Prosegue
in Sardegna l’assurda logica di un sistema industriale basato essenzialmente
sulla “privatizzazione dei profitti e
sulla socializzazione dei costi ambientali”. Cosa che nel concreto
significa caricare sulla collettività i costi per porre rimedio ai danni all’ambiente
e alla salute derivanti da attività industriali inquinanti e non controllate,
da tutta una serie di emissioni inquinanti in aria, acqua e suolo.
È quanto
sta avvenendo oggi con gli interventi previsti per la bonifica della miniera di
Furtei, ma anche con l’attività di recupero dell’area ex Sardamag a Sant’Antioco.
È la stessa
cultura di sempre che ispira la riapertura di attività inquinanti a Portovesme
che continua a concepire l’impresa solo in un rapporto di rapina con le risorse
ambientali e sociali.
Impareremo
mai dalle esperienze del passato?
COMUNICATO STAMPA di Wwf, Italia Nostra e Lipu Sardegna
FURTEI:
L’ILLUSIONE DELL’ORO, LA CERTEZZA È DI UNA SARDEGNA “USA E GETTA”
I
rappresentanti regionali delle associazioni ambientaliste WWF, LIPU, ITALIA NOSTRA esprimono soddisfazione per l’annunciata programmazione degli
interventi di bonifica della miniera d'oro Santu Miali a Furtei: oltre 500 ettari di
suolo impregnati di metalli pesanti quali ferro, manganese, rame e zinco
risultato dell’attività estrattiva per la ricerca dell’oro. Costo previsto
circa 60 milioni di euro pubblici messi a disposizione dai sardi.
Carmelo Spada, Francesco Guillot e Graziano Bullegas rispettivamente per Wwf, Lipu e Italia Nostra constatano - con amarezza - che la ricerca
effimera dell’oro di Furtei ha rappresentato per l’ennesima volta un’illusione
di sviluppo e una sola certezza: <<l’utilizzo del suolo della Sardegna
“usa e getta”>>.
I
rappresentanti delle associazioni ambientaliste WWF, LIPU, ITALIA NOSTRA
ricordano che la miniera è chiusa dal 2009 e sulla vicenda del
"disastro ambientale" legato alla miniera d’oro, il Pubblico
Ministero Daniele Caria, ha chiesto per i presunti responsabili, ovvero, i
dirigenti, due canadesi e uno statunitense, il rinvio a giudizio dopo il
fallimento della Sardinia Gold Mining che avrebbe dovuto provvedere a
bonificare l'area attorno alla miniera.
“Purtroppo
- hanno concluso i rappresentati regionali delle associazioni
ambientaliste - quello della miniera di Furtei è uno dei tanti casi in Sardegna
- da nord a sud - che all’illusione della creazione di posti di lavoro segue la
chiusura delle attività con la desertificazione sociale e ambientale. Al tempo
stesso il principio “chi inquina paga”, resta una chimera. Oltre alla beffa
dell’occupazione mancata i sardi sono costretti pagarsi anche i costi delle
bonifiche”.
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