazioni e utilizzare nuovamente la penisola come bersaglio il Comando Militare ha presentato alla Regione una richiesta per il recupero dei residuati bellici. Richiesta priva di un progetto e di un programma, che interessa solo una minima parte dell’area devastata, e non prevede nessun intervento sul mare dove giacciono migliaia di proiettili, molti dei quali inesplosi, né prevede la bonifica degli inquinanti chimici e radioattivi presenti.

Si tratta infatti di un intervento di bonifica della Penisola Delta inadeguato ed inefficace per la tutela degli habitat e delle specie protette ancora presenti. Dalla superficialità della proposta si capisce che interesse delle Forse Armate è soprattutto quello di chiudere il contenzioso per la mancata bonifica dell’area e per la procedura di infrazione della Commissione Europea per la mancata istituzione della Zona di Protezione Speciale (ZSC) a Capo Teulada. E poter quindi riprendere i bombardamenti sospesi.

Una finalità chiaramente inaccettabile, visto che sono stati proprio i bombardamenti ad aver distrutto gran parte degli habitat presenti e ad aver ridotto ad una landa desolata gran parte della superficie della Penisola Delta.

Numerose associazioni, sindacati e comitati sono intervenuti nella procedura di V.Inc.A. (la Valutazione di Incidenza Ambientale) sollevando perplessità e denunciando questa falsa bonifica.

A nulla è servito segnalare l’assenza di un progetto operativo di bonifica cosí come previsto dal D.Lgs. 152/2006, cosí come non sono state accolte le richieste di conoscere gli interventi da effettuare nel sito, le tecnologie applicabili, le misure di mitigazione e di compensazione, i costi ed i tempi previsti per la bonifica. Ad agosto è stata comunque concessa un’autorizzazione per una non definitiva e “discutibile bonifica”. Una operazione che, così come è stata autorizzata, rischia oltretutto di mettere in pericolo gli operatori coinvolti e di creare ulteriori danni all’ambiente.

Per impedire questa “non bonifica” e auspicare un serio recupero dell’area devastata dai bombardamenti, i giorni scorsi lo studio legale degli avvocati Pubusa, su incarico di ASSOTZIU CONSUMADORIS SARDIGNA e di UNIONE SINDACALE DI BASE (USB) PER LA SARDEGNA, ha presentato un atto di impugnazione del provvedimento regionale davanti al TAR Sardegna. 

Immagine presa da Città Nuova


Obbiettivo dei ricorrenti e delle associazioni, tra le quali Italia Nostra Sardegna, e i portatori di interesse che sostengono l’iniziativa è quello di riaprire la procedura a seguito dell’eventuale accoglimento del ricorso da parte del TAR Sardegna affinché si avvii un funzionale progetto di bonifica del SIC, si attivi una adeguata valutazione sulle interferenze con le specie faunistiche e su tutte le specie protette presenti nell’area e che, a seguito della bonifica, la ZSC ITB040024 ISOLA ROSSA E CAPO TEULADA e l’intera penisola Delta non siano più interessate da esercitazioni che prevedono l’uso di ordigni e di mezzi militari, ma venga assicurata la sua destinazione definitiva ad area di tutela della biodiversità e conservazione della flora, della fauna e di tutti gli habitat tutelati; come previsto per tutti i siti inseriti nella rete europea Natura 2000.

sull'argomento

Italia Nostra Sardegna - Tutela dell'ambiente o poligoni militari? Il caso della Penisola Delta a Capo Teulada

Italia Nostra - La Penisola "delta" deve essere bonificata e non più bersaglio per giochi di guerra

Il giornale dell'ambiente - "Disastro ambientale" Cinque generali a giudizio per Capo Teulada